Slayer. Più veloci, più duri, più feroci di qualsiasi altra cosa fosse esistita fino a quel momento: se la leggenda passa sempre dalla storia, la storia non può che inchinarsi di fronte agli Slayer, i signori delle tenebre, i maestri dell'estremo. Scomodi, violenti, tremendamente realisti, devastanti nel loro assalto ritmico, glaciali nella loro sinistra pioggia di sangue, scandita goccia dopo goccia da una truculenta serie di riff apocalittici. Da Los Angeles con furore, per cambiare la storia della musica dura e riscriverne il corso, ponendosi alla base di un genere alla sua alba: il thrash metal, che da San Francisco muoveva le sue prime folgori, e che a Los Angeles non trovava che detrattori. Eppure gli Slayer si imporranno, proprio nella città dei divertimenti e del rock comemrciale, mettendo in piedi il loro sound cupo e letale, dando la scalata all'Olimpo dei titani del thrash. Slayer, Metallica, Megadeth, Anthrax: i quattro pilastri, i cosidetti big four. Necessario è sottolineare come gli Slayer siano la frangia più estremista e oltranzista del movimento, la componente più violenta e aggressiva sia nella pesante cruenza sonora che nella feroce rabbia intrisa nelle liriche di questa band storica, nata negli Stati Uniti nel 1981. Sin dagli esordi gli Slayer sono stati attaccati per i loro testi, ritenuti troppo aperti nell'affrontare temi come satanismo, guerra, violenza, nazismo, morte. A causa del loro stile brutale di trattare i fatti leggendoli dal punto di vista dei 'cattivi', gli Slayer sono stati spesso accusati di presunte idolatrie nazi-sataniche, mentre in realtà sono ragazzi che amano trattare temi scottanti e 'scomodi' senza peli sulla lingua. Un nugolo di polemiche, spesso trasudate in processi ed episodi di cronaca nera, che però non devono inattaccare la grande traccia che il gruppo ha lasciato [e continua a lasciare] nella scena metal mondiale. Tratti distintivi della loro musica sono assoli veloci ed alternati, rapidissimi grooves batteristici, tremolo picking e doppia cassa martellante, caratteristiche che contribuirono a tracciare le fondamenta del metal estremo, grazie soprattutto al loro terzo album, Reign in Blood, indicato come un importante propulsore per la nascita di questa corrente e magistrale monumento di furia, tecnica e violenza. L'incontro fortuito tra i due chitarristi, Kerry King e Jeff Hanneman, avvenuto ad un provino di una band southern rock, portò i due a provare assieme song di Maiden e Judas Priest; presto decisero di fondare una loro band, anche sull'onda della passione per l'hardcore punk di Hanneman. I due contattarono il bassista Tom Araya, che diviene anche il cantante, e Dave Lombardo, potente batterista. Araya suonava nei Tradewinds, band nella quale suonava l'insegnante di King, ed era un cileno immigrato negli States poco prima l'esplosione della guerra civile nel suo Paese natìo; Lombardo, invece, era un batterista poliedrico che aveva avuto anche dei trascorsi da dj, di origine cubana. Lombardo faceva il fattorino per la consegna di pizze a domicilio quando bussò alla porta di casa King, incuriosito dalla fama cittadina del chitarrista: fu la scintilla finale che collegò tutti gli ingranaggi di un meccanismo che farà vibrare gli stadi e le teste degli headbangers di tutto il pianeta. Girano voci che Slayer, il moniker scelto dai quattro, sia l'acronimo di 'Satan Laughs As You Eternally Rot' [Satana ride mentre tu marcisci eternamente]. Araya smentì che il nome della band derivasse da ciò. Egli disse che esso venne scelto per un semplice motivo, perché 'è straordinario e facile da cantare'. Presto gli Slayer iniziarono a suonare in giro per locali cover di vari gruppi heavy, fino alla produzione nel 1983 del loro primo demo. Per un breve periodo, e per motivi ignoti, Lombardo si assentò e fu sostuituito da Bob Gourley. I quattro vennero notati per la foga e la velocità con la quale suonavano, e furono invitati a partecipare all'album 'Metal Massacre III', al quale contribuirono con il brano Aggressive Perfector, ritenuto il primo scritto interamente dalla band.

