CHUCK SCHULDINER

CHARLES MICHAEL SCHULDINER
. Genio puro al servizio della potenza e della melodia: un fan scatenato, un compositore superlativo, il padre del death metal. Si potrebbero sprecare fiumi di aggetivi, senza mai riuscire ad inquadrare l'influenza, l'importanza e il valore di Chuck Schuldiner nella storia dell'heavy metal. Ingiustamente additato come despota, ma in realtà persona dall'animo sensibile e illuminato, Chuck ha incarnato da solo l'essenza e la storia dei giganteschi Death, sua creatura in tutto e per tutto, fino al giornio della sua morte. Sette dischi grandiosi, un crescendo di tecnica e perfezione che avrebbe rasentato il nirvana. Forse proprio per questo Chuck se ne è dovuto andare: perchè il suo genio straripante avrebbe offuscato anche gli dei. Sinfonia di morte possente e melodica, un viaggio nel techno death da mettere i brividi, una storia da raccontare piena di risvolti e pugnalate, album scevri di difetti ed un tumore bastardo a mettere la fine su tutto. Spesso soprannominato 'Evil Chuck', Schuldiner [New York, 13 maggio 1967; New York, 13 dicembre 2001] fu un chitarrista, cantante, compositore, che suonò anche con i Control Denied nei Voodoocult, un gruppo thrash metal tedesco, insieme a Dave Lombardo e Mille Petrozza. Schuldiner fu innovatore e pioniere del death metal, nonchè uno dei più influenti chitarristi della storia del genere metal. Furono i Death, infatti, uno dei primi gruppi ad implementare strutture jazz nel genere, sul modello degli Atheist che sono considerati i padri del technical death metal. È spesso definito dai critici musicali come 'Il Padre del Death Metal'. Schuldiner rimase comunque sempre modesto riguardo alla sua parte nella storia del genere, dicendo: 'Non penso di dovermi prendere i meriti per ciò che riguarda il death metal. Io sono solo un ragazzo di un gruppo, e penso che i Death siano un gruppo metal'.

CHARLES. Chuck Schuldiner nacque il 13 maggio 1967 a Long Island, New York, da padre di origini ebree che discendeva da una famiglia austriaca e madre di origini sudamericane, convertita alla religione ebraica; entrambi i genitori erano insegnanti. Chuck era il più giovane di tre fratelli; egli aveva infatti un fratello maggiore, Frank, e una sorella di poco più grande, Bethann. Charles si avvicinò alla musica - iniziando a suonare la chitarra acustica - nel 1976, all'età di nove anni, dopo il trasferimento della famiglia ad Altamonte Springs, un sobborgo di Orlando in Florida. Nel 1974 Frank Schuldiner, il fratello di Chuck, morì all'età di 16 anni in seguito ad un tragico incidente stradale; questo fatto scioccò a lungo il giovane chitarrista. Per aiutare il figlio a dimenticare il tragico evento, la famiglia Schuldiner gli regalò una chitarra elettrica, strumento che Charles già da lungo tempo desiderava. Dopo aver acquistato anche un set di amplificatori, Schuldiner iniziò ad applicarsi sul nuovo strumento, esercitandosi quasi totalmente da autodidatta e smettendo di prendere lezioni dopo la seconda seduta. L'unica traccia che il suo maestro gli poté insegnare durante le poche lezioni fu Mary Had A Little Lamb. Schuldiner però, rifiutando di essere guidato costantemente nello studio dello strumento, decise di abbandonare le lezioni per provare ad imparare a suonare autonomamante. I primi riff tentati dal musicista furono alcuni passaggi dell'album Heavy Metal Maniac degli Exciter ma, visti gli scarsi risultati, incominciò dopo breve tempo a scriverne di propri, dando perciò il definitivo inizio alla sua carriera di compositore. Schuldiner iniziò così a trascorrere i weekend nella sua stanza o nel suo garage, suonando o componendo brani per chitarra. Riuscì poi a ritagliarsi degli spazi di circa tre ore per esercitarsi con lo strumento anche durante gli altri giorni della settimana e, grazie anche a questo metodico studio, il chitarrista si esibì per la prima volta in pubblico all'età di soli 10 anni. Lasciata presto la scuola (fatto per cui in seguito ebbe modo di pentirsiì), Chuck decise di diventare a tempo pieno un chitarrista metal. Fin dagli esordi il suo modo di rapportarsi con la musica fu fortemente influenzato dall'ancora vivo dolore per la morte del fratello, fatto che portò il chitarrista verso lo stile musicale death, il monicker per il suo gruppo (i Death, Morte) ed il tema tetro delle canzoni e dei testi. Schuldiner scriverà anche una traccia, 'Open Casket', inserita nell'album Leprosy, nella quale parlerà dei difficili momenti legati alla morte del fratello.

