MARTY FRIEDMAN

MARTY FRIEDMAN, nome completo Martin Adam Friedman (Washington D.C., 8 dicembre 1962), è un chitarrista statunitense. È un eclettico chitarrista ed uno dei più apprezzati nel rock e nell'heavy metal. È noto soprattutto per aver suonato nel gruppo thrash metal Megadeth dal 1990 al 1999. Inizia a suonare la chitarra da autodidatta in tenera età e cresce ascoltando hard rock, musica classica, blues e punk, emulando Ace Frehley dei KISS, la sua principale fonte di ispirazione. Altri chitarristi che più lo hanno influenzato sono Johnny Ramone, Brian May, Frank Marino, Ritchie Blackmore, Uli Jon Roth, Tony Iommi e Elliot Easton. Tra i suoi gruppi favoriti cita KISS, Ramones, Black Sabbath, Raven e T-Rex. Ancora adolescente, era già un virtuoso noto in città e conosce Tom Gattis, anch'egli chitarrista. I due formano i Deuce, gruppo che incise in seguito due demo ma che non arrivò alla pubblicazione di un disco. Nel 1982, Marty lascia Washington per trasferirsi alle Hawaii dove formò i Vixen (da non confondere con la band omonima tutta al femminile), gruppo che non durò nemmeno un anno, e diede vita ad un'altra band, gli Hawaii. Il gruppo pubblica due lavori, One Nation Underground nel 1983 e The Natives are Restless nel 1985, album dal sound heavy metal arricchiti dalle influenze di musica hawaiana di Friedman. Anche l'attività di questo gruppo sarà breve e Marty stesso scioglierà la band. Nel 1986, Marty torna in California e si stabilisce a San Francisco, luogo che, in quel periodo, vedeva la proliferazione di tante metal bands. Qui conosce un giovanissimo chitarrista [ha circa otto anni in meno di lui] di nome Jason Becker che non aveva tanta esperienza musicale ma che possedeva un grande talento. I due diedero vita ai Cacophony. Inoltre, fu determinante l'incontro con Mike Varney, proprietario della neonata Shrapnel Records, casa discografica specializzata, perlopiù, nella produzione di dischi di musicisti virtuosi. Con Varney alla consolle, il gruppo incide Speed Metal Symphony, nel 1987. Dare un nome chiaro al genere del disco è un po' difficile, dato che si tratta di un Heavy Metal contaminato con musica classica, hawaiana e giapponese. In primo piano le chitarre di Friedman e Becker, autori di assoli spesso eseguiti all'unisono, veloci e tecnici e di melodie ben orchestrate. Quest'album diventerà uno dei punti di riferimento per i virtuosi della sei corde che verranno dopo. Dopo il successo di Speed Metal Symphony, viene dato alla luce il secondo capitolo Go Off! [1988]. L'album, nonostante sia di buona qualità, non riesce a bissare il successo del suo predecessore e la band si scioglie. I due chitarristi decidono di intraprendere strade diverse ma rimasero sempre ottimi amici. Becker entra a far parte della band dell'ex Van Halen, David Lee Roth, mentre Friedman intraprende la carriera da solista ed entrerà nella Thrash Metal band Megadeth. Con l'ausilio del batterista Deen Castronovo, che suonò in Go Off!, incide Dragon's Kiss nel 1988, album sulla scia dei Cacophony in cui viene dato più spazio all'armonia e alla melodia, a discapito della velocità, rimanendo sempre in campo Heavy Metal. Nel 1989 Friedman si aggrega ai Megadeth, dopo che Dimebag Darrell, chitarrista dei Pantera, aveva rifiutato la proposta del leader Dave Mustaine, abbandonando l'attività solistica. La band, già tra i pilastri del thrash metal mondiale, pubblica 'Rust In Peace' nel 1990, album storico e masterpiece assoluto dell'act di mr Mustaine. Il 'chitarrismo' di Friedman si può apprezzare in brani come 'Holy Wars The Punishment Due', 'Hangar 18' e 'Tornado Of Souls', dove esegue un ottimo lavoro ritmico e solistico. Egli lega un rapporto amichevole e professionale con il batterista Nick Menza e quest'ultimo lo accompagnerà negli album solisti paralleli del chitarrista come 'Scenes' del 1992, 'Introduction' del 1995 e 'True Obsessions' del 1996, tre album che hanno poco o nulla di Heavy Metal, nei quali Friedman inserisce nel proprio stile elementi blues e progressive rock. Intanto Friedman incide coi Megadeth 'Countdown To Extinction' e 'Youthanasia', dischi che videro i Megadeth allontanarsi dal thrash per avvicinarsi ad un Heavy Metal maggiormente commerciale. Comunque questi lavori ricevettero buoni consensi da parte della critica e permisero alla band di vincere il disco di platino. Inoltre il cambiamento stilistico non sminuisce le prestazioni di Marty, il quale continuò a manifestare il suo interesse per l'armonia anziché per il virtuosismo. Rimarrà con il gruppo fino al 1999, lasciando a causa di un presunto diverbio con Dave Mustaine dopo la pubblicazione di un album molto discusso come 'Risk'. Nel 2003 Friedman pubblica Music for Speeding, album fortemente influenzato da generi come musica elettronica e J-pop, privo dei numeri funambolici che caratterizzarono la fase iniziale della sua carriera. Attualmente Friedman vive in Giappone, precisamente a Shinjuku, un quartiere di Tokyo, e collabora con gli artisti del posto, tra cui il polistrumentista Kitaro. Nel 2006 il chitarrista pubblicò Loudspeaker, disco che si presenta come un ritorno alle sonorità del passato, con l'elettronica che viene un po' messa da parte e per dare spazio a riffs molto potenti in puro stile thrash metal. Marty è endorser per la Ernie Ball [corde] e per la Ibanez, di cui usa un modello da lui firmato, la 'MFM1 Marty Friedman Model'. In passato, durante gli anni dei Megadeth, ha fatto un largo uso di una Jackson Kelly KE1. Marty è un chitarrista molto amato da critica e pubblico in Giappone ed ha collaborato, insieme al chitarrista giapponese Rolly Teranishi, anche nella trasmissione musicale nipponica 'Rock Fujiyama', la quale ha ospitato vari personaggi della musica rock e metal: da citare Paul Gilbert, Kerry King e i due chitarristi dei Dragonforce, ovvero Herman Li e Sam Totman. Il 12 marzo 2008, Friedman lancia sul mercato giapponese Future Addict; nel 2009 pubblica il suo nuovo lavoro , Tokyo Jukebox.

GLENN TIPTON

GLENN RAYMOND TIPTON (Blackheath, 25 ottobre 1948) è uno dei due chitarristi del gruppo hard rock/metal britannico Judas Priest. È noto per i suoi elaborati assoli, a volte con influenze classiche, e i duetti con il collega K.K. Downing. Prima di entrare nei Judas Priest, Tipton suonava con i Flying Hat Band assieme al bassista Peter 'Mars' Cowling e il batterista Steve Palmer (fratello di Carl Palmer). La band registrò un album, ma la compagnia discografica non lo distribuì. Nel 1974 entrò a far parte di Judas Priest, che stavano cercando un secondo chitarrista per iniziare la registrazione del loro primo album Rocka Rolla. Da allora è uno dei pilastri della formazione. Oltre ai lavori con i Judas Priest, Tipton ha al suo attivo alcuni progetti personali. Nel 1988 suonò un assolo di chitarra nella canzone Spirit of America dell'album Just One Night di Samantha Fox. Nel 1997 pubblicò anche un album solista, chiamato 'Baptizm Of Fire', a cui parteciparono diversi musicisti noti quali Billy Sheehan, Cozy Powell, Don Airey, Robert Trujillo e Brooks Wackerman. Anche se Tipton non ha mai preso in mano una chitarra fino all’ età di 21 anni, aveva imparato a suonare il pianoforte in giovane età. I suoi assoli, spesso influenzati da stile classico, sono rimasti simili per tutta la sua carriera, ma nel corso degli anni ha introdotto nuove tecniche nel suo modo di suonare. Rispetto a Downing i suoi assoli includono varie tecniche come sweep-picking, scale classiche e arpeggi. Tuttavia, come Downing, il suo modo di suonare si basa più sulla velocità rispetto alla precisione. Nel 1978, Tipton ha iniziato a incorporare nel suo modo di suonare il Tapping, che Downing iniziò ad utilizzare molto bene. Il primo vero grande assolo di Tipton è considerato quello nella canzone 'Beyond the Realms of Death', dell’ album del ’78 'Stained Class', canzone nella quale tutte le parti di chitarra (esclusi gli assoli) sono state scritte dal batterista Les Binks. Altre canzoni che con il passare degli anni sono diventate famose per i suoi assoli sono 'Electric Eye', 'Freewheel Burning',' Painkiller', ' A Touch of Evil' e 'Ram it Down'. Tipton ha usato numerose chitarre nel corso degli anni. Tra queste una Fender Stratocaster anni '60 fino al '78. Nel 1978 e 1979 ha utilizzato una Gibson Les Paul Custom nera e ha iniziato a usare una CBS-era Fender Stratocaster modificata con pickups Dimarzio Super-Distortion. Nel 1984 è passato ad un modello di Hamer Phantom GT, che è ancora quello utilizzato dal chitarrista.
IAN HILL