Gli Slayer volevano suonare più duro e più veloce di tutti: la loro musica era brutale e rapida, molto aggressiva, ma la scintilla decisiva per la definizione completa del loro tipico sound arrivò dopo aver visto in una rivista una pubblicità che celebrava i Metallica come 'la band più veloce d'America': i Metallica, da poco trasferitisi da Los Angeles a San Francisco, erano una band ancora giovane e acerba, ma il loro demo 'No Life 'Till Leather' le aveva permesso di crearsi una fama notevole nel circuito underground. 'noi sappaimo suonare molto più veloce di questi qui, cazzo'! fu la risposta degli Slayer, che si misero al lavoro sui loro primi brani inediti. Ritornato Lombardo, la band nel dicembre 1983 pubblicò il primo album, 'Show No Mercy'. Il disco è molto potente e veloce, costituito da liriche un pò adolescenziali incentrate sulla guerra e su racconti blasfemi e, nonostante la scadente qualità sonora, getta i semi del thrash metal, assieme con 'Kill'em All' dei Metallica, partorito pochi mesi prima. Nonostante tutto, presenta evidenti radici nella nwobhm e nell'heavy classico, sopratutto nel riffing. Nei primi tour gli Slayer si esibivano con iconografie fortemente caratterizzate da icone maligne e corpse paint, il trucco cadaverico: abitudine presto abbandonata, in quanto ritenuta ridicola da Araya. A metà 1984 King fu attirato da un'offerta per suonare nei Megadeth, e accettò: gli Slayer non lo persero, perchè lui suonava con entrambi; tuttavia l'avventura nei 'deth durò pochissimo, per via di litigi col solito simpaticissimo Mustaine, e King tornò a dedicarsi solo agli Slayer. Già con l'uscita di un live e di un EP si iniziò a notare un ulteriore irrobustimento nel loro sound, con le chitarre abbassate di tonalità e con l'adozione della doppia cassa. Nel 1985 uscì il secondo album in studio, 'Hell Awaits', un disco che segnò un rilevante cambiamento stilistico del gruppo. La produzione è più pulita, le influenze hardcore punk divennero più marcate e il suono ancor più veloce e possente, ma sopratutto vennero stratificate le composizioni, aumentati i cambi di tempo e sviluppate le strutture. Fu un passo decisivo per lo sviluppo del metal estremo, che ora non era più solo energia brutale ma rifletteva una tecnica considerevole: pezzi molto lunghi e articolati come la titletrack, la letale 'Kill Again', la vampiresca 'At Dawn They Sleep' o l'ottima 'Praise Of Death' diedero una dimensione di maturità elevatissima alla band losangelina, che si accostò dichiaratamente alle leggende danesi Mercyful Fate, celebri per il loro sound technical elaborato e contraddistinto da canzoni molto lunghe e variegate nell'architettura stilistica.