DEATH. Ormai dedicatosi a tempo pieno alla musica, Schuldiner fondò nel 1983 il suo primo gruppo, i Mantas, insieme al batterista Barney 'Kam' Lee e al chitarrista Rick Rozz. Con questa formazione Chuck cominciò a comporre i primi brani, tracce che verranno poi rilasciate nel 1984 su un nastro intitolato Death by Metal e registrato amatorialmente nel garage dell'abitazione della madre del chitarrista. Dopo pochi show, Schuldiner decise di cambiare il nome del gruppo in Death. I brani fino ad allora composti erano ancora molto grezzi e semplici, completamente privi di parti tecniche; allo stesso modo le pubblicazioni delle demo erano di basso livello, alquanto rare e registrate con strumenti a basso costo e di scarsa qualità. Parlando proprio di questi primi anni con il gruppo, Schuldiner raccontò in un'intervista: 'Quando esordii con la band, avevo solo suonato la chitarra per sei o sette mesi, non sapevo neanche suonare un assolo. Il mio unico obiettivo era di suonare riff più brutali possibili accompagnandoli con il suono di chitarra più forte di sempre, ma ebbi sempre la volontà di diventare un chitarrista migliore. Nonostante le cose fossero parecchio grezze allora, avevo sempre l'intenzione di giungere ad un gruppo death metal melodico. Sapevo che ci sarebbe voluto del tempo per arrivare a quel punto, e lavorai duro per arrivarci'. Ben presto la neo fondata band ricominciò ad esibirsi e a comporre brani, poi rilasciati in varie pubblicazioni promozionali. Nel 1985 il gruppo si sciolse nuovamente a causa di problemi di stabilità di formazione e Schuldiner accettò un invito da parte della band canadese Slaughter per suonare in un loro album. Trasferitosi stabilmente in Canada, Charles si rese presto conto che le sue idee riguardo alla musica erano molto differenti rispetto a quelle degli altri componenti del gruppo. Per questo motivo nel 1986 decise di lasciare la band per ritornare a vivere in America e dedicarsi nuovamente al progetto Death. Inserito nel gruppo il batterista Chris Reifert e il chitarrista John Hand, Chuck, allora ventenne, entrò per la prima volta in uno studio di registrazione nel 1987 per registrare il primo album dei Death, intitolato Scream Bloody Gore. Il disco, tutt'oggi considerato tra i prodotti più influenti per la nascita del genere death metal, ricevette ampi consensi per numero di vendite e giudizi della critica e assicurò al gruppo un tour negli Stati Uniti. Nel 1988 Schuldiner si fece affiancare dal chitarrista Rick Rozz,dal bassista Terry Butler e dal batterista Bill Andrews e iniziò a comporre nuove tracce che gli permisero in breve tempo di tornare in studio di registrazione per pubblicare un nuovo album, intitolato Leprosy. Il disco ricevette nuovamente consensi positivi e assicurò alla band il suo primo tour europeo, tournée che permise a Charles di entrare in contatto con nuovi artisti e di subire nuove influenze musicali. Il 1990 fu l'anno di svolta nella carriera del gruppo. Uscito dalla band Rick Rozz e ingaggiato il chitarrista James Murphy, i Death subirono una nuova ventata di influenze derivanti dalle melodie e dai riff dei generi blues e jazz. Schuldiner compose in breve tempo nuovi brani e nello stesso anno fu pubblicato un nuovo album, intitolato Spiritual Healing, che sancì il definitivo punto di incontro tra il genere death metal e quello techno-death, assicurando di fatto a Schuldiner e ai Death un posto nella storia. La band partì così per un nuovo tour, durante il quale avvennero numerosi cambi di formazione che portarono all'ingresso nel gruppo del chitarrista Paul Masvidal, del bassista Steve DiGiorgio e del batterista Sean Reinert. Nel 1991 fu rilasciato con la nuova formazione l'album Human, disco che vide l'inserimento nel sound del gruppo di parti più tecniche e progressive. Schuldiner abbandonò le tematiche gore dei testi in favore di argomenti riguardanti la critica sociale, iniziando di fatto un'evoluzione musicale che portò all'aumento dello spessore artistico del gruppo. Il disco è forse il migliore della band, dotato di una potenza devastante, di assoli di melodia sterzante, convulsivi e prolungati, oltre che di una furia e di una velocità thrash dirompente. Dopo una breve permanenza con i Voodoocult, con cui il chitarrista pubblicò l'album Jesus Killing Machine nel 1994, Schuldiner tornò nei Death e, reingaggiato Steve DiGiorgio e assunti Andy LaRocque alla chitarra e Gene Hoglan alla batteria, rilasciò un nuovo album dal titolo Individual Thought Patterns, disco che vide una nuova evoluzione musicale verso il genere progressive death metal. Anche questo album è un capolavoro tra i più accreditati tra fans e critica, ancora una volta dotato di testi intelligenti e 'scomodi', di una potenza compatta e di intrighi tecnici avvincenti. Velocità, parti cadenzate, riff definitivi e assoli annichilenti si susseguono, accesi dal genio inarrivabile di Schuldiner, all'interno di atmosfere tese, decadenti e truci. L'anno seguente, ingaggiati rispettivamente come chitarrista e bassista Bobby Koelble e Kelly Conlon, Chuck firmò per la major Roadrunner Records e con questa etichetta rilasciò l'album Symbolic nel 1995. L'album è ancor più sviluppato in ottica tecnica, e pur mantenendo la consueta potenza e brutalità appare meno caratterizzato da una velocità bruciante rispetto ai masterpieces precedenti In seguito a questa pubblicazione, i Death si presero un periodo di pausa e Schuldiner iniziò a lavorare su un suo nuovo progetto dotato di sonorità più heavy e classiche, i Control Denied. Per questa nuova band Charles reclutò inizialmente il batterista Chris Williams, il chitarrista Shannon Hamm e Scott Clendenin. Williams abbandonò però il gruppo dopo pochi mesi e venne sostituito da Richard Christy, con cui i Control Denied registrarono un demo. Nel 1998 Schuldiner tornò con i Death e firmò un contratto con la Nuclear Blast. Nello stesso anno il gruppo rilasciò un album intitolato The Sound of Perseverance, a cui seguì un tour europeo di grande successo. Il disco è un notevole cambio di rotta rispetto al passato, già nel vocalism di Chuck, che abbandona il growl in ossequio di uno scream apocalittico. Musicalmente, la tecnica si fa sempre più labirintica, ma il sound è più melodico ed heavy oriented: un heavy death di fatturatio sublime. Ciononostante Chuck sciolse i Death per dedicarsi interamente ai Control Denied, per i quali ingaggiò nuovamente Steve DiGiorgio e il cantante Tim Aymar. Con questa formazione fu pubblicato nel 1999 il primo album di questo gruppo, intitolato The Fragile Art of Existence. Il disco presenta un sound heavy metal molto tecnico, vicino allo stile presentato nell'ultimo album dei death The Sound of Perseverance, ma completamente privo di parti cantate in scream.

