Megadeth. Una scarica di adrenalina che scorre veloce, molto veloce, districandosi in un labirinto di trame, riff sferzanti, vocals al vetriolo e testi pungenti. Un sussulto di rabbia e protesta, l'architettura complessa ed eclettica di un suono genericamente irruento e portato a livelli inediti di melodia, evoluzione, progressione tecnica. Laddove tanti fieri killers delle sei corde correvano con furia incontrollata, Dave Scott Mustaine ha portato l'innovazione e la classe, trasformando la sua chitarra fiammante in uan magistrale e perfetta macchina d'assalto. Con la sua proverbiale testa calda, il carattere incontrollabile ed una dipendenza dalla droga che pareva insanabile, il rosso ribelle é stato fin da subito un'icona, un personaggio capace di far discutere; ma, per la fortuna di intere generazioni di appassionati, ha fatto tutt'altro che limitarsi ai gossip e alle follie, lasciando ampio spazio al vrtuosismo tecnico e alla composizione di dischi leggendari, capaci di rivoluzionare il thrash metal classico grazie all'introduzione di elementi avanzati ed elaborati. I Megadeth, impossibile non riconoscerlo, sono una delle più grandi band thrash metal della storia. Si sono formati in California, nella Bay Area, nel 1983, fondati dall'ex chitarrista dei Metallica, Dave Mustaine appunto. Mustaine era stato cacciato da Hetfield e soci per dissidi personali e problemi di alcool e droga, dovuti ad una personalità bizzosa, egocentrica, per lungo tempo irascibile e poco collaborativa. La grande tecnica di chitarra della quale è dotato il fenomenale rosso di LaMesa avevano permesso ai Metallica di fare un grosso salto di qualità, tanto che il guitar hero sembrava catalizzare gli sguardi e le orecchie prima su se stesso e sui suoi solismi che sull'operato complessivo della sua band: proprio sulla sua velocità e la sua bravura tecnica Mustaine costruirà una carriera stellare anche lontano del combo originario, dando vita alla creatura Megadeth, la quale proprio sul tecnicismo baserà l'essenza del suo thrash velocissimo ed ultramelodico. Per tutta la carriera Mustaine e i Metallica non hanno mai smesso di beccarsi, pizzicarsi e polemizzare. La rivalità, anche sul mercato, contrapporrà le due band in eterno, in un lunghissimo derby del metal che non ha mai fatto a meno di esaltare i seguaci di una o l'altra band. Dei quattro pilastri del thrash metal, i Megadeth rappresentano la frangia più tecnica ed elaborata: nei masterpieces del combo americano sono presenti soluzioni e strutture intricate, altissima melodia ed un'aggressività impostata naturalmente sulla velocità e l'isteria del rifferrama. Mustaine è il simbolo del prodigio Megadeth, autore della quasi totalità dei testi e unico membro fisso nella band dal debutto ad oggi.

Dave Mustaine, dopo essere stato cacciato dai Metallica a causa di litigi personali e per la sua tendenza ad abusare di alcool e droghe, decide di cercare musicisti per formare una nuova band. Il nuovo progetto viene battezzato con il nome Megadeth, nome che ha un'origine tra il macabro e lo humour nero, sebbene il suo ideatore intendesse riferirsi soprattutto alla potenza sonora sprigionata dalla band: un 'megadeth', infatti, corrisponde al potenziale distruttivo di una testata nucleare capace di provocare la morte di almeno un milione di persone. Il nome viene estratto da un articolo di giornale sulle conseguenze di un'esplosione atomica che Mustaine legge su un pullman mentre torna a Los Angeles, dopo l'allontanamento dai Metallica. Il musicista avrebbe dichiarato in seguito, parlando di questo avvenimento: 'Dopo essere stato licenziato dai Metallica, tutto ciò che ricordo è che volevo sangue. Il loro. Volevo essere più veloce e più pesante di loro'. curioso l'aneddoto che sancisce la nascita della band: Mustaine, ritornato a Los Angeles dopo esser stato mandato via dai Metallica, era in preda ai postumi di una solenne sbornia mentre Ellefson stava suonando la linea di basso di Runnin' with the Devil dei Van Halen. Preso dal nervosismo, Dave prese un vaso di fiori e lo buttò sul condizionatore di Ellefson [Mustaine viveva nell'appartamento soprastante quello di Ellefson], infine gridò con quanto fiato aveva in gola di smetterla; pochi minuti dopo Ellefson bussò alla sua porta e chiese a Mustaine se sapeva dove poter acquistare delle sigarette e Mustaine rispose 'Si, giù nella strada al negozio di liquori' e sbatté la porta in faccia ad Ellefson. Ellefson bussò nuovamente e chiese a Mustaine se avesse l'età sufficiente per poter