I KREATOR, PETROZZA E LA GERMANIA RIUNITA
TERRIBLE CERTAINTY!
DI RINO GISSI, TRATTO DA METALLIZED.IT
Non hanno bisogno di presentazioni, perchè per loro parla la storia ed è una storia che fa parecchio rumore: il frastuono di un thrash metal devastante e ormai da enciclopedia accompagna da venticinque anni i Kreator dell'intelligente Mille Petrozza, chitarra, voce e leader storico dell'ensemble di Essen, quello che ha partorito capolavori assoluti nella storia dell'heavy metal estremo quali Pleasure To Kill, Terrible Certainty ed Extreme Aggression (per citarne solo alcuni) e che oggi sembra essere saldamente tornato nell'Olimpo del thrash con una triade validissima di dischi pubblicati nel nuovo millennio; e il 2010 è una data particolare per i Kreator, i loro fans, i thrashers tedeschi tutti e non solo: oltre ad essere, come detto, il venticinquesimo compleanno del combo di Petrozza, il 2010 è il ventennale di un concerto storico tenutosi a Berlino Est nel 1990, pochi mesi dopo la caduta del Muro che stabiliva la divisione tra l'Ovest e l'Est della metropoli tedesca. Un avvenimento storico, perchè prima di allora per i cittadini di Berlino Est era impossibile viaggiare ed assistere ai live.show delle loro band preferite, era impossibile persino acquistarne i dischi: con questa data fu idealmente sancita l'unificazione tra gli headbangers di Est e quelli di Ovest, un'unificazione simbolica celebrata sul palco da quattro band: i birraioli Tankard, i Coroner, i Sabbat e, come headliner, appunto, i Kreator. Mille Petrozza, figlio di un immigrato calabrese, ricorda ancora oggi l'importanza capitale di quella data, anche se afferma che all'epoca i musicisti erano troppo giovani e non si resero effettivamente conto di vivere un avvenimento storico; prima di quell'evento, la sua band aveva suonato solo in Polonia ed Ungheria per quanto riguarda i Paesi sotto l'influenza sovietica, e i ragazzi della DDR avrebbero voluto fortemente partecipare ad un live show del quartetto di Essen. Era paradossale non poter suonare in una parte del loro Paese, in pratica dietro l'angolo: la decisione dell'abbattimento del Muro fu presa quasi di sorpresa e proprio perchè la gente non se lo aspettava il concerto fu imperdibile. A Ovest era difficile capire cosa significasse crescere in un Paese dove era impossibile anche solo assistere ad un concerto della propria band preferita, o acquistarne gli album: Petrozza conosceva bene i disagi della DDR perchè la sua famiglia aveva dei parenti ad Est, ai quali spediva caffè e cioccolato, beni preziosi che era pratiamente impossibile reperire nell'area di influenza sovietica, e basti questo come esempio delle sgradevoli restrizioni ai quali si era sottoposti nella Berlino Orientale. A Est la scena musicale, per quanto minata dalle leggi e dalla tirannia, era già calda, ma l'atmosfera e l'energia dell'imminente show della riunificazione sarebbero stati da brividi. Quel muro non aveva più ragione d'esistere.
IL MURO E IL THRASH. Il suo nominativo ufficiale era 'Barriera di protezione antifascista', divideva Berlino Est, capitale della Repubblica Democratica Tedesca (Germania Est) dalla Repubblica Federale Tedesca (Germania Ovest), fu eretto dal governo comunista nel 1961 e abbattuto in un clima di festa nel 1989, dopo esser stato macchiato del sangue di un centinaio buono di vittime che avevano cercato di varcare il confine: simbolo della Cortina di Ferro, il Muro di Berlino fu costruito per evitare il copioso spostamento degli abitanti della zona Est della città dopo la Guerra Fredda, dato che al termine della II Guerra Mondiale Berlino fu divisa in settori e nella zona occidentale vi erano decisamente maggiori prospettive lavorative e sociali per i cittadini dell'Est. Inizialmente questa barriera era lunga più di 155 km, e venne rinforzata e sviluppata nel corso degli anni dalla tirannia sovietica; l'assurdità di questa divisione interna alla Germania stessa iniziò a traballare con il crollo dell'Unione Sovietica, e nel 1989 finalmente fu permesso il libero passaggio dei cittadini dell?Est in Berlino Ovest (e viceversa), annuncio che fu accolto nel tripudio di vere e proprie manifestazioni popolari: lo smantellamento della Barriera, iniziato dai cittadini stessi come gesto emblematico fu ultimato successivamente dallo Stato con aquipaggiamento industriale: il 3 ottobre 1990 fu ufficialmente ultimata la riunificazione della Germania. Sembra curioso, ma in quel 1990 la storia e la cronaca della Germania e del Muro abbattuto stava per intrecciarsi con quella di una rockband che negli ultimi tempi era salita agli onori della cronaca ponendosi in testa al movimento hard'n'heavy nazionale. La Germania e l'Heavy Metal, che oggi tendiamo ad associare in abbinamento al filone del power metal -prima con gli Accept di Udo e poi con gli Helloween, che