Ian Frank Hill è il bassista dei Judas Priest e ne è anche il fondatore assieme al chitarrista K.K. Downing. Nato a West Bromwich (vicino Birmingham) il 20 gennaio 1951, inizia la pratica musicale con il contrabbasso prendendo lezioni dal padre, un bassista che suonava Jazz. Come bassista è sempre stato sottovalutato dai fan del genere, per via del suo stile ritmico molto ritmico e semplice, ma Ian Hill ha sempre dichiarato che il suo stile non è mai stato virtuosistico, ma semplice e diretto. D'altronde tutto ciò lo possiamo dedurre anche perché i principali compositori del gruppo sono sempre stati Tipton, Downing e Halford. Del resto Hill ha anche dato prova di saper armonizzare nei primi album come Sad Wings Of Destiny e Stained Class, citando questi per esempio, ma non si è mai messo in mostra più di tanto.
DAVE LOMBARDO

DAVE LOMBARDO [L'Avana, 16 febbraio 1965] è un batterista statunitense. Membro della thrash metal band Slayer, il suo stile batteristico ha fatto da base per le correnti più oltranziste dell'heavy metal ed ha avuto un'enorme influenza su numerosi batteristi del metal estremo. Vive a Victorville, California, con sua moglie Theresa e i suoi due figli. Dave Lombardo nasce a l'Avana [Cuba] il 16 febbraio 1965 ma all'età di circa due anni la sua famiglia emigra negli Stati Uniti per motivi di lavoro. Iniziò la pratica musicale, da autodidatta, suonando le percussioni durante le manifestazioni scolastiche ma non gradiva tanto questo strumento e il padre gli comprò una batteria. La pratica batteristica incominciò all'età di 12 anni, quando Dave iniziò ad appassionarsi alla musica dei Kiss [scoperti ascoltando Alive] ed emulava lo stile di Peter Criss, uno dei suoi punti di riferimento. Poco dopo, scoprì anche i Led Zeppelin, facendo di John Bonham una delle sue massime influenze. Per finanziarsi una strumentazione migliore, Lombardo trovò impiego in un supermercato, lavorando come agente di sicurezza. Ancora ragazzo, Dave fondò la sua prima band, gli Escape, con cui suonava brani di Led Zeppelin, AC/DC e Black Sabbath ma il complesso ebbe breve durata. Entrò poi nei 'Sabotage', con cui si esibì in varie serate musicali ma anche con questo gruppo non avvenne nulla di concreto. Ad ogni modo, l'attività con i Sabotage giunse alle orecchie di un giovane chitarrista, il quale stava cercando un batterista per riempire il suo organico; quel ragazzo era Kerry King. Era il 1981, Lombardo trovò un altro lavoro, consegnando pizze a domicilio e, tramite degli amici, ebbe la possibilità di conoscere Kerry King, un appassionato di Judas Priest e Iron Maiden che aveva bisogno di un batterista per completare la sua band, gli Slayer. Dave si offrì per ricoprire questo ruolo e Kerry, dopo averlo audizionato nel suo garage, accettò. Del gruppo facevano parte anche il secondo chitarrista Jeff Hanneman e il cantante e bassista Tom Araya. I quattro, ora al completo, si esibirono nei locali suonando principalmente cover di Iron Maiden e Judas Priest. Con il debutto discografico degli Slayer, Show No Mercy [1983], Dave Lombardo contribuisce a formare i requisiti per suonare metal estremo. Con il suo stile potente, preciso e veloce, aprirà nuove strade a numerosi batteristi che verranno dopo. Nel disco, Dave non usava ancora la doppia cassa [verrà adottata dall'ep Haunting the Chapel in poi], mettendo in evidenza una rilevante abilità nell'uso del singolo pedale, suonando colpi molto rapidi e, allo stesso tempo, dal suono definito. Con Hell Awaits [1985], il suo stile divenne ancor più aggressivo, sfoggiando una maggiore velocità e pattern ancora più tecnici. Reign in Blood [1986], terzo disco del gruppo e visto come una delle colonne portanti del metal estremo, permise a Dave di affermarsi nel mondo della batteria heavy metal. Questo disco è ancora più feroce dei precedenti lavori e Lombardo dimostrò, anche se a discapito della tecnica, una precisione cronometrica e una chiara pulizia sonora. I suoi grooves divennero, così, un elemento insostituibile nella musica metal più radicale. Mentre la popolarità degli Slayer cresceva, i rapporti tra Dave e gli altri membri del gruppo si incrinavano, spingendo il batterista ad abbandonare la band. Venne sostituito da Tony Scaglione, preso momentaneamente in prestito dai Whiplash. Scaglione suonò soltanto durante un tour con gli Wasp e Lombardo, convinto dal produttore del gruppo Rick Rubin, ritornò in breve dietro i tamburi degli Slayer. Dopo questa breve parentesi critica, il quartetto tornò al lavoro con South of Heaven [1988] e Seasons in the Abyss [1990], album in cui Dave mise un po' da parte la velocità per poter dare maggior spazio alla tecnica, sempre in maniera essenziale. Nonostante sembrasse che le acque si fossero calmate, dopo il "Clash Of The Titans" [tour che gli Slayer intrapresero con Megadeth, Testament e Suicidal Tendencies] il batterista abbandonò nuovamente la band, questa volta non per diverbi ma per dedicare più tempo a sua moglie, la quale stava partorendo. Mentre il gruppo lo rimpiazzò con Paul Bostaph, Lombardo diventa un turnista molto richiesto. La sua militanza negli Slayer gli diede una grande fama nel mondo dell'heavy metal e venne contattato da varie bands, come Testament e Apocalyptica, partecipando inoltre ad un progetto denominato Voodoocult, di cui fecero parte anche Chuck Schuldiner [Death] e Mille Petrozza [Kreator]. Assieme al chitarrista Waldemar Sorychta, Dave fondò i Grip Inc., un gruppo groove metal di buon successo. La sua popolarità crebbe a dismisura, tanto da essere reclutato anche da musicisti estranei all'heavy metal. Infatti, Dave venne contattato dal polistrumentista jazz John Zorn, con il quale incise due dischi. Dave collaborò, inoltre, con il conduttore d'orchestra italiano Lorenzo Arruga, con cui ha prodotto un disco quasi introvabile [Vivaldi: The Meeting] che propone un genere di musica barocca accompagnato da ritmi rock. Altra nota collaborazione è quella con i Fantomas [con cui Dave suona ancora], un gruppo Avantgarde metal dedito a vari esperimenti sonori. Il gruppo riscuote un notevole successo e Lombardo strinse un grande rapporto d'amicizia e di lavoro con il leader Mike Patton. Nel 1999 partecipò nella realizzazione del Cremaster 2, un film diretto da Matthew Barney, in cui troviamo anche Steve Tucker, ex cantante/bassista dei Morbid Angel. Tutte queste esperienze maturarono ancora di più il suo stile, rendendolo più creativo e variegato, ove le ritmiche velocissime con la doppia cassa vennero accorpate con grooves più tecnici e coloriti. Suonando con questi gruppi Lombardo riscoprì anche l'amore per le percussioni, che suonava da ragazzino ma senza passione. Alle soglie del 2000, Paul Bostaph lasciò gli Slayer dopo la pubblicazione di God Hates Us All [2001] e Dave ritornò dai colleghi di un tempo. Dopo un lungo periodo di conferme e smentite la band, adesso riunita, pubblicò un nuovo disco l'8 agosto 2006, Christ Illusion. Nella nuova pubblicazione, Lombardo mostrò evidenti miglioramenti per quanto riguarda il livello tecnico, specialmente nella tecnica della doppia cassa, oltre ai suoi grooves e i cambi di tempo suonati ad alta velocità [nella canzone Supremist si cimentò nel blast beat, tecnica mai utilizzata dagli Slayer]. Tra le altre importanti attività, bisogna menzionare la sua partecipazione al 'Modern Drummer Festival', manifestazione organizzata dalla rivista statunitense di batteria e percussioni 'Modern Drummer', nel 2000, esibendosi con batteristi come Horacio 'El Negro' Hernandez, Hilary Johns, Akira Jimbo, Vinnie Colaiuta. Inoltre, Lombardo pubblicò il suo metodo di batteria Power Grooves e nel 2004 sostituì per alcuni concerti Lars Ulrich nei Metallica, il quale non poteva partecipare a causa di problemi di salute. Oltre a Dave, hanno suonato in quell'occasione Joey Jordison degli Slipknot e il drum-tech di Ulrich, Flemming Larsen. Recentemente, Dave ha suonato nel nuovo disco degli Apocalyptica, Worlds Collide [2007] come ospite nel brano Last Hope, e ha registrato l'ennesima prova di forza devastante con gli Slayer, 'World Painted Blood' [2009].

