Kreator. Un nome capace di incutere timore e rispetto reverenziale. L’inconfondibile logo, stampato a fuoco sulle centinaia di t-shirt indossate dai giovani headbangers di tutto il mondo, e la voce strozzata del leader italo-tedesco Mille Petrozza hanno scandito a colpi di rovente e furente thrash metal la storia di una band monumentale, non a caso ribattezzata come alter ego europeo dei leggendari Slayer. I Kreator sono una band proveniente da Essen, Germania. Agli albori degli anni ottanta, suonando un thrash metal violento e veloce, influenzato da Venom, Slayer e Metallica, i Kreator ridefinirono le coordinate della frangia più estrema dell'heavy metal: assieme ai connazionali Destruction e Sodom andranno a comporre la triade del thrash teutonico, un efferato plotone d'esecuzione pronto a scagliarsi contro il sistema e la società non solo attraverso una violenza sonora impetuosa, ma anche attraverso liriche e testi impegnati ed intelligenti. La differenza col classico thrash metal della Bay Area consisteva nella maggiore brutalità e velocità insite nel sound delle band tedesche, che di fatto contribuiranno alla nascita del death metal. Tutti i lavori storici della band consistono tuttavia in un classico thrash metal, con l'eccezione di tre album degli anni novanta in cui i musicisti si sono lasciati andare ad alcuni esperimenti, incorporando elementi industrial metal, gothic rock e avantgarde, ricevendo critiche da parte sia della stampa che dei fans. Nata come Tyrant nel 1982, la band prevedeva nella line up originale il cantante e chitarrista Mille Petrozza, il batterista Jurgen Reil e il bassista Rob Fioretti. Presto cambiarono nome in Tormentor e rilasciarono due ep, per poi cambiare nuovamente e definitivamente in Kreator. Dopo aver firmato un contratto con la Noise Records la band pubblica nel 1985 il suo album di debutto, 'Endless Pain', album che lascia a bocca aperta i fans del metal grazie al suo sound grezzo e violento, che influenzerà molte band black e death metal. Per il tour dell'album viene assunto Michael Wulf che l'anno dopo diventerà chitarrista dei Sodom con lo pseudonimo Destructor. Al suo posto viene reclutato Jörg 'Tritze' Trzebiatowski che partecipa alla realizzazione di 'Pleasure to Kill' nel 1986. L'album, prodotto da Harris Johns, viene considerato un classico del thrash metal, ed è il più pesante e veloce lavoro della band, che dimostra una grossa crescita in talento e capacità tecniche. Furia e violenza si susseguono in un'orgia di riff letali e assoli taglienti, ritmiche serrate e colate di rabbia terremotante, guidata dallo strozzato vocals di Petrozza: rispetto a Endless Pain, i riff sono più brutali e caotici, seguono una direzione meno lineare e imbastiscono un massacro apocalittico all'arma bianca. La band diventa una delle più promettenti band metal europee, forte di pezzi letali come la titletrack, la sanguinaria 'Rippin Corpse' o le feroci 'Command Of The Blade' e 'Riot Of Violence', affidate alla voce rozza del drummer Reil. Con Tritze i Kreator si imbarcano nel loro primo tour, dato che prima della pubblicazione di 'Pleasure to Kill' hanno suonato solo cinque concerti, e verso la fine di quell'anno pubblicano l'ep Flag of Hate. Nel 1987 viene pubblicato 'Terrible Certainty', massacro ultraviolento e velocissimo che contiene la dinamitarda 'Storming with Menace', la splendida titletrack -dotata di un riffing tagliente da delirio- e l'altra hit 'Behind the Mirror'; il disco incrementa ulteriormente il rispetto della band nel metalrama mondiale, oltre a permetterle di finanziare il secondo ep 'Out of the Dark, Into the Light'. Il full length è più tecnico e maturo nella produzione, lancinante negli assalti solisti, più curato nel vocalism di Petrozza, e consacra la band, che dopo il suo masterpiece assoluto ‘Pleasure To Kill’ conferma di essere in forma stellare, estrema e devastante ma affatto priva di ispirazione, anzi capace di evolversi e migliorarsi sotto tutti i profili. Nel 1988 i Kreator firmano un contratto con la major Epic Records, con la quale debuttano nel 1989 con 'Extreme Aggression', che prosegue sulla scia del precedente e mostra gli ulteriori progressi dei vari componenti, questa volta assistiti da una migliore produzione guidata da Randy Burns. Siamo ormai a livelli spaziali per la band tedesca, vero oggetto di culto per gli headbangers dagli smanicati sdruciti zeppi di borchie e toppe. Come per qualunque grosso calibro dell'heavy metal mondiale, gli anni ottanta rivestono un'importanza straordinaria per i Kreator, e anche la band di Petrozza sembrava affrontare questa decade con un'energia ed un'innovativa notevoli, elementi che garantivano uscite frequente e sempre di livello epocale. 'Extreme Aggression' non si discosta da questa affermazione, con la sua potenza compattissima e marcia, la sua velocità sanguinaria, l'adrenalina altissima dall'inizo alla fine. L'album contiene il primo singolo e il primo video per una major, la travolgente title track, e la distruttiva 'Betrayer', che diventerà uno dei pezzi più richiesti. Successivamente la band si imbarca per un tour nord americano con i Suicidal Tendencies. In quell'anno il regista tedesco Thomas Schadt gira un documentario sui Kreator, concentrandosi sull'aspetto sociale dell'heavy metal sull'area della Ruhr, intotolato Thrash Altenessen. Nel 1990, con il nuovo chitarrista Frank 'Blackfire' Gosdzik, anche lui ex dei Sodom, la band registra 'Coma Of Souls', apocalittica evoluzione tecnica e violenta diramazione verso lidi quasi death per potenza, aggressività e complessità dei pezzi. La crescita maturata rispetto agli esordi é incredibile: pur restando veementi e scarnificanti, i Kreator suonano ora iper-tecnici, divincolandosi tra trame complesse e quantità notevoli di riff letali, cuciti insieme con precisione e grande pulizia sonora. L'ultimo capitolo della prima parte di carriera dei Kreator, l'ultimo passo di un sentiero evolutivo attraverso la violenza e il tormento messi in musica, attraverso una ricerca di potenza e perizia sempre più minuziosa e apocalitticamente ottenuta.


