Qualcosa di magico è quello che ha regalato una band unica nella storia, capace di unire ogni sorta di adepto musicale dall'heavy metal alla disco dance, passando per rock, blues, hardrock, opera, gospel e soul. Qualcosa di magico è la storia di un cantante straordinario, forse il più grande di tutti, dalla personalità forte e dal cuore sensibile. Dietro l'immagine vincente di Freddie Mercury si celava un ragazzo sensibile, che ha sempre lottato per vivere la sua vita nel modo più bello possibile. Ha lottato contro chi voleva etichettare lui e la sua musica, ha fatto spallucce a chi lo accusava per la sua sessualità, ha combattuto fino all'ultimo contro l'AIDS bastardo che se lo è portato via a 45 anni, quando avrebbe avuto davanti ancora decenni di capolavori musicali. Gli show oceanici dei Queen hanno fatto la storia. Senza Freddie la storia sarebbe stata diversa. L'unità del gruppo, la sua vena creativa vastissima, la magnificenza di un guitar hero strepitoso [Brian May] e soprattutto la scenicità e le immense doti vocali del frontman più chiacchierato di sempre ha portato la Regina sull'irrevocabile trono dell'eternità.
TRITTICO ROCK. I Queen si formarono nel 1970, dopo che Freddie Mercury [vero nome Farrokh Bulsara], cantante e pianista del gruppo Sour Milk Sea, si era unito agli Smile, rimasti in due [Brian May e Roger Taylor]. Subito dopo la sua entrata nel gruppo, Mercury propose di cambiare il nome della band in Queen ['aperto ad ogni tipo di interpretazione']. Nel 1971, dopo aver provato nelle prime esibizioni alcuni bassisti, la band decise di assumere definitivamente John Deacon. Dopo anni di prove e lavoro, nel 1973 danno alle stampe Queen, il loro primo album [Keep Yourself Alive, Jesus, Seven Seas of Rhye]. Fortemente influenzato dal rock progressivo dell'epoca, il disco svaria tematicamente dalla religione al mito. L'anno successivo è la volta di Queen II [Father to Son , Ogre Battle, The March of the Black Queen , White Queen], concept sulla lotta tra il bene e il male e diviso in lato nero e lato bianco [composti l'uno da Mercury -dal carattere forte- e l'altro da May -più fragile-]. E' uno dei dischi migliori della band, nonchè uno dei primi esempi di hard rock. Il grande trittico iniziale si completa nello stesso anno con Sheer Heart Attack [Killer Queen , Stone Cold Crazy, Brighton Rock], influenzato da diversi stili dal rock all'hardrock. Il look della band, e di Freddie Mercury in particolare, era molto sgargiante e folcloristico, dai capelli lunghi alle tutine. La straordinarietà del frontman passava dalle performances vocali [dalla potenza al falsetto] alle eccentriche esibizioni che catalizzavano lo sguardo della gente. I Queen erano in prepotente ascesa.

ROCK DI CLASSE. Il 1975 è l'anno della consacrazione. Esce A Night At The Opera[Bohemian Rhapsody, God Save The Queen], album dalla grande produzione e complessità compositiva, inentrato sul brano capolavoro Bohemian Rhapsody. Il disco è ritenuto uno dei più completi della band. Il titolo è ispirato a un film dei fratelli Marx, come il successivo [1976] A Day At The Races [Good Old Fashioned Lover Boy, Somebody to Love, Tie Your Mother Down] di ottima qualità e con sperimentazioni anche gospel [Somebody to Love]. Nel 1977 il rock soffre l'avvento del punk, ma i Queen ribattono con un più minimale e diretto News of the World, forte di pezzi come We Will Rock You e We Are The Champions. Il successivo Jazz [Fat Bottomed Girls, Bicycle Race, Don't Stop Me Now] divise la critica, presentandosi come vivace e piccantemente ironico, ma fu esaltato da molti. Permane un rock vario e scanzonato, innovativo, paradossalmente senza alcuna influenza jazzistica a dsipetto del titolo. Il mitico Live Killers chiuse una grande parentesi della Regina, che inizia gli anni '80 sotto un'altra veste.
TORNA LA REGINA. Nel 1980 The game [Another One Bites The Dust, Crazy Little Thing Called Love] introduce i sintetizzatori e l'elettronica, e ripulisce il sound dei Queen dalle caratteristiche glamrock degli anni '70, apportando addirittura influenze discomusic pur restando ancorato al vecchio r'n'r, come dimostra proprio Crazy Little Thing Called Love. Cambiò anche il look di Freddie, con baffoni, capelli corti e aspetto da macho. Ebbe comunque buon successo, il full length: il vero tradimento arrivò nel 1982 con Hot Space [Under Pressure], sempre più disco, dance, funky. La risalita iniziò con The Works [Radio Ga Ga, I Want To Break Free, Hammer To Fall, Is This The World We Created?] in cui gli elementi più elettronici lasciarono progressivamente spazio al ritorno del vecchio hard rock, di maestosi riff e ricchi arrangiamenti, oltre a un Freddie sempre straordinario. I fans vennero riconquistati definitivamente nel 1986, con A Kind Of Magic [A Kind of Magic, Friends Will Be Friends, Who Wants To Live Forever] e il successivo, grandioso, Live At Wembley. I Queen erano di nuovo all'apice, e le sfolgoranti prestazioni live dovute ad un Freddie Mercury sontuoso demolivano ogni concorrente nella corsa a band più magica del pianeta. Una volta Brian May dichiarò: 'Noi altri abbiamo suonato bene, ma Freddie era oltre, e ha portato tutto a un altro livello.' Il 9 agosto fu l'ultimo concerto di Freddie con la Regina. I quattro si presero una pausa di qualche anno e tornarono in studio nel 1989.