LA STORIA DEI FOUR HORSEMEN
METALLICA, ALLA RICERCA DI UN SOGNO
DI RINO GISSI, PARTE PRIMA, TRATTO DA METALLIZED.IT

METALLICA'S HISTORY. Rabbia e rancore, sotto il sole di California: sono sentimenti di ribellione profonda quelli che venivano covati nel cuore di James Alan Hetfield, biondissimo ragazzino che troppo a lungo aveva sopportato la bigotta egemonia dei genitori. Scientismo cristiano, l'odiatissimo pomo della discordia: le convinzioni religiose degli Hetfield mozzavano le ali del giovane James, affidandosi ad un immobilismo totale nella prospettiva di una vita che andava lasciata solo ed esclusivamente alle cure di Dio; non poteva fare nulla, James, nemmeno giocare a football nella squadra della scuola. Lui e l'amico Ron Mc Gouvney erano gli 'emarginati' della classe, i 'fancazzisti' di turno: la loro rabbia e la loro voglia di fuga si rispecchiava nella musica che amavano, ovvero il rock e l'heavy metal di band come Kiss, Aerosmith, Diamond Head. James impara a strimpellare la chitarra del fratello David, supera il divorzio dei suoi e addirittura la morte della madre per cancro quando lui aveva solo 16 anni: lei, la madre, aveva rifiutato le cure affidandosi ancora una volta alla Provvidenza divina. Il ragazzo è giovane, ma ha già deciso cosa vuole dalla vita: suonare, suonare, suonare. Mettere su una band non è facile: Syrinx, Phantom Lord, Leather Charm, sono alcuni dei gruppi in cui James si sbatte, senza mai trovare dei compagni di avventura all'altezza. La svolta della vita arriva dalla Danimarca, ed ha la parlantina schizofrenica e iperattiva di Lars Ulrich, da poco arrivato negli States col padre, campione di tennis; Lars è appassionato della NWOBHM, conosce decine di band inglesi e soprattutto suona la batteria. O, almeno, dice di farlo: il primo incontro è un flop, James boccia senza mezzi termini il danesino, che però non si dà per vinto e torna alla carica un anno dopo, nel 1981; stavolta porta in dote un pass troppo invitante per essere trascurato, vale a dire un posto garantito sulla compilation Metal Massacre, strappato con i denti all'amico Brian Slagel, che stava lavorando all'opera per la sua fanzine. James non sa dire di no: i due si mettono all'opera e registrano in garage, amatorialmente, una song scritta da James ai tempi dei Leather Charm: si chiama Hit The Lights, si basa su dei riffs velocissimi e isterici e un assolo, aggiunto in seguito sul nastro, che viene registrato dal nuovo chitarrista solista, Lloyd Grant. Ulrich ed Hetfield scelgono un moniker semplice ma d'effetto: Metallica, che sulla cover della compilation apparirà erroneamente scritto con due 'T'. Slagel non è troppo contento della registrazione amatoriale del pezzo, ma è troppo tardi per tornare indietro e pubblica tutto così com'è; intanto la band subisce continui cambi di lineup: James inizia l'amico Mc Gouvney al basso e sostituisce presto Grant con un funambolo delle sei corde, che si presenta alla band con il suo carattere piccante e la sua tecnica superiore rispetto alla media degli altri ragazzini: Dave Scott Mustaine. Ora la line up è completa: Hetfield alla voce e alla chitarra ritmica, Mustaine alla chitarra solista, Ulrich alla batteria e McGouvney al basso. I Metallica con Hit The Lights destano scalpore: difficilmente si era sentito qualcosa di così veloce e aggressivo, e Metal Massacre inizia a girare nelle mani dei metalheads come vero oggetto di culto. Il destino della band è ad un bivio; mentre il bizzoso Mustaine inizia a creare incomprensioni e liti furenti, lo stesso McGouvney diventa lo zimbello del gruppo, mai apprezzato come bassista e fin troppo sfruttato per tutto il resto: era suo il furgoncino con cui la band si muoveva, erano suoi i soldi con cui pagare alloggi e benzina, era lui che nei lunghi viaggi sulle autostrade della California doveva guidare mentre gli altri, nel retro, si ubriacavano e gliene facevano di tutti i colori. L'addio fu inevitabile, anche perchè Ulrich ed Hetfield avevano già messo gli occhi su un bassista straordinario che volevano fortemente con sé: suonava nei Trauma, aveva dei capelli rossi lunghissimi e i jeans a zampa, si lanciava in headbanging forsennati e sorpredenti assoli di basso. Col suo sguardo pacato, Clifford Lee Burton accettò la proposta dei due losangelini, a due condizioni però: lui avrebbe avuto spazio per i suoi solos, e la band si sarebbe spostata a San Francisco. Los Angeles era terreno fertile del coloratissimo glam metal, e non era certo un mondo di capelli cotonati e canzoncine idiote quello con cui Burton voleva avere a che fare; non poteva trovare il miglior alleato nell'incazzatissimo Hetfield: i Metallica puntano Frisco, la storia passa dalla Bay Area.

C'era un'eccitazione fervente, nella Bay Area di San Francisco; i Metallica piombarono nel mezzo di una rivoluzione musicale che nasceva come rigetto alla scena plastificata di Los Angeles, dove i glamster suonavano musica sempre più commerciale dando un'immagine visiva sempre più ridicola dell'heavy metal. La scena di Frisco era un underground fatto di band che si aiutavano tra loro e di un pubblico dove si era innanzitutto compagni, prima ancora che ascoltatori. La musica velocissima e furiosa che i Metallica stavano elaborando trovò un'incredibile connubio con quella che si stava forgiando nelle cantine, adibite a sale prove, di band come gli Exodus; gli show dei Metallica, con la proposizione delle prime canzoni interamente scritte dalla band, erano infuocati. La stampa iniziò ad etichettare quel genere incontrollabile come 'thrash metal', e le leggende sulle origini di tale filone si sprecano. Una in particolare ci riporta che fu tutta 'colpa' di Ulrich: frenetico come sempre, il drummer non riusciva a seguire i tempi e, spinto dall'entusiasmo, accelerava ogni pezzo: i tre compagni decisero di stargli dietro, suonando alla sua velocità. Ricorda invece Hetfield: 'All'epoca era tutto molto diverso. Abbiamo scritto certe cose pensando di suonarle a velocità normale, e invece poi ci è venuto spontaneo accelerarle. Continuavamo a provare, e i pezzi diventavano sempre più veloci, l'energia continuava ad accumularsi. Era sempre più veloce, dal vivo succedeva sempre un bordello'! Il thrash metal maturava e si evolveva giorno dopo giorno, e i Metallica divennero presto uno dei gruppi più ammirati della zona, tanto che la loro fama arrivò fino a New York, da un tale John Zazula, il quale possedeva un negozio di dischi. All'epoca era molto frequente che piccoli imprenditori appassionati di heavy metal aprissero delle loro minuscole case discografiche: e Zazula fece proprio questo. Si chiamava No Life 'Till Leather il demo dei Metallica che teneva tra le mani: trasudava rabbia e potenza, avrebbe dovuto a tutti i costi incontrare quei ragazzi! Inviò loro dei soldi per il viaggio e li ospitò a casa sua, proponendo loro di registrare un vero studio album. I Metallica raggiunsero la Grande Mela guidando giorno e notte in un minuscolo furgoncino: alla guida i vari componenti si alternavano, e quando toccò a Mustaine si rischiò addirittura il peggio: il chitarrista, che era solito alzare il gomito, portò il mezzo fuori strada e fece esplodere l'ennesima discussione; Lars e James avevano già deciso di allontanarlo: si trattava solo di arrivare a New York e parlare di questo problema a Zazula, per rispetto nei confronti di chi aveva scelto quattro ragazzi e non avrebbe voluto vedersene arrivare solo tre! Mustaine si svegliò, una mattina, e trovò le valigie pronte e un biglietto di ritorno per Los Angeles; grondante rabbia, si trovò fuori dai Metallica e si avviò verso il suo decennio di bramata vendetta; per sostituirlo, i Metallica puntarono forte sul riccioluto chitarrista degli Exodus, Kirk Hammett; Zazula, intanto, aveva sfrattato i ragazzini che abusavano delle sue riserve casalinghe di alcool, costringendoli a dormire, di fatto, in sala prove; qui strinsero una forte amicizia con gli Anthrax, che suonavano una musica veloce come la loro. I Metallica iniziavano ad allargare la loro esperienza e il loro curriculum; suonarono con i loro idoli europei Saxon e Venom e impararono prestissimo ad apprezzare la sublime tecnica musicale di Cliff Burton: fu lui a insegnare le armonie ai compagni, ed era lui il membro tecnicamente più dotato del gruppo, grazie ad un'adolescenza passata a studiare Bach e tantissima musica classica. La sua presenza fu fondamentale per allontanare Mustaine, che ai tempi di McGouvney era l'unico membro davvero dotato di una buona preparazione di base; soprattutto, Cliff fu fondamentale per evolvere lo stile della band e plasmarlo nel migliore dei modi. I live show dei Metallica erano delle feste sfrenate ad altissimo tasso alcoolico: il divertimento e la felicità di suonare quella musica e vivere quella vita era evidente in James e nei suoi compagni; gli headbanging forsennati dei Ragazzi mandavano in delirio la folla, già esaltata dalle roventi arringhe di Hetfield e dalle sue t-shirt compromettenti: grande scalpore destava, all'epoca, quella griffata da un elegante 'Fuck Off'. Nel corso di quell'esaltante 1983 fu registrato e pubblicato il disco d'esordio, che doveva chiamarsi Metal Up Your Ass ma che per motivi di censura divenne Kill'Em All, ovvero 'uccidili tutti', rivolto ai discografici che imposero il cambio di titolo. L'album è un sorprendente concentrato di adrenalina sparato a ritmiche folli, infarcito di assoli urticanti scritti da Mustaine e registrati da Hammett, stop'n go, ripartenze a briglia sciolta: Hit The Light è un chiaro esempio del sound della band, un attacco frontale di velocità e rabbiosità inaudite per l'epoca; Motorbreath, altrettanto isterica e fulminea, rimarca l'ispirazione punk del quartetto, mentre Jump In The Fire rende bene l'idea di come i giovanissimi rocker già avevano acquisito un gusto innato per la melodia e la musicalità da conferire alla loro furia rapidissima. In Whiplash i Metallica toccano il culmine: a livello di velocità, di prepotenza, di rabbia ma soprattutto di precisione alla chitarra ritmica: Hetfield è autore di una prestazione mostruosa, valutata in relazione all'età, alla sua esperienza ancora giovane e alla ritmica serrata del pezzo. Esaltazione e delirio sono inevitabili: l'adrenalina scaturisce a fiotti dagli assoli schizofrenici e dalla ritmica furente, ribadita ulteriormente nell'eccezionale binomio Phantom Lord-No Remorse: senza un attimo di sosta si corre veloci fino al terremotante, devastante inno di battaglia conclusivo, Metal Militia: 'cuoio e metallo sono le nostre uniformi, proteggono quello che siamo'.

