POWER METAL

METAL STORY: IL POWER METAL. Il power metal si caratterizza principalmente per le ritmiche molto serrate di matrice thrash, per i riff potenti, per lo stile batteristico velocissimo e caratterizzato da un uso frenetico della doppia cassa. Altri aspetti particolari di questo genere sono i lunghi assoli di chitarra; l'unione di questi elementi porta alla nascita di melodie ricercate e classicheggianti, linee vocali molto potenti, spesso dalla timbrica acuta, e, recentemente, il grande impiego di tastiere. Nella metà degli anni ottanta nella culla del power di stampo europeo, ossia in Germania, nacquero i principali esponenti del genere: Helloween, Blind Guardian, Gamma Ray, Grave Digger, Running Wild, Rage; proprio gli Helloween furono i precursori del power metal europeo, di cui incarnarono le caratteristiche principali già nel 1985 con l'album Walls of Jericho. La felice intuizione della band di Amburgo fu quella di prendere l'heavy metal classico di Judas Priest ed Iron Maiden ed evolverlo dal punto di vista della melodia, della fantasia, della tecnica; di fatto, l'opposto di quanto realizzato in California dalle band thrash, che dell'embrione metallico inglese riadattarono all'estremo il lato più aggressivo e massiccio, generando l'altra ramificazione nei generi come appunto thrash, death, black. I Blind Guardian diedero un aspetto ancora più potente allo speed degli Helloween, velocizzandolo e irrobustendolo sia nella musica -che a tratti incorporava persino elementi thrash- che nelle liriche, sempre più epiche e gloriose. Il genere si diffuse anche oltre oceano, con sonorità differenti rispetto alle melodie europee, più aggressive, ai limiti del thrash. Fra i maggiori esponenti si possono ricordare i Riot, i Savatage, gli Iced Earth, i Kamelot. Nel corso degli anni novanta il genere ha subito profonde influenze e cambiamenti, dando origine a nuovi stili. Uno di questi è il symphonic power metal, nato grazie a band come i brasiliani Angra, gli italiani Skylark, Rhapsody Of Fire [classificabili anche sotto la voce epic o symphonic] e Domine, i finlandesi Sonata Arctica e i potenti Hammerfall. Già nel 1992 i finlandesi Stratovarius iniziarono ad utilizzare leggere tastiere, ma i primi veri e propri elementi sinfonici risalgono soltanto qualche anno dopo col disco Episode del 1996. Altri gruppi che hanno utilizzato molto gli elementi sinfonici sono i tedeschi Rage, che copmunque rimangono ancorati ad un heavy metal devastante, classico e incalzante, gli spagnoli Dark Moor, i tedeschi Freedom Call. Altri gruppi ancora hanno invece saputo fondere il power con il prog, come i Masterplan, i Symphony X, i Vision Divine, i Labyrinth, i Thy Majestie.

HELLOWEEN. Band di punta del movimento power-speed metal, le 'zucche' -dalla loro bellissima icona, tradizionale simbolo della festa di halloween- naquero in Germania, ad Amburgo, nel 1983. Nel 1985 uscì il loro primo ep, 'Helloween', e iniziarono a creare un album fortemente innovativo, 'Walls Of Jericho'. In esso mescolano correnti speed all'heavy classico, diventando degli esempi ispiratori per diverse band emergenti. Al microfono Kai Hansen lasciò spazio a Mickael Kiske, col quale vennero scritte le canzoni per un doppio album: 'Keeper Of The Seven Keys-part I' e 'Keeper Of The Seven Keys-part II'. Il power speed era innovativo e potente, ma sempre pregno di melodie e sonorità molto piacevoli, suonate con tecnica e velocità davvero entusiasmanti. Grazie a questi due dischi gli Helloween hanno dato al metal una faccia più allegra e colorata. Dopo un primo album live, gli Helloween affrontarono un periodo nero, con contrasti giudiziari e la pubblicazione di due album molto commerciali [Pink Bubbles Go Ape e Chamaleon]. I dissidi interni portarono l'addio del cantante Kiske, sostituito da Andreas Deris, e del batterista Ingo Schwichtenberg, morto suicida. Il debutto della nuova formazione fu un brillante ritorno al sound power metal, nel 1994 con 'Master Of The Rings'. E' un album di nuovo potente e ispirato, all'altezza dei predecessori. Fans e critica erano soddisfatti. La band restò successivamente segnata dal suicidio dell'ex batterista per problemi di droga, e gli dedicò il nuovo lavoro, 'The Time Of The Oath', ancor più potente e curato di 'Master'I. A un altro live seguì il loro lavoro più duro, 'Better Than Raw', quindi, nel 2000 'The Dark Ride', sempre su alti livelli qualitativi e caratterizzato appunto dalle nuove influenze, più cupe e aggressive. In mezzo, 'Metal Jukebox', una compilation di cover metal. Nuovi dissidi e cambi di formazione ribaltarono però la band, che nel 2003 pubblicò 'Rabbit Don't Come Easy', un lavoro più ironico che fu accolto tiepidamente; nel 2005 fu la volta di 'Keeper Of The Seven Keys- The Legacy'. Inizialmente i fan storsero il naso, visto il nome che richiamava i vecchi capolavori degli Helloween. Ma l'album era più ispirato del precedente e vendette parecchio. Gli Helloween, tra un tour e l'altro, hanno già sfornato nuovi lavoro, mantenendosi su standard adeguati.

BLIND GUARDIAN. I Blind Guardian sono un gruppo che piace. E piacciono per diversi motivi. Sono una delle poche band capaci di svestirsi del classico 'Helloween sound' e di forgiarne uno personale, ma non snaturato; piacciono per il loro non andare mai sopra le righe; piacciono perché dopo tanti anni sono sempre gli stessi quattro ragazzi a portare avanti un discorso iniziato assieme e che continua tutt'oggi. I Blind Guardian piacciono perché fanno un metal veramente valido. C'è voluto del tempo per non sembrare troppo ispirati a 'Walls Of Jericho' degli Helloween, ma poi quello che è nato è qualcosa, se non di unico, di certo importante. Da Tales From the Twilight World a Somewhere Far Beyond, dal capolavoro Imaginations from the Other Side al meraviglioso Nightfall in Middle-Earth: il power dei Blind Guardian si impregna di magia e galoppate in stile epico e medievaleggiante, compatto e quadrato ma innervato di melodia splendente e tecnica intricata, che si manifesta attraverso raffinate trame chitarristiche e poderose accelerazioni in doppia cassa. Il fuoco della band ha alimentato per anni un sottobosco di band volenterose di suonare musica potente e melodica, dall'animo metal al 100%. il gruppo tedesco ha fatto da esempio, regalando una serie di ottimi album che hanno lasciato una striscia indelebile nella storia dell'heavy metal. I Blind Guardian sono un lampante esempio di quanto il mondo ideato dal celebre Tolkien sia penetrato nella fantasia e forse nel dna di un genere musicale così refrattario a far propria un'icona tratta dal mondo 'esterno'. Ma forse i Blind Guardian piacciono tanto perché grazie alla loro musica ci è ancora permesso sognare un mondo diverso, regolato dalle stesse leggi che sopravvivono nel nostro, ma in maniera meno corrotta.

Nessun commento: