HEAVY METAL HISTORY: 1991/1995
TRA DECLINO E SPLENDORE
UN DECENNIO DIFFICILE. L'avvento degli anni Novanta segna una svolta epocale nel mondo dell'heavy metal, che a detta dei tradizionalisti va verso un decennio di declino terrificante con tanto di sbando nel mainstream. Di sicuro in questo decennio si sono prepotentemente affermate le frange più oltranziste del death metal ipertecnico e del black di 'seconda generazione', quello dei satanisti norvegesi pronti a coprirsi di sangue per difendere i propri ideali etnici e religiosi prima ancora che musicali. Ma restando in ambito heavy metal 'tradizionale' e non underground, è inevitabile annotare la crisi gravissima del thrash metal e l'affermazione del power nella seconda metà di questa decade, affermazione che ha permesso di restare flebilmente in vita alla passione ardente degli headbangers. La trasformazione dell'heavy metal avviene per opera nientemeno che dei Metallica, coloro che avevano guidato la frangia dei ribelli generando il thrashmetal e aprendo l'estremizzazione musicale dell'heavy fino alla suddivisione in sottogeneri; la pubblicazione dell'omonimo album 'Metallica', ribattezzato 'Black Album' per la copertina totalmente nera, lascia sgomenti i fans tradizionalisti per un sound semplificato nella struttura, nella lunghezza dei brani, nella quantità e nella qualità di riff e assoli, per una vivacità generale più commerciale e 'radiofonica' che passa attraverso maggiore melodia e l'abbandono totale delle vecchie sonorità thrash metal. La svolta è epocale: Black Album vende milioni di copie, balza in testa ad ogni classifica, entra nelle case di tutti, anche di chi nemmeno sa cosa sia, l'heavy metal: ai concerti dei Four Horsemen si presentano masse di ogni genere, abbigliate nei modi più disparati e attratte da hit come 'Enter Sandman' e 'Nothing Else Matters', la prima ballad d'amore scritta da Hetfield e soci. Per contro il disco è comunque ancora molto duro, energico, scintillante, mainstream ma non certo scadente, anzi: proprio qui sta la grandezza di 'Metallica', nella sua poliedricità che gli permette di piacere sia ai metallari che agli esterni. Il trionfo dei californiani viene bissato dai folli e imprevedibili glam-rocker Guns'N'Roses, che pubblicano il doppio album 'Use Your Illusion' (I e II) spopolando in ogni angolo del globo: i Guns'N'Roses diventano in fretta un fenomeno devastante di merchandising, fino al punto di venire considerati una delle band più grandi di ogni epoca; il loro rock facile li innalza allo status sommo di divinità incontrastabili della musica dura, ma le sregolatezze dei componenti della band la affossano nel giro di pochi mesi. In primis è il pazzo, folle singer Axl Rose a concedersi ogni eccesso e a imbattersi in storie deprechevoli fatte di capricci, sfuriate, liti, piagnistei da rockstar. Anche se i 'Roses vivono un successo implacabile ma brevissimo, il sasso è lanciato e ormai il metal rock sembra essere diventato proprio un affare pubblico, in cui chiunque può mettere il naso: dalla nonnina al supermercato fino al rapper col cappellino storto. La decadenza dell'heavy metal non passa 'solo' attraverso la sua commercializzazione intrinseca. Da Seattle giunge l'onda lunga di un altro tipo di fenomeno 'mainstream', il grunge depresso e nichilista capeggiato dai Nirvana di Kurt Cobain; l'album 'Nevermind' si affianca a 'Metallica' e a 'Use Your Illusion'per dati di vendita e influenza sul decennio dei Nineties, che sembra ormai convertito al grigio pessimismo del punkgrunge proposto dalla formazione di Cobain e dai suoi 'seguaci', quali Soundgarden e Alice In Chains. Anche il fatto che il MetalGod Rob Halford abbandoni i suoi Judas Priest per una carriera solista, appena un anno dopo il masterpiece 'Painkiller', lascia intendere che qualcosa sta cambiando, e il vento non è certo positivo per i vecchi headbangers; la morte per AIDS di Freddie Mercury, leader dei Queen -la Regina del rock- è l'avvenimento più tragico e triste di quel controverso 1991.

METAL MAINSTREAM: I CLASSICI E LA 'RESISTENZA'. Sulla scia dei Metallica, anche degli altri colossi dell'hard'n'heavy si lasciano andare a sonorità più facili e radiofoniche. Gli Iron Maiden di 'Fear Of The Dark', calcando la mano insistentemente sulle loro celebri melodie, sono gli unici a partorire un disco veramente eccelso e ricordato nel tempo nonostante il calo qualitativo in ambito classic heavy; tremendo il crollo degli helloween, spinti dalla 'sirena' Kiske verso lidi poprock di 'Pink bubbles Go Ape' (1991) e 'Chameleon' (1992), distantissimi dal potente powermetal dei due 'Keeper'; Fortnatamente ci sono ancora i pionieri che tengono botta, e naturalmente i Manowar dell'epico 'The Triumph Of Steel' sono tra questi: nel disco è presente una suite di 28 minuti dedicata alla storia di Achille dell'Iliade; Anche i Blind Guardian tengono vivo il sangue dell'Acciaio con il sempre più pomposo 'Somewhere Far Beyond', nel quale le influenze epiche e medievali diventano sempre più caratteristiche e melodiche attorno alla basilare struttura di power compatto e robustissimo; il loro successivo 'Imagionations From The Other Sides' è un capolavoro assoluto nel quale la band tedesca rasenta la perfezione, sorretta da una melodia sontuosa ed una potenza devastante. Tuttavia la notizia migliore del primo lustro targato Nineties arriva dai progressive metallers Dream Theater, che col nuovo singer James LaBrie pubblicano 'Images And Words' [1992], un caleidoscopio di suoni, melodia, tecnica sublime esplosa con una perizia ed una musicalità magistrali, così geniali da sembrare semplici: la devastante sezione ritmica di Myoung e del drummer spaziale Mike Portnoy è letteralmente una macchina da guerra, la chitarra del funambolo John Petrucci diventa interprete di un'abilità mostruosa e il risultato è quanto di più epocale venga partorito in tutto il decennio. I Theater colpiscono nuovamente nel 1994 con 'Awake', ancor più tecnico ma di minor impatto emotivo sulle masse. Il mondo del rock viene scosso da fatti clamorosi quando non tragici: Bruce Dickinson, storica voce degli Iron Maiden, lascia la band per dissidi insanabili e stimoli da solista, Kurt Cobain -leader dei Nirvana- si suicida con una fucilata, vittima di una depressione che era da sempre stata la voce stessa delle sue canzoni e del movimento grunge. Non è l'unico lutto che ancora colpisce il mondo del rock, dato che l'8 marzo Ingo Schwichtenberg, ex batterista degli Helloween, si suicida lanciandosi contro un treno di una metropolitana, vittima di una schizofrenia dovuta all'abuso di sostanze stupefacenti e aggravata dalla depressione per liti e incomprensioni con gli ex compagni di band.

L'ASCESA DEL DEATH e DEL BLACK. Nel frattempo, sottocoperta, si muoveva il movimento heavy metal underground. Da una parte imperava il death metal, una sorta di thrash più potente e roboante, molto intricato dal punto di vista tecnico, teso ad atmosfere decadenti e apocalittiche più che rabbiose o frenetiche come era per il genere sorto nella bay Area di San Francisco; il death affondava le proprie radici in Florida e si incarnava nella furia cieca e glaciale di band come Morbid Angel e, appunto, Death. Dopo una sfilza di demo incredibile, i Death erano giunti all'esordio nel 1987 con 'Scream Bloody Gore', ribadendo nel successivo 'Leprosy' (1988) un sound brutale impostato su liriche crude, spesso e volentieri sataniste, pregne di contenuti splatter in ogni caso di stampo infantile: il leader maximo della band, il giovane Chuck 'Evil' Schuldiner, però, stava maturando un diverso concetto di death metal, che lo avrebbe portato di li a poco a levigare il sound della sua creatura, raffinandone la musica e i testi. Già con il capolavoro 'Spiritual Healing' i Death iniziano a offrire un sound più complesso e strutturato, e alle macabre descrizioni di pezzi come 'Living Mostruosity' alternano embrionali riflessioni sulla legge del più forte, che nella società americana negava il diritto alla vita ai poveri, ai deboli, ai malati. La vera svolta coincide con 'Human', del 1991: man mano che cresce la caratura sonora e la complessità delle trame, Schuldiner eleva anche il livello delle sue liriche, privandole quasi delle descrizioni 'reali' a vantaggio di riflessioni filosofiche molto toccanti, effettuate sempre nella prima persona [singolare o plurale] per coinvolgere maggiormente l'ascoltatore: sono le torture 'morali', ora, a ferire più di quelle corporali, ed emerge in maniera dominante