Ciò che i Metallica sembrano aver creato, è un binomio tra il metal classico e quello 'imbastardito' dal punk di band europee come Venom e Motorhead. Tra riff spezzati che si rincorrono all'impazzata, Hetfield compone liriche ancora adolescenziali ma ricche di pathos. Il giovane chitarrista suona con una rocciosità ed una perizia sorprendenti: la velocità la fa da padrona, nell'arco delle dieci tracce, nelle quali spicca anche il meraviglioso assolo di basso di Burton, Anesthesia Pulling Teeth; sulle ritmiche serrate imposte da Ulrich, i Metallica districano sapienti e improvvise 'frenate', un trucchetto ben spiegato dal loquace Ulrich: 'I pezzi veloci senza variazioni tendono a sembrare tutti uguali. Quando facciamo cose veloci cerchiamo di mettere degli stacchi, perchè le fanno sembrare ancora più veloci'. Perle assolute del disco sono pezzi come The Four Horsemen, evidente preludio dei brani più strutturati che la band saprà comporre nel resto della carriera, e quella Seek & Destroy che diviene una bandiera antemica di tutto il movimento, thrash e non solo: quando James incitava il pubblico a cantarne in coro il ritornello erano momenti da pelle d'oca. L'album e i suoi testi sono il manifesto più esplicito del credo dei giovanissimi Metallica: fede cieca nell'heavy metal, odio estremo per qualsiasi esempio di stereotipo e costrizione, avversione per i 'poseurs' e rabbia sanguinolenta urlata alla società dei perbenisti. Kill'Em All, con la sua pozza di sangue sulla copertina, si abbatte come un ciclone sul mondo della musica dura, guidando l'esplosione del thrash metal che prolifera in quel di Frisco. Un disco seminale che già di per sè garantisce ai Metallica una pagina importante nella storia del genere: l'ascesa della band era segnata, e sarebbe proseguita inscalfibile e irrefrenabile, anche se Hetfield continuava a pensare di dedicarsi solo alla chitarra con l'ingaggio di un cantante solista [fu corteggiato a lungo, invano, John Bush degli Armored Saint].

Proprio mentre la Bay Area di Frisco iniziava a sfornare gruppi leggendari e dischi immortali, i Metallica decisero di fare un passo molto più grande; avrebbero potuto registrare un altro Kill'Em All, sfornando una nuova decina di killer-tracks dal riff impazzito e ripetuto fino alla nausea, ma decisero di andare oltre, e mettersi al lavoro con tracce più complesse, estese, elaborate e strutturate nella musica come nelle lyrics. Dopo il tour europeo, la band entrò in studio per dare luce a quanto scritto nei messi successivi alla pubblicazione del debut album. Ride The Lightning fu il titolo scelto per il nuovo album, che ritraeva sulla cover una sedia elettrica sotto un cielo squartato dai fulmini: proprio di sedia elettrica parlava la title track, aperta da un riff marziale a seguito della tellurica Fight Fire With Fire, una violentissima scintilla in pieno stile Kill'Em All. Erano decisamente cresciuti, i ragazzi, e le colonne portanti del platter lo dimostravano ampiamente: For Whom The Bell Tolls è un macigno lento e pesantissimo, imbevuto di sonorità più marcatamente heavy che non thrash, oltretutto con riferimento colto ad un romanzo di Ernest Hemingway; Creeping Death trasuda addirittura di una potentissima epicità biblica, che fa del pezzo un classico immediato della band per I decenni a seguire. La vera svolta stilistica del quartetto si avverte però nella malinconica Fade To Black, inaspettato specchio di melodia e sentimenti fortissimi: non a caso è ritenuta la prima ballata della storia del thrash metal, pur se dotata di un finale in crescendo con tanto di assolo traumatizzante ipertecnico; The Call Of Ktulu è infine una lunga galoppata strumentale ispirata ai racconti horror fantasy di Philippe Lovercraft. Il disco era, di fatto, una sorta di concept sulla figura della morte presso gli esseri umani: una fine inevitabile che può arrivare sotto le spoglie più disparate, ed ogni pezzo del platter sembra incarnarne una diversa manifestazione: in guerra, per esecuzione capitale, per volontà divina o per autodistruzione, la morte è, paradossalmente, l'unica certezza della nostra vita. Spinti da una nuova vena filosofica nel songwriting, i Metallica erano ormai un'assoluta macchina da guerra, ben oliata dalla fantasia inappagata del geniale Cliff Burton; la musica della band resta fortissima e potente ma acquisisce in melodia e caratura tecnica, stratificandosi in atmosfere sempre più intense. On the road gli show della band sono sempre più entusiasmanti e senza compromessi, tanta sostanza ed energia che valgono il passaparola fino all'Europa. Ricorda James Howard, vecchio amico di Cliff che seguì da manager il primissimo tour europeo della band: 'Cliff era diverso da tutti gli altri. Tanto era freddo e pacato fuori, tanto si scatenava una volta sul palcoscenico: giù di testa senza un minuto di tregua, e portava tutti gli altri fuori tempo! Era quello che in scena spiccava di più, anche perchè James era diventato un pò più controllato dopo l'addio di Mustaine. James un tempo era più agitato, perchè Mustaine cercava sempre di metterlo in secondo piano, ma con l'arrivo di Kirk erano finite le questioni di ego all'interno del complesso. Hetfield non aveva problemi a lasciare Burton in primo piano. Cliff era anche un tipo che non negava a nessuno una chiacchiera o un bicchiere. James era sempre molto quieto e di pochissime parole; anche Kirk era uno tranquillo, salvo poi bussare alle quattro del mattino per parlare di corde di chitarra e cose del genere! Lars invece parlava, parlava, parlava, un gran chiacchierone, e quasi sempre serio. Voleva conoscere il lato affaristico delle cose, non è certo un tipo che spara cazzate'.
La fama dei Quattro Cavalieri, ormai li chiamano tutti così, cresce a dismisura e vale un nuovo contratto con l'Elektra: James Hetfield vede finalmente soddisfatti i suoi sogni e ripagati gli sforzi compiuti da ragazzino; anche se in casa Hetfield si guarda ancora ai Metallica come una creatura diabolica, e il padre rompe di fatto col figlio. Nelle sue canzoni e nei suoi testi, James Hetfield ha sempre fatto trasparire la sua sete di giustizia e i suoi sentimenti di persona comune, di debole ferito dalla falsità e dagli assurdi paletti che la società impone a chi si fa sottomettere dai pregiudizi e dai luoghi comuni: sotto la sua scorza di lupo solitario, dal carattere forte e taciturno, si è sempre celato un ragazzino fragile che ha dovuto convivere con la solitudine troppo presto; nella chitarra, e nei Metallica, Hetfield ha trovato se stesso e la via di fuga che, come canta in Escape ['La vita è mia, da vivere a modo mio'], non c'è ma va trovata comunque. Il 17 agosto 1985 i Ragazzi si esibirono a Castle Donnington, Inghilterra, per il mitico Monster Of Rock, davanti a 70 mila fans in delirio. I Metallica furono piazzati tra due gruppi glam, i Ratt e i Bon Jovi, ma quando salirono sul palco, James proferì le immortali parole: 'Se siete venuti qui per vedere spandex, trucco agli occhi e un 'oh, baby' in ogni cazzo di canzone, non è questa la band'! La prestazione dei quattro cavalieri fu immensa. La grande prova di Donnington fu addirittura superata, due settimane dopo, ad Oakland, per il Day On The Green Festival, davanti a 90 mila spettatori. Accanto a dei live sempre più strepitosi e al nascente nickname di 'Alcoholica' affibbiato agli sfrenati [ma impeccabili e professionali] ragazzi californiani, crescevano intanto nuove canzoni; una, in particolare, venne proposta il 31 dicembre 1985, nel Capodanno di San Francisco: Master Of Puppets.