Tra polemiche varie legate ai testi, ritenuti blasfemi ed offensivi, e problemi di denaro e di etichette, nel 1986 gli Slayer pubblicano il terzo album, 'Reign In Blood', che si distinse per la sua velocità esecutiva e per la sua brutalità sonora, venendo definito il primo esempio di metal estremo. Rispetto al disco precedente, gli Slayer mitragliano un pugno di pezzi molto brevi e fulminei, tecnicamente perfetti, prodotti in maniera impeccabile e assolutamente devastanti. L'album è il capolavoro della band, una scarica adrenalinica bestiale densa di picchi energetici degni della più pregiata produzione metallica. Sempre col pedale sull'acceleratore, graffiato dai riff corrosivi al vetriolo di Kerry King e dalla macchina di devastazione che è Dave Lombardo dietro alle pelli. In appena ventotto minuti viene condensato l'intero scibile del thrash metal estremo, con un balzo sorprendente rispetto 'Hell Awaits': il nuovo disco era ancora più assassino, incredibilmente moderno e proiettato al futuro, privo del riverbero tipico del sound ottantiano e annichilente nella sua glaciale perfezione. Asciutto, intimidatorio: il confronto con 'Master Of Puppets', capolavoro dei colleghi Metallica, segnò un'epoca da delirio per i metalhead del tempo. Tuttavia, il gruppo ricevette una moltitudine di accuse da parte dei media, perlopiù di simpatie naziste; parte della causa è la terremotante 'Angel Of Death', un brano violentissimo dall'impatto frontale distruttivo. Essa parla di Joseph Mengele, folle esponente del Terzo Reich che utilizzava i progionieri ebrei come cavie umane. Il testo, scritto da Hanneman [appassionato di storia nazista e collezionisa di memorabilia della II Guerra Mondiale], narra le sue gesta viste dal suo stesso punto di vista, come un documentario -cosa ricorrente nelle liriche degli Slayer- ma viene accusato di istigamento nazista. Assurdo, se si pensa che Araya è di origine cilena ed ha la pelle più scura di un americano medio! L'album venne presto definito il più pesante di tutti i tempi, trainato dalla massiccia 'Piece By Piece', dai cambi di tempo furibondi ['Jesus Save'] e dal riff leggendario di 'Raining Blood', profeticamente aperta da una pioggia di sangue: il pezzo più amato dai fans, quello che inevitabilmente genera brividi sulla schiena e scatena la furia del moshpit, proiettandosi nella leggenda. Un fattore importante dello stile Slayer è sicuramente rappresentato dalla lotta intransigente perpetuata da Kerry King contro tutte le religioni organizzate, ritenute un appiglio immaginario per le persone più deboli. un'opinione forte che in parte cozzava con la forte religiosità del singer Araya, e che oltretutto portarono in seno alla band ulteriori accuse di satanismo e blasfemia. Accuse che mai hanno intaccato la passione dei fans e la voglia della band di far sentire la propria voce in argomenti scottanti e delicati, che invece la società e i media tendono a censurare ed ignorare. Screzi interni portarono però un nuovo addio di Lombardo, brevemente sostituito da Tony Scaglione ma presto reintegrato su spinta della moglie. Reign In Blood è uno degli album più rappresentativi della storia del metal: aggressivo, veloce, tecnico, potente; eppure gli Slayer non potevano e non volevano fermarsi, ma evolversi ancora in direzione sempre più matura.

Pubblicato nel 1988, 'South of Heaven' fu il quarto capitolo discografico degli Slayer. Lo stile del four pieces californiano vide un altro cambiamento, con le ritmiche a tratti più rallentate e l'introduzione di piccole dosi di sinistra melodia, pur senza perdere l'incisività e la crudezza del sound. La composizione dei brani vide un'importante partecipazione di Araya. Il risultato del lavoro fu un disco che ottenne comunque un eccellente successo, nel quale spiccno i cambi di tempo della titletrack, la più orecchiabile 'Mandatory Suicide', la devastante 'Ghost Of War', tra le schegge più feroci del platter, e intanto anche i testi si evolvevano, abbracciando tematiche di interesse sociale, senza mai perdere l'analisi cruda per le indecenze relative a tutte le guerre e l'attacco di King alle religioni organizzate. Nel 1990 uscì 'Season In The Abyss', un'altro lavoro importante, che si poneva sulla stessa potente liea del predecessore, sintetizzando pezzi veloci urticanti ed altri maggiormente orientati ad un heavy-thrash sinistro ma non scevro di una tagliente linea melodica. Oltre alle tematiche anti religiose, belliche e sociali, nella musica degli Slayer si aggiunsero anche le tematiche di serial-killers, che con le loro storie attiravano la curiosità di Araya. La carriera degli Slayer era all'apice. Intanto continuavano pure le rogne, che portarono al terzo addio di Lombardo. Il sostituto, Bostaph, aveva uno stile diverso da quello del suo predecessore; mentre il batterismo di Lombardo era più semplice e diretto, quello del suo sostituto era più tecnico e variegato, senza trascurare comunque la componente aggressiva che rese conosciuta la musica degli Slayer. A distanza di quattro anni dall'ultimo disco in studio, uscì nel 1994 'Divine Intervention', un album molto frenetico e feroce che, per certi aspetti, sembrava ritornare al sound di Reign In Blood. Ottimo l'apporto tecnico di Bostaph e sempre feroci le solite accuse di satanismo e nazismo. Mentre gli altri pilastri del thrash ammorbidirono il loro sound, gli Slayer continuarono sulla loro strada ferocemente, anche se era nell'aria un periodo meno proficuo. Paul Bostaph fu lasciato libero a metà '95 e rilevato da Jon Dette; dopo un album di cover hardcore punk, questi lasciò tra le polemiche la band, che rischiò lo scioglimento. Fortunatamente ci fu il ritorno di Bostaph, che partecipò al nuovo lavoro in studio della band, 'Diabolus In Musica' nel 1998: un cambiamento profondo portò brani più oscuri, in parte privi delle classiche ritmiche thrash e con le influenze hardcore rimpiazzate da correnti nu metal; L'album venne duramente contrastato dai fans della vecchia guardia, ostili ai nuovi cambiamenti stilistici degli Slayer. Slayer, perché sono fondamentali.
Dopo questo esperimento criticato, fu distribuito sul mercato 'God Hate Us All' nel 2001, con un ritorno parziale al vecchio stile. I fan non furono del tutto soddisfatti. Durante un tour Bostaph abbandonò la band, e i motivi a riguardo non furono mai del tutto chiariti: l'ennesimo e definitivo itorno di Lombardo premiò le speranze dei fans della vecchia guardia. Nel 2006 la band pubblicò 'Christ Illusion', album atteso impazientemente dai fans per ben 5 anni e immediatamente attaccato dalle comunità ecclesiastiche, per i suoi contenuti anti religiosi. Le sonorità nu metal spariscono, e quasi completamente c'è un ritorno alle vecchie ritmiche thrash. Nel 2008 gli Slayer hanno annunciato che si ritireranno nel 2011, e che nel 2009 verrà pubblicato il loro ultimo album: 'World Painted Blood' è un devastante esempio di come gli Slayer siano ancora la più feroce macchina da guerra capace di far esplodere del thrash metal con gli attributi. Anche nel titolo, di rimando al celebre 'Reign In Blood', la band torna a tutti gli effetti al suo canonico thrashy-style degli anni ottanta. Qualche acciacco capitato ad Araya non ferma la macchina Slayer, che prosegue i suoi tour per tutto il 2010, incrociando le proprie chitarre con quelle di Metallica, Megadeth ed Anthrax nel leggendario tour dei 'Big Four Of Thrash Metal', un evento storico atteso per due decenni e finalmente divenuto realtà. Nonostane le accuse continue di satanismo e nazismo, gli Slayer hanno sempre tirato avanti per la loro strada. A chi li accusava di ispirare con la loro musica atti malvagi e sentimenti negativi in molti ragazzi, hanno sempre risposto con una banale verità: loro non istigano nessuno, loro suonano ed esprimono opinioni; se poi la robustezza del loro sound lascia intendere che essi siano dei satanisti solo perchè parlano del problema del satanismo ('Non sono satanista, sono cattolico' dice Araya) questo è un problema irrilevante che proviene dal bigotto perbenismo sociale. Tutti i casi di persone coinvolte in delitti e appartenenti a sette sataniche ricollegati alla loro passione per gli Slayer non sono finiti nei guai 'per colpa' degli Slayer: evidentemente nelle loro vite vi erano problemi e situazioni disgraziate che vanno ben oltre l'ascolto di un fottuto album!


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