modernizzarono questo genere musicale ‘spingendo’ tutta la nuova generazione, dai Gamma Ray ai Blind Guardian in giù- vantava a metà anni '80 una floridissima scena thrash metal, violentissima e cruenta, che si poneva a fiera contraltare della scena californiana, quella per intenderci degli Slayer e dei Metallica; questa scena tedesca era guidata dalla cosiddetta Triade, che oltre ai Kreator vedeva scintillare l'isterico rifferrama degli incazzatissimi Destruction e dei 'guerreschi' Sodom. Sicuramente, però, è la formazione di Mille Petrozza quella che meglio incarnava l'intero movimento, e con maggior successo stamperà nella storia il proprio logo e la propria musica, partorendo dei veri capolavori di thrash metal grezzo e minimale (agli esordi, datati 1985 con l'ignorantissimo Endless Pain) e via via più strutturato, passando attraverso il masterpiece assoluto Pleasure To Kill (1985) e sfociando in un songwriting sempre più evoluto e ragionato, che in Terrible Certainty ed Extreme Aggression trovava la massima ispirazione sociale con una critica intelligente e feroce nei confronti della politica e della realtà quotidiana. Il tutto ben amalgamato con delle vocals che, rispetto a Pleasure To Kill, si fanno meno strozzate e più melodiche, così come il sound complessivo, che appare più stratificato e meno impastato sotto la ferocia cieca delle chitarre, che precedentemente travolgeva ogni forma di melodia e virtuosismo. Proprio nel 1990 esce Coma Of Souls, l'ultimo grande capolavoro della band, un delirio apocalittico dai contorni quasi death oriented, ultima perla di un quinquennio stellare che ha portato il mitico logo rosso sulle t-shirt strappate e le toppe colorate dei metalhead di tutto il mondo. A Essen la scena hardcore punk e quella heavy metal coesistevano in modo omogeneo, ed entrambi affascinavano i giovani Kreator, che dunque non dovevano sforzarsi di appartenere alla scena: quella era la loro realtà di tutti i giorni, e il processo che in un paio di album avrebbe portato la band a diventare la 'voce del popolo' sarebbe stato naturalissimo. L'ascesa del thrash, fresco e sempre più popolare, non fece che consolidare questa posizione grazie alle liriche ribelli di Petrozza, che trattando della vita quotidiana erano visti dai fans quali dei ragazzi di strada, esattamente come loro. Li sentivano vicini, fratelli insomma. Oggi Essen è stata proclamata capitale europea della cultura, ma per il cantante italotedesco i fondi di questa iniziativa dovrebbero essere usati in maniera intelligente, cosa che finora non è avvenuta: '
Vorrei che si costruissero posti per i ragazzi più giovani e creativi, dove potrebbero cioè dare sfogo al proprio talento e alla propria energia, che sia musica, che sia cinema, che sia pittura, non importa. Al momento Essen non dispone di spazi del genere, dedicati all'arte sotterranea'.
IL CONCERTO. Il concerto fu indimenticabile. Le tre band che suonarono prima dei Kreator scaldarono a sufficienza l'enorme platea di headbangers sudati e bramosi di una valvola di sfogo, di un inno alla libertà, di una vibrante mazzata di heavy metal duro e puro. I Kreator, i titani del thrash, si scagliarono sulla folla con un binomio terrificante estratto da Extreme Aggression, consistente in Some Pain Will Last ed in una versione travolgente dell'orgasmica title track, un pezzo che già da solo vale il prezzo di un biglietto; la scaletta proseguì sanguinolente, con Riot of Violence Pleasure To Kill tratte dal capolavoro omonimo del 1986, Toxic Trace , Bringer Of Torture, Behind The Mirror e Awakening of the Gods da Terrible Certainty, Flag Of Hate e l'utoreferenziale Tormentor dall'abrasivo disco di debutto, Love Us or Hate Us da Extreme Aggression. Il moshpit si scatenò senza freni inibitori, ed una delle canzoni più apprezzate e celebrate dagli headbangers locali fu il classicissimo Betrayer, una scorribanda devastante che non potrebbe lasciare indifferente proprio nessuno! La prestazione della band fu immortalata nella VHS Live In East Berlin e diffusa rieditata nel 1991 assieme ad un film horror, Hallucinative Comas, con colonna sonora tratta da Coma Of Souls; il materiale è stato aggiornato e modernizzato in DVD nel 2008 ed è uscito, completato da un cd audio, con titolo At the Pulse of Kapitulation: Live in East Berlin, 1990. Ne è passato di tempo, da allora. I Kreator hanno affrontato l'inevitabile depressione che negli anni '90 ha afflitto quasi tutte le potenze mondiali del thrash, ripiegando da Renewal su un sound pseudo industrial che ha generato qualche album (come Endorama) davvero poco graditi dai fans. Il nuovo millennio è coinciso col ritorno alle origini, iniziato con Violent Revolution, proseguito da Enemy Of God e coronato nel 2009 da Hordes Of Chaos, ciliegina sulla torta di una triade di killer album capaci di riportare in alto ikl nome della band. Ma se il prestigio dei Kreator ha subito sbalzi ed è tornato oggi a splendere, la situazione sociale in Germania non è poi molto cambioata rispetto a vent'anni fa, come ci spiega lo stesso Petrozza: '