THRASH METAL

METAL STORY: IL THRASH METAL. Il thrash metal è un sottogenere dell'heavy metal, che combina le tecniche di quest'ultimo e dell'hardcore punk. La sua definizione deriva dal verbo to thrash, inglese per 'battere, percuotere'. Ha ottenuto un certo successo soprattutto negli anni ottanta e agli inizi dei novanta. Inoltre ha influenzato alcuni stili venuti dopo come death metal, black metal, crossover thrash ed altri più recenti, quali metalcore, groove metal, alternative metal e nu metal. Il thrash metal nacque negli Stati Uniti, dalla fusione tra il classic metal derivante dal movimento nwobhm e l'hardcore punk anglo-americano. I Judas Priest, già sul finire degli anni '70, contribuirono a formare le radici del thrash. La band britannica compose pezzi di matrice speed metal come Exciter [Stained Class, 1978], le cui caratteristiche musicali contribuiranno, in seguito, alla nascita del genere. I Motörhead furono un'altra band molto influente. Il gruppo di Lemmy Kilmister, come i Judas Priest, presentò brani veloci e robusti, ad esempio Overkill, tratto dall'album omonimo del 1979, il quale mette in luce anche un uso massiccio della doppia cassa. Lo stile pesante e veloce della band influì in maniera significativa sul genere. Da menzionare sono anche i Venom. La band britannica si differenziò da altri gruppi simili, sviluppando un sound oscuro e massiccio ed un'immagine macabra e satanica che spianarono la strada a numerose formazioni thrash metal. Una certa importanza è stata rivestita anche da gruppi hardcore punk quali Discharge, Misfits e Exploited, citati da certi gruppi thrash come una notevole influenza. Grazie alle band sopracitate, il thrash metal sorse nei primi anni Ottanta negli Stati Uniti, nella Bay Metropolitan Area della California. I primi fautori di questo genere sono Metallica, Slayer, Anthrax e Megadeth che insieme formano i cosiddetti 'The Big Four of Thrash'. Lo stile musicale si diffonderà poi a macchia d'olio in tutto il Nord America, per poi arrivare in Europa e nell'America Latina. Il thrash inizia ad assumere i propri connotati con i Metallica e gli Slayer, i quali pubblicarono rispettivamente Kill'Em All e Show No Mercy nel 1983, dischi che iniziarono a manifestare un certo distacco stilistico dal classico heavy metal britannico. Poco dopo, si aggiungono gli Anthrax con Fistful of Metal [1984] e i Megadeth con Killing is my Business And Business is Good! [1985]. I lavori di questi gruppi presentano dei tratti comuni rappresentati da ritmiche taglienti e molto veloci, soprattutto per ciò che concerne i riffs di chitarra e i tempi di batteria, e da testi abbastanza grezzi e spontanei, che vanno dall'esaltazione quasi superomistica del metal [Metal Militia dei Metallica, Metal Thrashing Mad degli Anthrax] fino ad un certo gusto per l'horror e il satanismo [Black Magic degli Slayer, The Skull Beneath the Skin dei Megadeth].

Con il passare del tempo, i quattro epigoni del genere iniziarono a diversificare il loro stile, rimanendo, comunque, inquadrabili in ambito thrash. I Metallica, con 'Ride the Lightning' e 'Master of Puppets' [1986], non solo riuscirono a guadagnare una fama a livello mondiale ma aprirono anche la strada a strutture sonore più complesse e a testi più introspettivi e delicati. I Megadeth con 'Peace Sells But Who's Buying', apportano composizioni caratterizzate da un alto livello tecnico, esteso ad influenze non solo thrash, grazie anche a due musicisti di scuola jazz/fusion come il batterista Gar Samuelson e il chitarrista Chris Poland. Accanto alle tematiche sataniste e gore, i Megadeth iniziarono a manifestare nei loro testi un impegno politico, nettamente più avvertibile nelle produzioni future. Gli Anthrax con Spreading the Disease e Among the Living [1987] conservarono uno stile musicale simile a quello del disco d'esordio, ma presentarono testi dal contenuto perlopiù umoristico, oltre che un abbigliamento fuori dai canoni dell'heavy metal come pantaloncini corti e cappellini da baseball. Anche i loro show furono caratterizzati da una forte componente ironica, tanto da guadagnarsi il soprannome di clown of metal. Gli Slayer, a differenza dei loro colleghi, resero ancora più estrema la propria musica. Già con l'ep Haunting the Chapel [1984], la band di Kerry King rinunciò completamente alle influenze nwobhm contenute in Show No Mercy e le successive pubblicazioni Hell Awaits e Reign in Blood misero in luce un sound privo di fronzoli e decisamente più feroce di quello degli altri capofila, che contribuirà successivamente alla nascita del death metal. Grazie ai capofila del genere, il thrash venne portato verso il suo apice e si venne ad accentuare il processo di ulteriore sviluppo del genere. Con il passare degli anni, il thrash metal conobbe uno sviluppo notevole grazie anche alla nascita di altre formazioni degne di nota. Fra gli altri gruppi più rappresentativi di questa corrente occorre ricordare gli Exodus. Questa band, conosciuta anche per aver ospitato Kirk Hammett prima del suo reclutamento nei Metallica, con il suo esordio Bonded by Blood [1985] è ritenuta una formazione fondamentale del genere. Da menzionare anche i Possessed, band che ha lasciato il proprio segno con Seven Churches sempre del 1985, un disco in bilico tra thrash e death metal che presenta peculiarità influenti per molti gruppi death venuti dopo. I Testament, provenienti anche loro dalla Bay Area, sono un'altra formazione di spicco, i quali debuttarono nel 1987 con The Legacy e conquistano notevoli consensi anche con il successivo The New Order, dal quale emerge un suono caratterizzato dall'unione tra la voce possente di Chuck Billy e i virtuosismi del funambolico chitarrista Alex Skolnick. I newyorkesi Overkill sono autori nel 1985 del debutto Feel the Fire e successivamente di Taking Over. Altre band da menzionare sono i Death Angel, altro gruppo di San Francisco formato da cinque cugini di origine filippina; i Dark Angel, gruppo californiano autore di un thrash metal violento ma anche molto tecnico [Time Does Not Heal del 1991 è ritenuto il loro capolavoro] grazie, soprattutto, alla presenza del poliedrico batterista Gene Hoglan; i Sadus, gruppo creato dal bassista virtuoso Steve DiGiorgio; poi ancora i Metal Church, i Sacred Reich, i Whiplash, i Forbidden, i Flotsam & Jetsam, i Vio-Lence, gli Heathen, i Morbid Saint e i Believer. In seguito, il Thrash metal uscì dai confini degli USA per diffondersi in tutto il mondo: in Canada erano già presenti gli Exciter, altri iniziatori del thrash metal, e si formarono gli Annihilator, i Sacrifice, gli Slaughter e i Voivod; in Brasile si distinsero gli Stress, i Sarcófago ed i più noti Sepultura, autori di storici dischi come Schizophrenia e Beneath the Remains. In Europa, il thrash metal vide maggior proliferazione in Germania ove troviamo illustri formazioni come i Kreator, i Sodom, i Destruction, i Tankard e i Mekong Delta. Furono soprattutto i Kreator, con violentissimi masterpieces a velocità incontrollata quali 'Pleasure To Kill', 'terrible certainty' ed 'Extreme Aggression' a prendere il controllo della musica estrema continentale, ben spalleggiati dai Sodom di 'Agent Orange'. Dalla Svizzera arrivano formazioni come Celtic Frost e Coroner, dalla Grecia i Flames e dalla Spagna arrivarono i Fuck Off e i Legion. In Italia, tra le più note thrash metal band sono da citare i Necrodeath, i Bulldozer, gli Schizo e i primi Extrema. Il culmine del thrash andrà man mano ad esaurirsi a partire dagli anni '90, lasciando ultime e importanti testimonianze come Rust in Peace [1990] dei Megadeth, ritenuto un manifesto sublime di technical thrash, Seasons in the Abyss degli Slayer, Souls of Black dei Testament, Time Does Not Heal dei Dark Angel, Horrorscope degli Overkill e Arise dei Sepultura.

Gli anni '90, per il thrash ma in generale per tutto l'heavy metal, hanno rappresentato anni di grandi cambiamenti, che hanno portato ad una forte battuta d'arresto del movimento. Gran parte è dovuto alle nuove tendenze musicali di allora, come il grunge di Nirvana, Soundgarden, Pearl Jam e Alice in Chains. L'enorme impatto di queste band sulle masse venne fiutato da emittenti musicali come MTV e dalle major discografiche, che si disinteressarono al thrash, mettendolo sempre più da parte. Per ovviare a questa problematica, molti gruppi di questa corrente decisero di adattarsi ai trend del periodo, ricorrendo a drastici cambiamenti musicali. Nel 1991 i Metallica danno alle stampe l'album omonimo [detto anche Black Album], il loro lavoro di maggior fortuna commerciale. Questo disco lasciò spiazzati molti fan, per via di sonorità piuttosto lontane dal thrash e per la presenza di vere e proprie ballad come The Unforgiven e Nothing Else Matters. Il produttore Bob Rock, già famoso per aver collaborato con Skid Row, Bon Jovi, Alice Cooper e Mötley Crüe, influì molto sull'orientamento stilistico di quest'album. Il quartetto, da allora, divenne uno dei gruppi rock più quotati del mainstream. Inoltre proseguirono, nel loro cambiamento stilistico, anche negli anni successivi [Load del 1996 e Re-Load del 1997] causando forti malcontenti tra i loro sostenitori degli esordi. La svolta dei Metallica venne seguita da altri gruppi storici del genere. Tra questi vi furono i Megadeth, che pubblicarono Countdown to Extinction [1992], album più orecchiabile rispetto ai precedenti che ebbe un ottimo riscontro ma non raggiunse i livelli del Black Album in termini di vendite. Anche i Testament, con The Ritual, optarono per una strategia simile; ma la nuova formula adottata da Eric Peterson e soci, non ebbe la stessa fortuna dei Metallica e dei Megadeth e, oltre a provocare un forte contrasto dei loro fans, le vendite del disco si rivelarono fallimentari. Anche gli Anthrax diversificarono molto il loro sound per incorporare nella loro musica sonorità rapcore -un esempio è l'album Sound of White Noise, ma anche i singoli Bring The Noise con i Public Enemy e I'm The Man. Di tutti i tentativi di evoluzione dei gruppi storici del thrash quello degli Anthrax fu decisamente il più sfortunato, mettendo praticamente fine alla fama internazionale del gruppo e culminò nel periodo di Stomp 442 con un disastroso concerto parigino al quale presero parte appena quarantaquattro spettatori. Band come i Kreator seguirono invece altre strade. Con Renewal e Cause for Conflict, Mille Petrozza e gli altri componenti sperimentarono stili come industrial metal, gothic rock e avantgarde, generando molte discussioni su queste scelte da loro attuate. I Sepultura si distanziarono dal thrash degli esordi con Roots, favorendo sonorità alternative e ritmi tribali. I Sodom invece aggiunsero molti elementi punk alla loro musica con Get What You Deserve, incontrando anch'essi delle critiche dai fan di vecchia data. In definitiva ci fu chi, come i Metallica, si adeguò ai cambiamenti e chi non fu capace di innovare la propria musica, o sparì dalla scena musicale dell'epoca, ad esempio Exodus, Death Angel, Dark Angel, Sacred Reich. Diversamente da molti gruppi della corrente, gli Slayer furono tra le poche formazioni a conservare il proprio stile originario. Con Divine Intervention [1994], uscito durante il periodo più florido del grunge, la band ricevette anche un disco d'oro. Dopo un periodo buio, il thrash sembrò essere tornato in auge alle soglie del 2000, anche se non ai livelli di quello che era negli anni '80, e molte band che sperimentarono nuove sonorità tornarono sui loro passi. I Kreator ripresero un sound prettamente thrash arricchito con sonorità più moderne con Violent Revolution [2001]. Gli Exodus, dopo anni di scioglimento, tornarono alla ribalta con Tempo of the Damned; gli Annihilator, dopo esperimenti più commerciali con Set the World on Firee King of the Kill, ripresentarono le loro vecchie sonorità, i Testament con The Gathering [1999] espressero parzialmente i vecchi stilemi degli esordi, così come il più recente The Formation of Damnation, che ha visto la band tornare in attività dopo la guarigione da un tumore di Chuck Billy. Gli Slayer con Christ Illusion, sebbene abbia avuto alcune critiche da certi, continuarono ad esternare il loro stile thrash degli anni '80. Anche i Metallica riaquisirono nella loro musica alcune vaghe sonorità thrash del passato con St.Anger, ma anche questa volta la band di James Hetfield non è stata esente da forti critiche, soprattutto per la discutibile produzione del disco. L'ultimo album Death Magnetic [2008] segna un ritorno più netto allo stile del passato rispetto al disco precedente. Anche i Megadeth ritornarono a sonorità parzialmente thrash con l'album United Abominations. Max Cavalera, ex-leader dei Sepultura e fondatore dei Soulfly è tornato ad ispirarsi al thrash metal degli esordi con Dark Ages del 2005. Questa sorta di rinascita è anche confermata dalle reunion di gruppi come Death Angel e Anthrax, dalla ritrovata popolarità di Sodom, Destruction e Sadus e dalla comparsa di band capaci di riscuotere un discreto successo come Violator, Toxic Holocaust, Municipal Waste, Kayser, Evile, 3 Inches of Blood, Lich King, Bonded by Blood, Warbringer, Crucifier, Hyades e Deströyer 666, Mantic Ritual, Abadden, Vektor.



01. CHI SONO GLI SLAYER? Gli Slayer sono un gruppo thrash metal proveniente dalla Bay Area di San Francisco, la zona nella quale a inizio anni '80 si è generato il thrash metal. Con Metallica, Megadeth e Anthrax sono considerati uno dei quattro pilastri del genere, il più estremo: la loro furia incontrollata, i vocalizzi isterici, la velocità devastante e senza compromessi li ha posti anche tra gli antesignani del death e delle correnti più estreme dell'heavy metal, anche a livello di liriche e tematiche trattate. Negli Slayer militano il gigante cileno Tom Araya, voce e basso, aspetto truce ma carattere mite e assolutamente pacifico, il tracimante batterista Dave Lombardo (uno dei migliori di sempre), e i chitarristi Jeff Hanneman e Kerry King, polemico, cattivissimo, dall'aspetto poco raccomandabile a dir poco.

02. QUALI SONO LE TAPPE DELLA LORO CARRIERA? Gli Slayer nascono dall'incontro fortuito tra i due chitarristi, King ed Hanneman, che provano cover di Iron Maiden e Judas Priest e decidono di contattare Araya e Lombardo per completare la lineup.L'album d'esordio, Show No Mercy (1983) è uno splendido esempio di thrash metal primordiale, prepotentemente influenzato dalla melodia della NWOBHM: non sembrano nemmeno gli Slayer. Il sound tipico della band si inizia a percepire nel grezzo e crudele Hell Awaits, che arriva dopo un mini Ep (haunting The Chapel) e il live Live Undead. Il capolavoro epocale arriva nel 1986, l'anno magico del thrash metal: Raining Blood segna l'apice della parabola degli Slayer, un concentrato esplosivo di cattiveria inaudita sparata con tecnica e sapienza a ritmiche folli e serrate, qualcosa di mai visto prima e immediatamente leggendario. La band rallenta con il sulfureo South Of Heaven, cadenzato e pesante: poi miscela la velocità di '..Blood' alla pachidermicità di '...Heaven' nell'altro gioiello che è Season In The Abyss. Si ritorna a sonorità più brutali con Divine Intervention (1994), che precede un album di cover punk. Nel 1998 la band si concede gli unici esperimenti della carriera, introducendo lievi elementi nu metal in Diabolus In Musica. Si ritorna presto alle sonorità classiche con i non originali God Hates us All (2001) e Christ Illusion (2006), ma soprattutto col finalmente World Painted Blood, datato 2009.

03. QUALI SONO I LORO CAPOLAVORI ASSOLUTI? Raining Blood è la magnifica incarnazione degli Slayer nel momento di grazia, 28 minuti di rabbia e tecnica sparate a velocità allucinante in una serie di killer tracks bestiali, sanguinarie, durissime. E' il capolavoro massimo della band, seguito dal grezzo e minimale hell Awaits, dall'Ep haunting the Chapel, dal macigno South Of Heaven, dal dinamico e più vario Season In The Abyss e da Divine Intervention, composto in pieno stile Reign In Blood.

04. COSA RAPPRESENTANO NELLA SCENA METAL MONDIALE? Alfieri del thrash più estremo e precursori del death, gli Slayer rappresentano una macchina perfetta e infallibile capace di sferrare colpi durissimi e che ha di fatto proseguito la strada di inasprimento dei suoni aperta dai Metallica, rendendola davvero estrema. Da loro nasce tutto quanto di sanguinario è accaduto successivamente: la melodia lascia spazio a brutalità sonora spaventosa, e mentre la band apre soluzioni e intuizioni di crudeltà mai provate prima sviluppa, forse inconsciamente, l'evoluzione dei generi più spinti del settore. A tuttoggi, dal vivo, sono ancora una furia cieca: mai un album debole, mai una canzone più melodica, una leggenda praticamente inscalfibile, priva di compromessi, mai svendutasi al denaro, mai contraria alla propria indole.

05. HANNO AFFRONTATO UN PERIODO DI DECLINO? Gli Slayer sono una delle rarissime thrashmetal band che non hanno subito il declino degli anni '90: non solo non si sono venduti a sonorità più melodiche come tutti gli illustri colleghi, ma hanno dato alle stempe dischi come Season In The Abyss e Divine Intervention che, in quel decennio, rappresentavano dei gioielli rari per i vecchi thrashers! Unica nota dolente, per i puristi, è stato Diabolus in Musica, con qualche modernismo di troppo. Per i più scettici, la ripetitività dei dischi successivi (poco originali) rappresenta un punto di declino per la band, che però non ha mai tradito i propri fans.

06. QUALI SONO LE TEMATICHE DA LORO AFFRONTATE? Le tematiche degli Slayer sono basate su argomenti scottanti di cronaca nera: omicidi, guerre, brutalità annesse, razzismo. All'inizio parlavano di argomenti blasfemi, in modo anche infantile se si vuole: da allora si sono guadagnati la fama di satanisti. Non è cos', anche se Kerry King è dichiaratamente ateo. Araya crede in qualcosa di superiore ed indefinito, ma nessuno di loro è satanico. Altra accusa mossa alla band è quella di nazismo, derivata dal logo (l'aquila) e da alcune canzzoni (come Angel Of Death) che narrano di fatti storici inerenti al nazismo stesso. Il che non implica di per sè l'appartenenza politica della band, ma che è scusa comoda per puntare presto il dito. Non accorgendosi di quanto stupido è accusare di nazismo un ragazzo (Araya) cileno che è cresciuto in America deriso e discriminato per la sua faccia da indio, venuto su a pane e sofferenza ma nonostante ciò ancora capace di provare grandi sentimenti e dire cose di una saggezza ed un serenità incredibili. Tante volte gli Slayer sono stati accusati di aver ispirato suicidi, omicidi, stragi ed atti estremi: sono tutte stronzate, perchè gli squilibrati che le hanno commesse non avevano comunque una vita normale. La causa della loro infelicità e della loro follia non è stata una canzone, ma qualcosa di molto più profondo che ha solo trovato corrispondenza con una canzone che quegli individui hanno ascoltato e amato.

07. DA COSA DERIVA IL NOME DELLA BAND? Girano voci che Slayer sia l'acronimo di 'Satan Laughs As You Eternally Rot' (Satana ride mentre tu marcisci eternamente). Araya smentì che il nome della band derivasse da ciò. Egli disse che esso venne scelto per un semplice motivo, perché 'è straordinario e facile da cantare'.