Negli anni novanta le cose cambiarono, con band come Metallica, Megadeth e Anthrax che cambiano il loro sound in direzione più commerciale: i Kreator cominciarono a sperimentale con death metal e industrial metal. Il risultato fu il comunque durissimo 'Renewal', che permette al gruppo di raggiungere un audience più commerciale ma che allontana i fans storici, che li accusano di essersi venduti. Le vocals di Petrozza si fanno meno caotiche e leggermente più umane, sempre urlate ma lontano dalla graffiante furia gutturale utilizzata in precedenza; le canzoni appaiono prive di riff trascinanti e assoli folgoranti, più tese verso un drumwork martellante ed una melodia vocale e sonora molto simile di pezzo in pezzo. La band, nota per la grande resa in sede live, comincia a fornire prestazioni deludenti, anche a causa delle nascenti influenze industrial. L'estenuante tour che ne segue porta la band anche in Sudamerica, ma la lascia esausta fisicamente e creativamente. Il gruppo comincia a perdere pezzi, Rob Fioretti lascia per passare più tempo con la famiglia e al suo posto viene assunto Andreas Herz, che non parteciperà alla creazione di nessuno studio album. Nel 1994 anche Jurgen Reil abbandona a favore di Joe Cangelosi, lasciando Petrozza come unico membro originario, l'anno successivo anche Herz si licenzia e inoltre il contratto con la Epic viene stralciato. 'Cause For Conflict' viene quindi pubblicato per la GUN Records, e risulta essere più moderno, con influenze di Pantera e Machine Head, ma al tempo stesso dà l'idea di un leggero ritorno alla pesantezza thrashy dei primi album. Godzik e Cangelosi lasciarono la line-up nel 1996 e furono rimpiazzati da Tommy Vetterli e, a sorpresa, da Jurgen Reil. La band continua però con i suoi esperimenti nei successivi album 'Outcast' ed 'Endorama', che contengono elementi industrial, gothic rock e ambient, campionamenti e un nuovo stile di canto di Petrozza. Le vendite calano e la band tocca il fondo sia a livello di vendite sia di critica, anche se quelle releases non erano poi così male: in entrambe si sente l'oppressione ed un senso claustrofobico di soffocamenteo, attraverso atmosfere cupee pesanti, più pesanti in Outcast e maggiormente melodiche -e più mainstream- nel successore. Calo a cui il frontman Mille Petrozza non ha mai dato importanza: 'Secondo noi, il successo non è definito dai dati di vendita. Tutti i nostri album hanno avuto successo, perché abbiamo raggiunto l'obiettivo a cui puntavamo'. Tuttavia la vecchia leggenda del thrash metal teutonico doveva dare un colpo deciso alla propria carriera, per allontanare per sempre i fantasmi dei Nineties. I Kreator tornano nel 2001, con il nuovo chitarrista Sami Yli-Sirniö, pubblicando l'album di ritorno 'Violent Revolution': il platter vede il ritorno del classico stile thrash metal e viene ben accolto da fans e critici. Il tour riscuote un discreto successo e introduce i Kreator alle nuove generazioni. Vengono pubblicati nel 2003 il dvd 'Live Kreation': Revisioned Glory e, nel 2005, l'album 'Enemy Of God', un ulteriore avvicinamento al thrash metal degli inizi. Nel giugno del 2005 i Kreator hanno suonato a Casablanca davanti a ventimila persone, diventando il primo gruppo metal straniero a suonare in Marocco. L'opera di ritorno alle origini è rifinita nel 2009 dall'efferato 'Hordes Of Chaos', che completa l'abrasiva triade capace di reincoronare i sovrani incontrastati del thrash metal teutonico; col successivo Phantom Antichrist i Kreator sviluppano il loro consueto sound abrasivo e fulminante con vigorose iniezioni di heavy classico, reperibili nei pregevoli e letali assoli della coppia d'asce petrozza-Sami Sirnio: l'ennesimo disco capolavoro per una discografia pregevole.