comprare la birra e Mustaine questa volta cedette. Così scesero e comprarono una cassetta di Heineken. Dopo aver dialogato un po', Mustaine fece ascoltare ad Ellefson No Life 'Til Leather, il demo che Mustaine incise con i Metallica. David rimase affascinato dalla musica del disco ed abbandonò l'idea di entrare a far parte di una glam metal band, ritrovandosi ad essere di colpo il bassista dei Megadeth. Reclutati i musicisti dopo alcune selezioni, tra litigi, vai e vieni e vari cambi di formazione, nel 1985 i Megadeth pubblicano 'Killing Is My Business And Business Is Good', un concentrato di thrash metal velocissimo e contaminato dal punk e dallo speed. Meno pregiata la produzione: a causa di mancanza di fondi fu infatti licenziato il produttore! Tuttavia il platter risulta abrasivo e tipicamente thrash nella foga con la quale vengono sparati riff mozzafiato e sfuriate adrenaliniche su scale di assoli e cambi di tempo; Mustaine si occupa sia della chitarra ritmica che delle linee vocali, con la sua timbrica acida, nasale e quasi cacofonica. Tracce quali 'Rattlehead' o la titletrack diventano tra le più amate dai primi fans dell'ensemble e gli conferiscono un rispetto nell'underground degno delle migliori formazioni del panorama thrash, di quello grezzo, ignorante e altamente orgasmico. Perla dell'album è il brano 'The Mechanix', composto da Mustaine e James Hetfield ai tempi di Metallica: i diritti rimasero a Dave, che partecipò al componimento di molte tracce di 'Kill'em All', poi suonate da Hammet; In quell'album i Metallica suonano 'The Mechanix' cambiandone il testo, rallentandola e intitolandola 'The Four Horsemen'. Era l'epoca d'oro della Bay Area, magica fucina di talenti: i Megadeth rafforzarono le fila di questo esercito furioso di ragazzini coperti di pelle e toppe, velocizzando la rabbia e la melodia dell'heavy metal classico in questa nuova corrente influenzata dall'hardcore punk, che tante teste faceva scuotere sotto il palco. Tuttavia il thrash duro e puro di 'Killing is My Business' rimarrà prerogativa solamente dei primissimi anni di storia, in casa Megadeth: il funambolico Mustaine infatti non si ferma e punta forte all'evoluzione stilistica e alla crescita tecnica che diventerà evidente già a partire dal secondo album, che esce appena un anno dopo l'esordio.

Dave Mustaine non si accontenta di fare thrash minimale: il suo sogno di ragazzino trova presto un'evoluzione ed una maturazione intelligente e musicalmente sorprendente, che porta ad un'incredibile crescita tecnica del chitarrista e di tutta la band. I Megadeth non sono più semplicemente la band con la quale divertirsi e fare casino, ma un vero e proprio progetto musicale orientato ad un approfondimento melodico, ad un'evoluzione delle strutture, alla trattazione di tematiche di attualità serie e impegnate: non roba da ragazzini, insomma. Il 1986 è l'anno della definitiva incoronazione: assieme ai masterpieces di Metallica e Slayer viene pubblicato anche il capolavoro dei Megadeth, uno dei dischi più importanti del thrash metal: 'Peace Sells But Who's Buyng'. Il disco, che finirà dritto nella storia come uno dei Quattro Pilastri del Thrash americano, presenta una serie di canzoni potenti, velocissime, strutturate con canoni tecnici e compositivi di gran livello e ricche di sezioni strumentali molto curate e articolate, capaci di elevarsi rispetto agli stilemi del thrash più grezzo e semplificato comune a molte band della Bay Area. L'interpretazione di Dave Mustaine è eccellente sia alla chitarra ritmica che al microfono, dove spicca ancora una volta la sua voce disturbante, acida, provocante. Anche liricamente, spostandosi dall'horror al satanismo ma toccando con satira sottile anche tematiche di natura politica, Mustaine sfoggia tutto il suo carisma e la sua voglia di farsi sentire. Con questi lavori i Megadeth si conquistano un ruolo di grandissima importanza nel panorama del metal, entrando nella schiera dei 'fantastici quattro' del thrash, al fianco di Metallica, Slayer ed Anthrax. Di questi quattro, i Megadeth sono i più tecnici e impegnati nella discussione a sfondo politico, come critica del sistema e del potere. La rivalità coi Metallica vede l'avvincente confronto col leggendario 'Master Of Puppets', ma Mustaine non si arrende. Non mancano tuttavia le polemiche: lo stesso Mustaine, non certo un santo, deve cacciare due componenti per eccesso di droghe ed alcool. L'uscita, nel 1988, di 'So Far, So Good So What' segna un avvicinamento ai rivalissimi di sempre, che pubblicano 