08. GLI SLAYER E LE ACCUSE. Nonostane le accuse continue di satanismo e nazismo, gli Slayer hanno sempre tirato avanti per la loro strada. A chi li accusava di ispirare con la loro musica atti malvagi e sentimenti negativi in molti ragazzi, hanno sempre risposto con una banale verità: loro non istigano nessuno, loro suonano ed esprimono opinioni; se poi la robustezza del loro sound lascia intendere che essi siano dei satanisti solo perchè parlano del problema del satanismo ('Non sono satanista, sono ateo' dice Araya) questo è un problema irrilevante che proviene dal bigotto perbenismo sociale. Tutti i casi di persone coinvolte in delitti e appartenenti a sette sataniche ricollegati alla loro passione per gli Slayer non sono finiti nei guai 'per colpa' degli Slayer: evidentemente nelle loro vite vi erano problemi e situazioni disgraziate che vanno ben oltre l'ascolto di un fottuto album.

09. DISCOGRAFIA STUDIO. 1983 SHOW NO MERCY 1984 HELL AWAITS 1986 REIGN IN BLOOD 1988 SOUTH OF HEAVEN 1990 SEASON IN ABYSS 1994 DIVINE INTERVENTION 1998 DIABOLUS IN MUSICA 2001 GOD HATES US ALL 2006 CHRIST ILLUSION 2009 WORLD PAINTED BLOOD

10. DISCOGRAFIA LIVE. 1984 LIVE UNDEAD, 1991 DECADE OF AGGRESSION.
SLIPKNOT

I METALLARI DEL 2000. Gli Slipknot si formarono nel 1995 a Des Moines, una cittadina dell' Iowa. Nel primo periodo della loro attività si dedicarono principalmente alla formazione dell' organico del gruppo che fu integrato di volta in volta fino a raggiungere i nove elementi odierni, probabilmente un record per un gruppo metal. La prima produzione della band è difficilmente definibile, nel primo EP Mate Feed Kill Repeat convivono sonorità eterogenee che vanno dal death-thrash all' americana fino alla fusion ed a parti jazzistiche, ma sembra comunque inopportuno definire gli SK una band cross-over a meno che non ci si riferisca esclusivamente all' EP in questione. Nel momento del loro esordio discografico l' organico del gruppo ricalcava già fedelmente quello odierno, associando ad un numero ognuno dei nove elementi : Sidney Wilson e Craig Jones (numeri 0 e 5) ai piatti ed ai campionatori, Joey Jordison alla batteria (1), i due percussionisti Shawn Crahan e Chris Fehn (6 e 3), il cantante Corey Taylor (8), i chitarristi Mick Thompson e James Root (7 e 4) ed il bassista Paul Grey (numero 2). Il vero debut della band coincise con l' uscita dell' album omonimo nel 1999 e si trattò di un autentico terremoto sulla scena metal internazionale (per l' ennesima volta il grande Ross Robinson aveva "scovato" una band estremamente promettente ed originale), nel lavoro in questione i pazzi furiosi di Des Moines furono capaci di coniugare una vera ricerca sonora e musicale con la violenza e la carica del death-core più spinto, il tutto surrogato in una produzione davvero molto azzeccata. Nel giro di pochi mesi gli Slipknot erano un autentico fenomeno culturale, forti di un appeal davvero bestiale, ma anche sofisticati e ricercati (sicuramente riuscita la trovata delle maschere e dei numeri). Il gruppo sembrò immediatamente destinato a far discutere nel bene e nel male (ma ogni pubblicità è buona pubblicità) e Slipknot portò alla breve carriera della band dell' Iowa la prima significativa razione di dischi di platino. L' ottima popolarità dovuta al grande debutto fu sapientemente sfruttata con una lunga serie di tour che contribuirono a consolidare nel giro di pochi mesi la fama internazionale della band. Il secondo disco degli SK (Iowa) uscì nel 2001, si trattò sicuramente di un buon disco e di buon successo, in cui la "vecchia" potenza devastante si arricchiva di nuovi significati tramite un forte simbolismo (a tratti marcatamente esoterico) che non tardò a dare buoni frutti anche a livello discografico. Nei tre anni successivi la band di Des Moines ha stabilmente occupato una dimensione internazionale inusuale per un gruppo comunque innegabilmente "estremo", esibendosi in numerosissimi concerti, e pressochè altrettanti "sold-out", in giro per il mondo. Nel 2004 l' uscita del nuovo Vol. 3 - The Subliminal Verses ha destato non poche critiche. Si tratta di un disco "controverso" che lascia globalmente perplessi e non contribuisce più di tanto ad arricchire la produzione di questi metallers statunitensi; Il 20 agosto 2008 in accordo con la Roadrunner Records è stato pubblicato il nuovo album All Hope Is Gone. L'album presenta un certo distaccamento dal nu metal dei primi lavori ed una direzione tecnica più vicina all'heavy metal classico, con tanto di assoli di chitarra e migliorate tecniche strumentali; sono presenti anche alcuni brani più melodici, come ad esempio l'atipica "Snuff". Il primo singolo dell'album, Psychosocial, è stato messo in commercio dalla Roadrunner Records 20 giugno 2008. nonostante questo gli Slipknot rappresentano tutt'oggi una delle mastodontiche realtà del metal statunitense e tendono a rimanere un continuo tema di dibattito per gli addetti ai lavori ed il pubblico. Da Metallized.it

Kreator. Un nome capace di incutere timore e rispetto reverenziale. L’inconfondibile logo, stampato a fuoco sulle centinaia di t-shirt indossate dai giovani headbangers di tutto il mondo, e la voce strozzata del leader italo-tedesco Mille Petrozza hanno scandito a colpi di rovente e furente thrash metal la storia di una band monumentale, non a caso ribattezzata come alter ego europeo dei leggendari Slayer. I Kreator sono una band proveniente da Essen, Germania. Agli albori degli anni ottanta, suonando un thrash metal violento e veloce, influenzato da Venom, Slayer e Metallica, i Kreator ridefinirono le coordinate della frangia più estrema dell'heavy metal: assieme ai connazionali Destruction e Sodom andranno a comporre la triade del thrash teutonico, un efferato plotone d'esecuzione pronto a scagliarsi contro il sistema e la società non solo attraverso una violenza sonora impetuosa, ma anche attraverso liriche e testi impegnati ed intelligenti. La differenza col classico thrash metal della Bay Area consisteva nella maggiore brutalità e velocità insite nel sound delle band tedesche, che di fatto contribuiranno alla nascita del death metal. Tutti i lavori storici della band consistono tuttavia in un classico thrash metal, con l'eccezione di tre album degli anni novanta in cui i musicisti si sono lasciati andare ad alcuni esperimenti, incorporando elementi industrial metal, gothic rock e avantgarde, ricevendo critiche da parte sia della stampa che dei fans. Nata come Tyrant nel 1982, la band prevedeva nella line up originale il cantante e chitarrista Mille Petrozza, il batterista Jurgen Reil e il bassista Rob Fioretti. Presto cambiarono nome in Tormentor e rilasciarono due ep, per poi cambiare nuovamente e definitivamente in Kreator. Dopo aver firmato un contratto con la Noise Records la band pubblica nel 1985 il suo album di debutto, 'Endless Pain', album che lascia a bocca aperta i fans del metal grazie al suo sound grezzo e violento, che influenzerà molte band black e death metal. Per il tour dell'album viene assunto Michael Wulf che l'anno dopo diventerà chitarrista dei Sodom con lo pseudonimo Destructor. Al suo posto viene reclutato Jörg 'Tritze' Trzebiatowski che partecipa alla realizzazione di 'Pleasure to Kill' nel 1986. L'album, prodotto da Harris Johns, viene considerato un classico del thrash metal, ed è il più pesante e veloce lavoro della band, che dimostra una grossa crescita in talento e capacità tecniche. Furia e violenza si susseguono in un'orgia di riff letali e assoli taglienti, ritmiche serrate e colate di rabbia terremotante, guidata dallo strozzato vocals di Petrozza: rispetto a Endless Pain, i riff sono più brutali e caotici, seguono una direzione meno lineare e imbastiscono un massacro apocalittico all'arma bianca. La band diventa una delle più promettenti band metal europee, forte di pezzi letali come la titletrack, la sanguinaria 'Rippin Corpse' o le feroci 'Command Of The Blade' e 'Riot Of Violence', affidate alla voce rozza del drummer Reil. Con Tritze i Kreator si imbarcano nel loro primo tour, dato che prima della pubblicazione di 'Pleasure to Kill' hanno suonato solo cinque concerti, e verso la fine di quell'anno pubblicano l'ep Flag of Hate. Nel 1987 viene pubblicato 'Terrible Certainty', massacro ultraviolento e velocissimo che contiene la dinamitarda 'Storming with Menace', la splendida titletrack -dotata di un riffing tagliente da delirio- e l'altra hit 'Behind the Mirror'; il disco incrementa ulteriormente il rispetto della band nel metalrama mondiale, oltre a permetterle di finanziare il secondo ep 'Out of the Dark, Into the Light'. Il full length è più tecnico e maturo nella produzione, lancinante negli assalti solisti, più curato nel vocalism di Petrozza, e consacra la band, che dopo il suo masterpiece assoluto ‘Pleasure To Kill’ conferma di essere in forma stellare, estrema e devastante ma affatto priva di ispirazione, anzi capace di evolversi e migliorarsi sotto tutti i profili. Nel 1988 i Kreator firmano un contratto con la major Epic Records, con la quale debuttano nel 1989 con 'Extreme Aggression', che prosegue sulla scia del precedente e mostra gli ulteriori progressi dei vari componenti, questa volta assistiti da una migliore produzione guidata da Randy Burns. Siamo ormai a livelli spaziali per la band tedesca, vero oggetto di culto per gli headbangers dagli smanicati sdruciti zeppi di borchie e toppe. Come per qualunque grosso calibro dell'heavy metal mondiale, gli anni ottanta rivestono un'importanza straordinaria per i Kreator, e anche la band di Petrozza sembrava affrontare questa decade con un'energia ed un'innovativa notevoli, elementi che garantivano uscite frequente e sempre di livello epocale. 'Extreme Aggression' non si discosta da questa affermazione, con la sua potenza compattissima e marcia, la sua velocità sanguinaria, l'adrenalina altissima dall'inizo alla fine. L'album contiene il primo singolo e il primo video per una major, la travolgente title track, e la distruttiva 'Betrayer', che diventerà uno dei pezzi più richiesti. Successivamente la band si imbarca per un tour nord americano con i Suicidal Tendencies. In quell'anno il regista tedesco Thomas Schadt gira un documentario sui Kreator, concentrandosi sull'aspetto sociale dell'heavy metal sull'area della Ruhr, intotolato Thrash Altenessen. Nel 1990, con il nuovo chitarrista Frank 'Blackfire' Gosdzik, anche lui ex dei Sodom, la band registra 'Coma Of Souls', apocalittica evoluzione tecnica e violenta diramazione verso lidi quasi death per potenza, aggressività e complessità dei pezzi. La crescita maturata rispetto agli esordi é incredibile: pur restando veementi e scarnificanti, i Kreator suonano ora iper-tecnici, divincolandosi tra trame complesse e quantità notevoli di riff letali, cuciti insieme con precisione e grande pulizia sonora. L'ultimo capitolo della prima parte di carriera dei Kreator, l'ultimo passo di un sentiero evolutivo attraverso la violenza e il tormento messi in musica, attraverso una ricerca di potenza e perizia sempre più minuziosa e apocalitticamente ottenuta.


