RECENSITO! TARCHON FIST

Un potente e classico heavy metal suonato da un gruppo debuttante di... scafati italiani!
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"Sarà la solita solfa", pensi inserendo il cd nello stereo: nel panorama musicale (metal) di oggi ci sono poche novità e difficilmente un album riesce a rivelarsi un piccolo gioiello, specie al primo ascolto. Poi però questi Tarchon Fist ti sorprendono, partendo con riffoni metalloni di stampo classic heavy ma permeati di fresca modernità, e resti un pò stupito: ma siamo sicuri di aver inserito il disco giusto? "Tarchon Fist" è un'autentica bomba heavy metal, e non capisco come mai ancora non sia finio su tutte le prime pagine dei giornali specialistici. E' vero, è uscito da poco e ne sentiremo molto parlare: potenti, travolgenti, mai banali, i Tarchon Fist sono una sorpresa bellissima, e pensare che sono italiani dà orgoglio e voglia di rivalutare il movimento nazionale. La band è nata nel 2006, e non certo dall'incontro tra due pivellini: Lucio Tattini era tra i fondatori dei Rain, storica band metal bolognese, mentre il singer Sange ha già un tributo ai Thin Lizzy alle spalle; Lucio scrive metal da vent'anni, e dopo un periodo di completamento e revisione dei brani, finalmente la band ha pubbicato il suo lavoro d'esordio. Un metal potente, orecchiabile, mai simile a se stesso o a qualche vecchia gloria..
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LE CANZONI. Il disco si apre con "Metal Detector", che già nel titolo si preannuncia un inno metallico divertente: potente intro, bella musica, finale epico e cantato ottimo, tra riff e assoloni entusiasmanti. Forse la song trainante dell'album intero è "It's My World", trascinante nel ritmo vocale e graffiante con i suoi riffoni, l'assolo iniziale, la gran volata innescata da un ritornello molto musicale: molto bella. Seguono "Football Aces" e "Bad Man Mania", la prima impostata su cori aggressivi nazional popolari ("We Are The Football's Champions Of The World!") ed un ritmo travolgente, la seconda forte di riff diabolici e introdotta da un raggelante "giro giro tondo" cantato da bambini. "Ancient Sign Of The Pirates" profuma di metal vecchio stampo, ed è seguita da un pezzo molto roccheggiante come "Black Gold Fever", un vero crescendo d'entusiasmo, e da "No More Walls": pezzo forte, ritornello melodico e lento su una song che poi accelera in un'andatura metallosa. Da brividi la ballata "Blessin Rain", poi incalzata da ululati glaciali che apronoi riff fucilati di "Eyes Of Wolf", piena di forza nelle sue mille epiche sfaccettature. Le tracce si susseguono l'una più bella dell'altra: meravigliosa anche "Doc Hammer", strumentale dal vario e prolungato panorama di riff esaltanti. Altro capolavoro è la conclusiva "Carved With Fire", introdotta da tipici sound heavy e forte di un ritmo trascinatnte. Le chitarre, la voce, tutti gli elementi incalzano in un pezzo enfatico davvero bello. Il finale è più truce e solenne; come bonus track, tanto per far sobbalzare i puristi sulla sedia, c'è "Tarchonvolt", l'evitabile remix elettronico di "It's My World".
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Portentoso: non trovo altri aggettivi per un Cd del genere, che mi è piaciuto davvero tantissimo. I Tarchon Fist sono fortissimi, e questo album è una prova convincentissima del valore dei componenti della band. Consigliatissimo.
VOTO 8
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