la falsità delle persone ['Secret Face': c'è una maschera che copre le vere intenzioni di ciascuno; 'ciò che è all'esterno non è sempre ciò che è reale']. Nel 1993 esce 'Individual Tought Patterns', dando l'idea che la qualità dei Death debba crescere vertiginosamente album dopo album, senza un limite di sorta: qui Schuldiner si pone molte domande, tra filosofia e poesia, invitando anche i suoi ascoltatori a fermarsi e riflettere. Mai parole dette a caso: chitarrista fenomenale e ragazzo sensibile, nonostante accusato di dispotismo, Chuck Schuldiner stava costruendo passo dopo passo una creatura leggendaria all'interno del metalrama internazionale, con intelligenza sociale e grandiosa perizia stilistica. La crescita tecnica tocca picchi creativi di perfezione assoluta in 'Symbolic' del 1995, evidenziando una volta di più l'annichilente bellezza delle melodiche armonie che dalla sei corde di Chuck sgorgavano sinistre, miscelandosi sontuosamente con la cupezza e l'intensità del sound base dei Death, potente e claustrofobico. Anche i padri del grindcore, i Carcass, stavano compiendo passi da gigante: il terzo album, 'Necroticism: Descending The Insalobrious' aveva permesso alla band britannica di spostarsi, nel 1991, su coordinate death, peraltro dal fatturato tecnico considerevole; con Heartwork del 1993, i Carcass abbandonano persino i testi gore e apportano modifiche ancor più tecniche e melodiche alla propria musica, optando per un technical thrash dal quale si genererà la corrente del melodic death scandinavo, nella quale rientrerà il successivo 'Swansong' (1996), ultimo di cinque dischi -tutti profondamente diversi tra loro- prima di un prematuro scigolimento. Tuttavia, al fenomeno del death si controponeva quello del black metal, che in Scandinavia trovava nuova linfa: ma rispetto alle istrioniche liriche sataniste dei pionieri Venom, in Norvegia ci facevano fottutamente sul serio. Satanismo vero, sacrifici veri, chiese bruciate, omicidi compiuti tra membri di diverse band: la follia toccò l'apice nella prima metà dei Nineties, quando le sette di blackster norvegesi si macchiarono di crimini imperdonabili nel nome della loro musica blasfema, filosofica e visionaria, ma soprattutto epr combattere la religione cristiana, ritenuta esterna alla cultura pagana della Scandinavia. L'assassinio di Euronymous, leader dei Mayhem e dell'inner circle, avvenuto per mano del giovane Varg Vikernes, alias Burzum, fu forse l'apice della dissennatezza che portò decine di ragazzini a macchiarsi di sangue nel nome del paganesimo.

METAL MAINSTREAM: I THRASHERS. Dopo la rivoluzione 'da Black Album', i colossi del thrash si accodano ai Metallica e abbandonano le loro sonorità più veloci e furiose a vantaggio di sound più commerciali e morbidi: ovviamente i primi a farlo sono i Megadeth di Dave Mustaine, sempre attento alle mosse dei rivali e naturalmente orientato a bissarne il successo, in ambito metallico (ieri) come in contesto mainstream (oggi): e il suo 'Countdown To Extinction', datato 1992, è un album di heavy classico e radiofonico più che buono, anche se non all'altezza dei suoi predecessori nè dello stesso 'Metallica'. Il rosso guitar hero si ripete nel 1994 con l'ancor più rockeggiante 'Youthanasia', fregandosene decisamente delle proteste dei fans tradizionalisti. Anche i Testament del gigantesco Chuck Billy si danno alla melodia e al mainstream con 'The Ritual', anch'esso non capace di raggiungere le vette di vendita raggiunte dal combo di Ulrich ed Hetfield; solo gli Slayer restano inflessibilmente legati al sound tradizionale e al loro thrash senza fronzoli nè compromessi, concentrato nell'esplosivo 'Divine Intervention': un ritorno gradito alla violenza iperveloce di Reign In Blood. Il thrash non sparisce del tutto, pur cozzando contro la grave crisi dei suoi pilastri (immane la crisi in cui gli Anthrax si inabissano con l'addio di Belladonna ed una serie di album sottotono), ma si rinnova e modernizza grazie ai texani Pantera, che danno vita ad un protothrash potente e plasmato in direzione groove metal: 'Cowboys From Hell' è il disco che lancia la band, che precedentemente si dedicava ad un leggero glam metal, 'Vulgar Display Of Power' quello che li conferma tellurica macchina di devastazione di massa capace di piazzarsi a guida del movimento heavy metal del decennio. Muove i primi passi il death metal melodico, nuovo filone che gli In Flames di 'Jester Race' sospingono verso una fama che diventerrà notevole.