Negli anni novanta le cose cambiarono, con band come Metallica, Megadeth e Anthrax che cambiano il loro sound in direzione più commerciale: i Kreator cominciarono a sperimentale con death metal e industrial metal. Il risultato fu il comunque durissimo 'Renewal', che permette al gruppo di raggiungere un audience più commerciale ma che allontana i fans storici, che li accusano di essersi venduti. Le vocals di Petrozza si fanno meno caotiche e leggermente più umane, sempre urlate ma lontano dalla graffiante furia gutturale utilizzata in precedenza; le canzoni appaiono prive di riff trascinanti e assoli folgoranti, più tese verso un drumwork martellante ed una melodia vocale e sonora molto simile di pezzo in pezzo. La band, nota per la grande resa in sede live, comincia a fornire prestazioni deludenti, anche a causa delle nascenti influenze industrial. L'estenuante tour che ne segue porta la band anche in Sudamerica, ma la lascia esausta fisicamente e creativamente. Il gruppo comincia a perdere pezzi, Rob Fioretti lascia per passare più tempo con la famiglia e al suo posto viene assunto Andreas Herz, che non parteciperà alla creazione di nessuno studio album. Nel 1994 anche Jurgen Reil abbandona a favore di Joe Cangelosi, lasciando Petrozza come unico membro originario, l'anno successivo anche Herz si licenzia e inoltre il contratto con la Epic viene stralciato. 'Cause For Conflict' viene quindi pubblicato per la GUN Records, e risulta essere più moderno, con influenze di Pantera e Machine Head, ma al tempo stesso dà l'idea di un leggero ritorno alla pesantezza thrashy dei primi album. Godzik e Cangelosi lasciarono la line-up nel 1996 e furono rimpiazzati da Tommy Vetterli e, a sorpresa, da Jurgen Reil. La band continua però con i suoi esperimenti nei successivi album 'Outcast' ed 'Endorama', che contengono elementi industrial, gothic rock e ambient, campionamenti e un nuovo stile di canto di Petrozza. Le vendite calano e la band tocca il fondo sia a livello di vendite sia di critica, anche se quelle releases non erano poi così male: in entrambe si sente l'oppressione ed un senso claustrofobico di soffocamenteo, attraverso atmosfere cupee pesanti, più pesanti in Outcast e maggiormente melodiche -e più mainstream- nel successore. Calo a cui il frontman Mille Petrozza non ha mai dato importanza: 'Secondo noi, il successo non è definito dai dati di vendita. Tutti i nostri album hanno avuto successo, perché abbiamo raggiunto l'obiettivo a cui puntavamo'. Tuttavia la vecchia leggenda del thrash metal teutonico doveva dare un colpo deciso alla propria carriera, per allontanare per sempre i fantasmi dei Nineties. I Kreator tornano nel 2001, con il nuovo chitarrista Sami Yli-Sirniö, pubblicando l'album di ritorno 'Violent Revolution': il platter vede il ritorno del classico stile thrash metal e viene ben accolto da fans e critici. Il tour riscuote un discreto successo e introduce i Kreator alle nuove generazioni. Vengono pubblicati nel 2003 il dvd 'Live Kreation': Revisioned Glory e, nel 2005, l'album 'Enemy Of God', un ulteriore avvicinamento al thrash metal degli inizi. Nel giugno del 2005 i Kreator hanno suonato a Casablanca davanti a ventimila persone, diventando il primo gruppo metal straniero a suonare in Marocco. L'opera di ritorno alle origini è rifinita nel 2009 dall'efferato 'Hordes Of Chaos', che completa l'abrasiva triade capace di reincoronare i sovrani incontrastati del thrash metal teutonico; col successivo Phantom Antichrist i Kreator sviluppano il loro consueto sound abrasivo e fulminante con vigorose iniezioni di heavy classico, reperibili nei pregevoli e letali assoli della coppia d'asce petrozza-Sami Sirnio: l'ennesimo disco capolavoro per una discografia pregevole.

DISCOGRAFIA: 1985 ENDLESS PAIN 1986 PLEASURE TO KILL 1987 TERRIBLE CERTAINTY 1989 EXTREME AGGRESSION 1990 COMA OF SOULS 1992 RENEWAL 1995 CAUSE FOR CONFLICT 1997 OUTCAST 1999 ENDORAMA 2001 VIOLENT REVOLUTION 2005 ENEMY OF GOD 2009 HORDES OF CHAOS 2012 PHANTOM ANTICHRIST

I KREATOR, PETROZZA E LA GERMANIA RIUNITA
TERRIBLE CERTAINTY!
DI RINO GISSI, TRATTO DA METALLIZED.IT





Tutti si attendono un nuovo capolavoro
NEWS: LA STRADA PER PHANTOM ANTICHRIST

Nessuno può mettere in dubbio che i tedeschi Kreator siano, tra i vecchi alfieri della decade ottantiana, quelli più in forma in assoluto. Per lo meno in studio. dopo la fiacca sperimentale degli anni Novanta, gli efferati esecutori di massacri all'arma bianca come Endless Pain e Pleasure to Kill, infatti, hanno saputo risalire la china, pubblicando tre dischi di tutto rispetto, unanimemente riconosciuti come lavori validi e genuini, nel quale ricompariva finalmente la ridondante baldanza degli esordi, la chirurgica veemenza esecutoria e l'irrinunciabile attitudine scarnificante che avevano reso l'act di Essen uno dei più atroci e devastanti portatori di violenza apparsi sui nostri palcoscenici. L'evoluzione tecnica e melodica, soffusamente iniziata fin dai tempi di Terrible Certainty e culminata nell'espressività techno-thrash di Coma of Souls, era finalmente rispuntata tra i solchi di opere moderne e tradizionaliste al tempo stesso, brutali ma non più ignoranti come qualcuno vorrebbe far credere; e a tre anni dal valido Hordes Of Chaos, la corazzata teutonica torna a far tremare la terra, promettendo nuova energia e rinnovata cruenza. Da diverso tempo annunciato col titolo di Phantom Antichrist, infatti, il nuovo disco targato Kreator non promette altro che una ricetta ormai consolidata nell'ultimo decennio: nessuno si aspetta un passo falso. LEGGI TUTTO.
Analisi di un successo annunciato
PHANTOM ANTICHRIST: LA RECENSIONE


Le premesse sono state pienamente mantenute: nessuno si aspettava un flop, nessuno dubitava del fatto che Phantom Antichrist, nuova miccia dei teutonici Kreator, sarebbe stato un disco dagli attributi colossali. Accostare un prodotto recente ai grandi masterpieces che hanno fatto la storia del genere è sempre indelicato e complesso, ma dire che questo full length rappresenta un episodio tra i migliori della ricca carriera dell’ensamble mitteleuropeo non ci sembra eccessivo: le credenziali per essere il disco thrash dell’anno ci sono, e non sono poche. Sulla scia di tre dischi incisivi e capaci di rispolverare le antiche vestigia (dopo le vacche magre dei Nineties), la milizia di Mille Petrozza e dell’inscalfibile Jürgen “Ventor” Reil dimostra di non aver perso neppure un decimo della propria foga, seppellendo le giovani leve sotto una sonora lezione di storia, che non si limita alla teoria ma si impernia sulla pratica, sanguinosissima pratica; sanno ancora fare del male, questi signori oltre “gli anta”, e per abbattere i propri ostacoli utilizzano le armi di sempre: potenza e velocità, riff devastanti, letali come lame di una falce, testi impregnati di furore, disgusto sociale, critica politica. Non crediate però che i Kreator restino incancreniti su uno standard vincente ma fossilizzato nel tempo: come promesso dal carismatico leader italo-tedesco, infatti, i panzer passati alla leggenda con Pleasure to Kill introducono cospicui riferimenti alle proprie radici classic heavy, tangibili nelle mirabolanti fughe soliste di ispirazione priestiana e maideniana. Il tutto, ovviamente, riletto con l’ottica irruente tipica dell’act tedesco. LEGGI TUTTO.