Come cittadino tedesco per me quest'argomento è molto delicato. L'abbattimento del muro fu senz'altro una gran cosa. Il modo in cui l'intera operazione fu condotta, però, è discutibile. All'improvviso tutti i valori nei quali credevano i cittadini della DDR furono disintegrati nel nome dello stile di vita 'occidentale'. Certo, nella Germania Est il Governo limitava gravemente le libertà essenziali del popolo, ma il loro sistema non era da buttare in toto. Qualcosa di buono c'era anche lì, tutto sommato. Invece si cercò di mettere subito sullo stesso piano Est ed Ovest e gli scompensi sociali furono inevitabili. Dopo 20 anni si tratta di una situazione ancora attuale e di una sfida da vincere il più presto possibile. Innanzitutto credo che il contributo storico della gente comune dell'Est andrebbe rivalutato, piuttosto che cancellare il suo passato con un colpo di spugna. Potrei fare lo stesso discorso a proposito dell'Unione Europea. Sulla carta è una gran cosa e anche all'atto pratico ci sono degli evidenti benefici per tutti. Dal punto di vista culturale, però, non vorrei che la UE diventasse un pretesto per 'americanizzare' ancora di più la nostra società, in modo consumistico. Al contrario, ritengo che le differenze culturali di ogni Nazione andrebbero preservate e difese. Non sono un patriota, ma so che l'Europa ha una lunga e importante storia alle spalle, e un'identità ben precisa.
Dobbiamo stare attenti a non farci omologare nel nome dell'economia di mercato. In generale, viviamo in un mondo dove poche persone detengono un patrimonio immenso, quindi il potere, e tantissime devono lavorare sodo per far si che questo sistema non collassi. La mia opinione è che il concetto di capitalismo esasperato arriverà ad una conclusione, molto presto. Mi sta bene la competitività, anzi la ritengo positiva entro certi limiti, ma non accetto l'idea di vivere in una società dove la gente povera e malata viene abbandonata a sè stessa. Non si può ricondurre tutta la condizione umana alla sola logica del profitto, così come stiamo facendo: non potrà durare tanto a lungo'. Petrozza afferma inoltre che nè il socialismo nè la democrazia, e nessun'altra forma di governo sono sistemi capaci di garantire e proporre l'equità e la felicità ai cittadini. Il leader dei Kreator si ritiene una sorta di 'anarchico', ma nel senso più positivo del termine; sostiene che è nella natura umana opprimere il prossimo, perchè nella natura umana sta l'essere imperfetti: '
E' così che vanno le cose, non c'è alternativa, perchè è così che siamo fatti. Quando veniamo al mondo siamo creature uniche e speciali, puri come gli animali. Crescendo però questo stato di cose cambia e diventiamo gelosi, timorosi della morte, avidi... Però bisogna riconoscere che ci sono anche delle cose belle nell'essere umano: credo che la natura umana oscilli tra due poli, tra due aspetti che convivono in ognuno di noi'.
CONCLUSIONI. Sono sempre stati una band pensante, i Kreator: e da uno come Petrozza c’è sempre qualcosa da imparare, di sicuro tanto da ammirare, perchè se il mondo sta andando alla rovina, se i sentimenti vengono perennemente calpestati nel nome del dio denaro e della politica allora dobbiamo tenerci stretti questi guerrieri dal cuore grande e dal cervello fine, che da diversi lustri si prodigano per diffondere una mentalità umile e socialmente impegnata con la rabbia e la forza fisica tipica del nostro amato heavy metal. In molti pensano che la musica debba essere divertimento e basta, non messaggio politico: chi scrive pensa invece che essa debba essere sfogo delle emozioni più intense della personalità, e saper toccare ogni diverso tasto della vita che affrontiamo ogni giorno: i sentimenti, la critica sociale, il divertimento, il dolore, l’ansia, la paura. Si tende a dire che viviamo in un’epoca difficile e piena di problemi, ma i problemi e le difficoltà esistono da quando esiste la specie umana, perchè essa stessa ne è causa: lode a chi ha il coraggio di parlarne, come i Kreator appunto. Gli anni sono passati inesorabili, e la caduta del Muro ha lasciato danni e benefici nella popolazione tedesca: un Paese che appare al resto d’Europa come ‘forte’ e coeso è in realtà profondamente piegato dai postumi di quegli avvenimenti politici iniziati sin ai tempi della II Guerra Mondiale. E’ bene che questo non venga dimenticato e ci faccia riflettere, perchè situazioni analoghe –la divisione in ‘due’ della Nazione, i problemi del Sud (per noi italiani), la disparità socio-politica tra le diverse aree geografiche- sono gli stessi che deve affrontare il Nostro Paese, e che invece quasi si finge di ignorare.