ULTIMI FUOCHI. L'album The Miracle, trainato dalla title track, dalla potente I Want It All e da Breakthru, fu subito un trionfo per la band ormai di nuovo a livelli inarrivabili nell'ambito rock. L'assenza di tour fecero però iniziare le speculazioni della stampa sulla salute di Freddie Mercury e sulla sua omosessualità. Nonostante le smentite, le voci di AIDS crescevano e, in un clima di tristezza, nel 1991 uscì l'ennesimo caopolvoro, Innuendo: The Show Must Go On è il commovente testamento di un Freddie che stava morendo lentamente, e in These Are the Days of Our Lives ricorda con nostalgia gli anni giovanili sussurrando ai propri fans 'I still love you' ['vi amo ancora']. Nella sua ultima intervista Freddie dichiarò: 'Non voglio cambiare il mondo, lascio che siano le mie canzoni ad esprimere le sensazioni e i sentimenti che provo ed ho provato. Essere felici è il traguardo più importante per me, ora, e quando sono felice il mio lavoro lo dimostra. Alla fine tutti gli errori che ho commesso e tutte le relative scuse saranno da imputare solo a me: mi piace pensare di essere stato solo me stesso. Adesso voglio solamente avere tutta la gioia e la serenità possibili, e vivere quanta più vita possa, per tutto quel poco tempo che mi resta da vivere'.

LA FINE DI UN MITO. Il 23 novembre 1991 Freddie Mercury annunciò ufficialmente al mondo di avere l'AIDS. 'Desidero confermare che sono sieropositivo: ho l'AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento allo scopo di proteggere la privacy di quanti mi stanno intorno. Tuttavia, è arrivato il momento che i miei amici e i miei fans di tutto il mondo conoscano la verità. Spero che tutti si uniranno a me, ai miei dottori e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia'. Il mondo non apprese in tempo la notizia che il 24 novembre dello stesso anno, alle 18:48, Freddie scomparve prematuramente all'età di 45 anni. Il 20 aprile 1992 si svolse a Wembley il Freddie Mercury Tribute, il concerto in ricordo del cantante. Insieme ai tre componenti superstiti del gruppo, si alternarono sul palco altri artisti di spessore come Metallica, Guns N' Roses, David Bowie, Robert Plant, George Michael, Elton John, Liza Minnelli, Extreme, Def Leppard e molti altri, che eseguirono anche brani dei Queen. Nel 1995 uscì Made In Heaven [Made In Heaven , I Was Born to Love You, Too Much Love Will Kill You], con le ultime registrazioni inedite di Freddie Mercury, che riportò i Queen ai primi posti delle classifiche di vendita. Il disco contiene vecchie tracce rielaborate non pubblicate negli album precedenti più le ultime tracce vocali di Freddie Mercury registrate prima di morire. Per anni il nome Queen è rimasto una leggenda intrisa di ricordi e grandi momenti di rock. L'uscita, nel 2008, di un album di Brian May e Roger Taylor con Paul Rodgers alla voce [The Cosmos Rock] sembra più che altro un oltraggio di lesa maestà.

2 commenti:

lorenza chiarello ha detto...

- Prego di non prendermi mai l'AIDS. Ce l'hanno tanti miei amici. Alcuni sono morti, altri non camperanno tanto a lungo. Sono terrorizzato all'idea di poter essere il prossimo. Subito dopo aver fatto sesso penso:"E se fosse questa la volta? E se adesso il virus è nel mio corpo?". Salto nella doccia e cerco di sfregarmi e pulirmi, anche se so che non serve.-


- Quando sarò morto, voglio essere ricordato come un musicista capace e valido. Non so come sarò ricordato. Non ci ho pensato a quando sarò morto e sepolto. No, non ci ho pensato. Non sto a domandarmi: "Dio mio, quando sarò morto si ricorderanno di me?". Fatti loro. Quando sarò morto, a chi importerà? A me no di sicuro. -


Freddie, ora, sinceramente..dimmi una cosa: ma ti pare di essere morto? Mi dispiace dirtelo, ma non ti succederà mai..

Ti amo.

lorenza chiarello ha detto...

Ah, dimenticavo..Grazie per l'articolo!

Metallino sei un grande!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!