DISCOGRAFIA: 1985 ENDLESS PAIN 1986 PLEASURE TO KILL 1987 TERRIBLE CERTAINTY 1989 EXTREME AGGRESSION 1990 COMA OF SOULS 1992 RENEWAL 1995 CAUSE FOR CONFLICT 1997 OUTCAST 1999 ENDORAMA 2001 VIOLENT REVOLUTION 2005 ENEMY OF GOD 2009 HORDES OF CHAOS 2012 PHANTOM ANTICHRIST

I KREATOR, PETROZZA E LA GERMANIA RIUNITA
TERRIBLE CERTAINTY!
DI RINO GISSI, TRATTO DA METALLIZED.IT





Tutti si attendono un nuovo capolavoro
NEWS: LA STRADA PER PHANTOM ANTICHRIST

Nessuno può mettere in dubbio che i tedeschi Kreator siano, tra i vecchi alfieri della decade ottantiana, quelli più in forma in assoluto. Per lo meno in studio. dopo la fiacca sperimentale degli anni Novanta, gli efferati esecutori di massacri all'arma bianca come Endless Pain e Pleasure to Kill, infatti, hanno saputo risalire la china, pubblicando tre dischi di tutto rispetto, unanimemente riconosciuti come lavori validi e genuini, nel quale ricompariva finalmente la ridondante baldanza degli esordi, la chirurgica veemenza esecutoria e l'irrinunciabile attitudine scarnificante che avevano reso l'act di Essen uno dei più atroci e devastanti portatori di violenza apparsi sui nostri palcoscenici. L'evoluzione tecnica e melodica, soffusamente iniziata fin dai tempi di Terrible Certainty e culminata nell'espressività techno-thrash di Coma of Souls, era finalmente rispuntata tra i solchi di opere moderne e tradizionaliste al tempo stesso, brutali ma non più ignoranti come qualcuno vorrebbe far credere; e a tre anni dal valido Hordes Of Chaos, la corazzata teutonica torna a far tremare la terra, promettendo nuova energia e rinnovata cruenza. Da diverso tempo annunciato col titolo di Phantom Antichrist, infatti, il nuovo disco targato Kreator non promette altro che una ricetta ormai consolidata nell'ultimo decennio: nessuno si aspetta un passo falso. LEGGI TUTTO.
Analisi di un successo annunciato
PHANTOM ANTICHRIST: LA RECENSIONE


Le premesse sono state pienamente mantenute: nessuno si aspettava un flop, nessuno dubitava del fatto che Phantom Antichrist, nuova miccia dei teutonici Kreator, sarebbe stato un disco dagli attributi colossali. Accostare un prodotto recente ai grandi masterpieces che hanno fatto la storia del genere è sempre indelicato e complesso, ma dire che questo full length rappresenta un episodio tra i migliori della ricca carriera dell’ensamble mitteleuropeo non ci sembra eccessivo: le credenziali per essere il disco thrash dell’anno ci sono, e non sono poche. Sulla scia di tre dischi incisivi e capaci di rispolverare le antiche vestigia (dopo le vacche magre dei Nineties), la milizia di Mille Petrozza e dell’inscalfibile Jürgen “Ventor” Reil dimostra di non aver perso neppure un decimo della propria foga, seppellendo le giovani leve sotto una sonora lezione di storia, che non si limita alla teoria ma si impernia sulla pratica, sanguinosissima pratica; sanno ancora fare del male, questi signori oltre “gli anta”, e per abbattere i propri ostacoli utilizzano le armi di sempre: potenza e velocità, riff devastanti, letali come lame di una falce, testi impregnati di furore, disgusto sociale, critica politica. Non crediate però che i Kreator restino incancreniti su uno standard vincente ma fossilizzato nel tempo: come promesso dal carismatico leader italo-tedesco, infatti, i panzer passati alla leggenda con Pleasure to Kill introducono cospicui riferimenti alle proprie radici classic heavy, tangibili nelle mirabolanti fughe soliste di ispirazione priestiana e maideniana. Il tutto, ovviamente, riletto con l’ottica irruente tipica dell’act tedesco. LEGGI TUTTO.

Nessun commento: