Dopo i timidi inizi nel decennio precedente, il Metal inizia a brillare di luce propria nei gloriosi anni '80. Dato per morto, finito, seppellito dal punk... Naturalmente non è così. Il Metal rinasce più forte di prima, più grande, potente, bestiale. Cattivo. E' la cosiddetta ondata della "new wave" britannica, sostenuta da gruppi come Iron Maiden, Venom e Saxon. La rivoluzione arriva con gli Iron Maiden. Le loro prime esibizioni demo al Ruskin Arms, unico locale hard rock londinese, catturano il pubblico in una coda di successo ed entusiasmo misurato. Un fenomeno che inizia a destare una certa curiosità verso il genere, che da allora conoscerà un'ascesa inarrestabile. Da subito i Maiden sono scenografici, spettacolari, a cominciare dalla mascotte-zombie Eddie. Tra vari cambi di formazione, nel 1980 pubblicano l'album omonimo, che diventerà una colonna portante del genere. L'anno dopo esce "Killers" e i Maiden iniziano a girare il mondo in tour. tuttavia i problemi vocali, dovuti a droga ed alcool del cantante Paul Di Anno, portarono al suo allontanamento; l'arrivo di Bruce Dickinson, stellare vocalist ammirato nei sampson, segnerà la definitiva ascesa della band, che nel 1983 pubblica il leggendario "The Number Of The Beast", arricchito da nuovi sound e dalla grandiosità vocale di Dickinson. Sprezzanti delle infondate accuse di satanismo, i Maiden proseguono imperterriti nella loro ascesa, sfoderando esibizioni sempre più teatrali, dinamiche, travolgenti. Con "Piece Of Mind" i "The Beast" cercarono di creare pezzi più elaborati e complessi, meno pesanti; invece "Powerslave" segnò un ritorno a composizioni più dure, sempre ispirate da testi scritti sulla grande conoscenza storica di Bruce. Il successo mondiale era ormai raggiunto, i tour oceanici dei Maiden scatenavano milioni di giovani entusiasti. Fino al 1988 i Maiden inasprirono via via il loro stile, introducendo suoni elettronici. Nel 1990 iniziò un periodo di critiche, con gli Iron accusati di aver perso spessore; tuttavia nel 1992 "Fear Of The Dark" ebbe buon successo, pur segnando l'addio di Dickinson che intraprese la carriera solista. I fan rimasero scioccati: Bruce non era solo un grandioso vocalist, ma anche una presenza scenica eccezionale. Col successore Blaze Bayley non fu un successo: i Maiden pubblicarono 2 buoni album, ma più cupi e meno potenti, lontani dal vecchio metal. Così fu fonamentale il ritorno di Dickinson per ridare entusiasmo. "Brave New World", del 2000, fu un ritorno allo stile duro del 1988, mentre "Dance Of Death" (2003) e "A matter Of Life and Death" del 2006 sono ricchi di brani dal sound vario ma molto vicino al vecchio classico metal. Un nuovo, strepitoso, successo ha investito i Maiden che, evidentemente, non possono prescindere dall'inimitabile Dickinson! 2/continua
METALSTORY, part II: L'ASCESA DEGLI IRON MAIDEN
Dopo i timidi inizi nel decennio precedente, il Metal inizia a brillare di luce propria nei gloriosi anni '80. Dato per morto, finito, seppellito dal punk... Naturalmente non è così. Il Metal rinasce più forte di prima, più grande, potente, bestiale. Cattivo. E' la cosiddetta ondata della "new wave" britannica, sostenuta da gruppi come Iron Maiden, Venom e Saxon. La rivoluzione arriva con gli Iron Maiden. Le loro prime esibizioni demo al Ruskin Arms, unico locale hard rock londinese, catturano il pubblico in una coda di successo ed entusiasmo misurato. Un fenomeno che inizia a destare una certa curiosità verso il genere, che da allora conoscerà un'ascesa inarrestabile. Da subito i Maiden sono scenografici, spettacolari, a cominciare dalla mascotte-zombie Eddie. Tra vari cambi di formazione, nel 1980 pubblicano l'album omonimo, che diventerà una colonna portante del genere. L'anno dopo esce "Killers" e i Maiden iniziano a girare il mondo in tour. tuttavia i problemi vocali, dovuti a droga ed alcool del cantante Paul Di Anno, portarono al suo allontanamento; l'arrivo di Bruce Dickinson, stellare vocalist ammirato nei sampson, segnerà la definitiva ascesa della band, che nel 1983 pubblica il leggendario "The Number Of The Beast", arricchito da nuovi sound e dalla grandiosità vocale di Dickinson. Sprezzanti delle infondate accuse di satanismo, i Maiden proseguono imperterriti nella loro ascesa, sfoderando esibizioni sempre più teatrali, dinamiche, travolgenti. Con "Piece Of Mind" i "The Beast" cercarono di creare pezzi più elaborati e complessi, meno pesanti; invece "Powerslave" segnò un ritorno a composizioni più dure, sempre ispirate da testi scritti sulla grande conoscenza storica di Bruce. Il successo mondiale era ormai raggiunto, i tour oceanici dei Maiden scatenavano milioni di giovani entusiasti. Fino al 1988 i Maiden inasprirono via via il loro stile, introducendo suoni elettronici. Nel 1990 iniziò un periodo di critiche, con gli Iron accusati di aver perso spessore; tuttavia nel 1992 "Fear Of The Dark" ebbe buon successo, pur segnando l'addio di Dickinson che intraprese la carriera solista. I fan rimasero scioccati: Bruce non era solo un grandioso vocalist, ma anche una presenza scenica eccezionale. Col successore Blaze Bayley non fu un successo: i Maiden pubblicarono 2 buoni album, ma più cupi e meno potenti, lontani dal vecchio metal. Così fu fonamentale il ritorno di Dickinson per ridare entusiasmo. "Brave New World", del 2000, fu un ritorno allo stile duro del 1988, mentre "Dance Of Death" (2003) e "A matter Of Life and Death" del 2006 sono ricchi di brani dal sound vario ma molto vicino al vecchio classico metal. Un nuovo, strepitoso, successo ha investito i Maiden che, evidentemente, non possono prescindere dall'inimitabile Dickinson! 2/continua
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