PER UN POWER METAL PULITO E BEN FATTO, ECCO A VOI I SAINT DAMONS, IN STILE HELLOWEEN. LAVORO BUONO, PERO' NON ASPETTATEVI UN CAPOLAVORO...
. Dal freddo della Svezia sbarcano negli stereo metallari di tutta Europa i Saint Daemons, band promettente già nell'ambiguo moniker. I SD suonano un power metal piacevole ed hanno da poco pubblicato il loro album di debutto, "In Shadows Lost From The Brave", che mi ha ricordato vagamente il sound e le melodie dei migliori Helloween. Dopo un secondo ascolto l'album diventa più piacevole da ascoltare, e anche se i ragazzi nordici non inventano nulla di originale meritano comunque un giudizio positivo. In questo disco spesso le canzoni incalzano e, dopo una parte lenta (o narrata) verso la trequarti del brano, ripartono con assoli e parti musicali che riportano al refrain iniziale. I Saint Daemons (il nome deriva da una leggenda nordica) parlano delle difficoltà di tutti i giorni, peraltro senza troppa originalità; la parte musicale è curata e non troppo pesante, ma a mio giudizio può migliorare nel tempo.
Dopo la breve intro, parte un'epica e orecchiabile "My Judas", orecchiabile e ben cadenzata. Ancor migliore il ritmo di "In Shadow Lost From The Brave", la title track, profonda e coinvolgente. La melodia, le ripartenze, il sound tipico del power classico mi ha ricordato la band di Kiske all'epoca dei primi "Keeper...". Bell'assolo e forte batteria per un pezzo tra i migliori del disco. "My Heart" è un altro pezzo trainante, epica e più lenta ma sempre ben fatta. "The Burden" mi è invece apparsa più forzata nel cantato, all'inizio, anche se nel mezzo si colora di bei riff e di assolo piacevoli. Nel mio accostamento helloweniano, paragonerei "No Mans Land" ad "Halloween": lunga cavalcata, con parte lenta epica nel mezzo prima di una ripartenza caricata da splendidi riff: è coinvolgente ed ha un bel ritmo fantasioso, con influenze varie. In "Ride Forever" mi è piaciuto l'innesco di una seconda voce aggressiva che talvolta interviene, mentre "Black Symphony" è un pezzo con le palle dal tipicissimo sound power. Dopo la solenne sinfonia di "Deamons" arriva l'onesta "The Brave Never Bleeds": non male, ma nulla di trascendentale per chi è un navigato del power più classico. "My Sorrow" è un lento (non troppo toccante) che precede la conclusiva "Run For Your Life", trascinante per i ritmi, gli assolo, la musicalità.
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GIUDIZIO. Il disco suona bene nel complesso, i Saint Daemons sembrano in gamba e, pur non essendo un album troppo aggressivo, rispecchia con fedeltà le sonorità power tradizionali. Volendo, anche rinfrescandole in chiave moderna.
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VOTO 6,5
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