'And Justice For All': ciò dà a Dave un'enorme soddisfazione. I Megadeth evolvono il loro suono, abbandonato i toni cupi e pesanti di 'Peace Sells' in favore di una più spiccata propensione melodica, rimanendo fortemente ancorati al thrash e all'heavy metal privo di compromessi e dunque non scendendo certo a compromessi nel corso di questa loro crescita stilistica; l'evoluzione della band tocca coordinate più armoniche anche nelle vocals del sempre acido Mustaine, pur non privandosi dell'energia e della devastante attitudine tipica di una formazione proveniente dalla Bay Area ma che sa crescere passo dopo passo con intelligenza: sublime esempio dell'ancora elevato tecnicismo è la strumentale 'Into The Lungs Of Hell', affiancata ad una serie di pezzi divenuti dei classici quali 'Set The World Afire', '502', 'Hook In Mouth' o 'Liar'. Il successo dell'album è da ricercarsi come detto nella sua ampia componente melodica, ispirata paradossalmente in onore di un altro ex Metallica: Cliff Burton, deceduto in un incidente stradale. A lui è dedicata la toccante e leggendaria 'In My Darkest Hour', mentre nel platter è presente anche una cover dei Sex Pistols, 'Anarchy In The UK', rivisitata con un taglio technical thrash davvero mozzafiato, I destini delle due facce della medaglia thrash , Megadeth e Metallica, continuano a incrociarsi. Tuttavia la droga piega di continuo il gruppo. Saltano date di tour, salta ancora la formazione, Mustaine nel 1989 è addirittura arrestato per guida in stato d'ebbrezza.

La grandezza di una band leggendaria e l'abilità di un uomo come Mustaine, duro e apparentemente indistruttibile, però, non si fanno placare da nessun inconveniente. E la sublime maestria del rosso chitarrista emergono ancora più prorompenti se considerate in un contesto problematico come quello che il ragazzo satava vivendo a fine anni '80. I nuovi Megadeth, sempre guidati da Mustaine, pubblicano nel 1990 'Rust In Peace', un grande capolavoro del thrash metal sapientemente arricchito di una componente technical ancora più spiccata che in passato: pur non abbandonando la meravigliosa e fluida melodia al fulmicotone, i 'deth tornano ai cambi di tempo e alla complessità dei loro primi due album. La perla del disco è l'intricatissima 'Holy Wars', seguita da 'Tornado Of Souls' e 'Hangar 18': l'intera tracklist si avvale di canzoni dalla struttura complessa, velocissime e potenti, pezzi di gran prospettiva dimensionale per via dell'elevato spessore tecnico, melodico e musicale. Impossibile non citare le varie 'take No Prisoner', 'Five Magics', 'Dawn Patrol' o 'Lucretia': il disco si rivela praticamente perfetto, veloce e sanguinario pur fortemente enfatizzato dalle componenti tecniche e melodiche che hanno sempre dato quella scarica energetica in più agli album dei Megadeth, permettendo alla formazione di Mustaine di spiccare tra i Big Four del thrash come frangia più tecnica. Va elogiata l'abilità nel songwriting di Mustaine, anche per quanto riguarda delle linee vocali che restano sempre elettrizzanti e coinvolgenti nella sua voce aspra e tagliente. I Megadeth rimanevano all'apice del movimento thrash metal, con un sound complesso che si discostava dal thrash puro da pogo&orgasmo, immediato e sudato al quale la maggior parte degli headbangers è abituata; proprio per la raffinatezza e la ricercatezza del proprio suono, però, la colta macchina rivoluzionaria di Mustaine va ammirata e apprezzata, a dimostrazione che l'heavy metal non è solo rumore ma vera e propria arte, un viaggio intricato tra riff magniloquenti e assoli avvolgenti. Tuttavia, pur con un capolavoro di proporzioni storiche come 'Rust In Peace' tra le mani, Dave non si accontenta: nel 1991 i Metallica spaccarono la concorrenza facendo spopolare nel mondo milioni di copie del 'Black Album': l'invidia bruciava feroce nel cuore di Mustaine. Quasi come nei fumetti, le band si rispondevano autoispirandosi colpo su colpo. Così i Megadeth pubblicano 'Countdown To Extinction', con pezzi semplici, melodici, come la title track. Il disco ebbe molto successo, ma i fan storici iniziarono a criticare i loro idoli. Nel disco c'è tantissima melodia ma anche potenza, per un risultato patinato ma sempre aggressivo e fottutamente heavy. Il thrash degli esordi è lontanissimo, certo, ma i Megadeth convincono anche senza digrignare troppo i denti, e 'Countdown To Extinction' si candida a disco migliore della seconda vita del moniker americano, l'esempio migliore della nuova strada stilistica intrapresa negli anni novanta.