1991: I Metallica fanno il colpo grosso e sfondano a livello mainstream col loro 'Black Album'. Sentiero identico per i Guns'n'Roses del doppio 'Use Your Illusion' e i Nirvana di 'Nevermind'. Gli Overkill pubblicano 'Horrorscope', i Sepultura 'Arise' e gli Helloween 'Pink Bubbles Go Ape'. Rob Halford lascia i Judas Priest. Il cantante dei Queen, Freddie Mercury, muore per una malattia ai bronchi provocata dall'AIDS il 24 novembre 1991. Dead, cantante dei Mayhem, si suicida con un colpo di fucile, dopo essersi tagliato i polsi. I Paradise Lost pubblicano Gothic, album molto importante per l'allora nascente movimento gothic metal. I Carcass pubblicano 'Necroticism', i Morbid Angel 'Blessed Are The Sick', i Death 'Human'. 1992: I Blind Guardian pubblicano 'Somewhere Far Behyond', i Dream Theater 'Images And Words', gli Iron Maiden 'Fear Of The Dark', i Manowar 'The Triumph Of Steel', i Megadeth 'Countdown To Extinction', gli Obituary 'The End Complete', i Pantera 'Vulgar Display Of Power', gli Emperor 'Emperor', i Testament 'The Ritual'. A marzo, The Freddie Mercury Tribute Concert con le leggende del rock come Guns N' Roses, Def Leppard, Metallica, Extreme, Spinal Tap, Robert Plant (Led Zeppelin), Roger Daltrey (The Who), e Tony Iommi (Black Sabbath). Il 21 agosto Bård Faust, batterista degli Emperor, uccide a coltellate un omosessuale in un parco di Lillehammer. Verrà scarcerato nel 2003.

1993: i G'n'R pubblicano 'The Spaghetti Incident', gli Helloween 'Chameleon', i Carcass 'Heartwork'. i Morbid Angel 'Covenant', i Sepultura 'Chaos AD', i Death 'Individual Tought Patterns'. Ad agosto, Euronymous, chitarrista e leader dei Mayhem, viene ucciso a coltellate da Varg Vikernes, fondatore dei Burzum nonché in quel momento bassista dei Mayhem. Muore in un incidente stradale Criss Oliva, chitarrista dei Savatage. Bruce Dickinson lascia gli Iron Maiden dopo il tour di supporto dell'album Fear Of The Dark per intraprendere una carriera solista. Verrà rimpiazzato da Blaze Bayley, ex-Wolfsbane. 1994: I Mayhem pubblicano 'De Mysteriis Dom Sathanas'. Escono 'Master Of The Rings' (Helloween), 'Portrait Of An American Family' (Marilyn Manson), 'Youthanasia' (Megadeth), 'Divine Intervention' (Slayer), 'Awake' (Dream Theater), 'Fear, Emptiness, Despair' (Napalm Death) e 'Far Beyond Driven' (Pantera). Il frontman dei Nirvana, Kurt Cobain viene trovato morto, suicidatosi con un colpo di fucile. 1995: I Blind Guardian pubblicano 'Imaginations From The Other Side'. Escono 'Symbolic' dei Death, 'The X Factor' degli Iron Maiden, 'Once Upon The Cross' dei Deicide e 'The Jester Race' degli In Flames. L'8 marzo Ingo Schwichtenberg, ex batterista degli Helloween, si suicida lanciandosi contro un treno di una metropolitana. Era affetto da schizofrenia, causata dal suo abuso di droghe ed alcol.

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