I fans tradizionali si aspettano un ritorno a sonorità più dure e veloci, supponendo che la parentesi melodica di 'Countodown' sarebbe rimasta un capitolo sperimentale nella carriera della loro band favorita. Mustaine, tuttavia, non ci sente da quell'orecchio e nel 1994 pubblica 'Youthanasia', ancora più melodico, heavy ma ormai del tutto estraneo al vecchio thrash: nonostante la proposta più levigata, però, neanche stavolta Mustaine riesce a bissare i successi dei Metallica. il disco resta tuttavia uno degli episodi più ispirati della seconda metà di carriera della band californiana. Dopo un album di cover ['Hidden Treasures'], nel 1997 esce 'Cryptic Writings', che segna un parziale ritorno al passato. Un nuovo cambio di formazione per motivi di salute porta l'addio del bravo batterista Nick Menza, famoso per la sua abilità scenica. Il declino della band continua inesorabile, e nel 1999 arriva un grande flop con 'Risk': il metal sparisce del tutto, ora i Megadeth suonano un rock molto melodico stroncato dai fan, dalla critica e con risultati deludenti anche a livello commerciale. Non mancano canzoni discrete ed orecchiabili, ma il ricordo del thrash tecnico e dirompente si affievolisce e rimane vivo soltanto nei gloriosi dischi di fine anni ottanta. Mustaine accusa il produttore e lo silura dopo una raccolta, e nel 2001 i Megadeth escono con 'The World Needs A Hero', primo tentativo di ritorno al passato, al metal. I fan lo accolgono curiosi, e il prodotto non è male, con una gemma come Dread And The Fugitive Mind, degno dei classici del pasato. Segue un album live e un nuovo periodo positivo che riporta gloria in casa Megadeth. Dura poco: motivi economici, probabilmente, portano allo scioglimento della band, e alla dipartita di un membro storico come il bassista fondatore David Ellefson. La ragione ufficiale dello scisma è un problema al polso di Mustaine, che non riuscirebbe a suonare la chitarra; risolto questo, Dave raduna dei musicisti e, per la gioia dei fan, nel 2004 i Megadeth pubblicano 'The System Has Failed'. E' la conferma che i Megadeth sono riusciti a tornare a livelli più che buoni, artefici di un heavy metal energico e convincente, pur se non ancora paragonabile ai fasti degli anni '80

La formazione varia di continuo, ma Mustaine è ancora sulla breccia nel 2006, con 'United Abominations', pieno di polemiche politiche come ai bei tempi. Il 2009 ha segnato un approccio ancora più duro e thrashy al ritorno sulla scena della band di Mustaine, che con 'Endgame' predice addirittura l'imminente venuta dell'Apocalisse. L'album si rifà al thrash tecnico e velocissimo di Rust In Peace e soddisfa gran parte degli headbangers, che finalmente possono ascoltare i Megadeth nella loro veste più consueta. Alla release segue nel 2010 il tour celebrativo del ventennale del mitico 'Rust In Peace', disco che viene riproposto per intero e con il clamoroso ritorno in formazione, a inizio febbraio, dello storico bassista Ellefson: 'Questa è la prova della potenza dell'amore fraterno e del perdono' ha dichiarato Mustaine. 'David Ellefson, MEGADETH. Stiamo arrivando per farvi vedere tutta la potenza di cui siamo capaci!'. Ellefson ha dichiarato: 'Questo è un grande momento per tutti noi, sia per la band che per i fan. Sarà una grande celebrazione musicale di uno dei capolavori della nostra carriera'. Mustaine ha aggiunto: 'Vogliamo ringraziare James Lomenzo per gli anni di duro lavoro al basso, e gli auguriamo tutto il meglio'. Completata la reunion e celebrato 'Rust In Peace', i Megadeth si imbarcano nel leggendario tour dei Big Four of thrash, evento storico atteso per due decenni dai thrashers di tutto il mondo e che finalmente permette di ammirare sullo stesso palco Metallica, Slayer, Anthrax e, appunto, Megadeth. Nuovi contrasti tra Mustaine e la Roadrunner, però, portano alla pubblicazione di un disco scialbo e privo di guizzi come 'Th1rt3en', composto e rilasciato alla bene e meglio soltanto per obblighi contrattuali. il thrash sparisce di nuovo e lascia spazio ad un heavy forzato e privo di feeling, nella speranza che il futuro possa serbare migliori sorprese. LIVE REPORT: Roma, 4 giugno 2010.

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