LA MORTE. Nel maggio 1999 Schuldiner iniziò a sentire forti dolori alla parte superiore del collo. Inizialmente il musicista pensò fosse un semplice problema dovuto ai nervi, ma decise comunque di farsi visitare da un medico il quale gli consigliò immediatamente di sottoporsi a un esame MRI. La visita diede esito positivo e, nello stesso giorno del suo trentaduesimo compleanno, gli fu definitivamente diagnosticato un glioma pontino, una neoplasia che colpisce il tronco encefalico e che costrinse il musicista ad un'immediata radioterapia. Nell'ottobre 1999 la famiglia Schuldiner annunciò che il tumore aveva risposto alla terapia e che Charles era sulla via della guarigione. Nel gennaio 2000 fu operato nel tentativo di rimuovere il tumore residuo. L'operazione ebbe esito positivo, ma la famiglia del chitarrista entrò in grave crisi finanziaria a causa del costo dell'operazione che si aggirava sui 70 000 dollari. Furono così organizzate molte attività, concerti e festival come il Thrash Of The Titans, in modo da raccogliere fondi per aiutare Schuldiner e la sua famiglia nelle pesanti spese che, se non sostenute, lo avrebbero condannato ad una morte certa. Dopo poche settimane dall'intervento i medici si accorsero che la diagnosi iniziale era però sbagliata e che la neoplasia non era ancora stata totalmente debellata dal cervello del chitarrista. Nel frattempo Schuldiner aveva continuato a lavorare sulla sua musica e per i Control Denied, componendo una decina di nuovi brani da pubblicare nel nuovo disco del gruppo. Dopo un anno dalla prima diagnosi, nel maggio 2000 la neoplasia recidivò e Schuldiner si ammalò nuovamente in modo serio. Per le prime settimane il musicista non poté svolgere le cure del caso a causa di nuovi problemi finanziari, risolti però in poco tempo grazie a molti aiuti, giunti anche da parte di numerosi e celebri colleghi. Schuldiner iniziò a svolgere la chemioterapia a base di vincristina. Dopo un iniziale giovamento, ben presto il pesante trattamento lo indebolì fisicamente. A due anni e mezzo dalla diagnosi ed ormai allo stremo delle forze, alle 4 del pomeriggio del 13 dicembre 2001 (un'ora dopo essere stato dimesso dall'ospedale), Charles Michael Schuldiner morì nella sua casa, accanto ai suoi cari, a causa di una grave polmonite. Il suo corpo fu cremato e le sue ceneri affidate ai familiari, alsciando un vuoto incolmabile nel mondo della musica e non solo.

TECNICA. Schuldiner presentò fin dagli esordi un suono death metal caratterizzato da parti di chitarra molto tecniche. Infatti possedeva un ottimo stile ed era capace di produrre suoni molto potenti a cui affiancava assoli piacevoli e più melodici. Chuck sapeva proporre una grande varietà di suoni, derivati in gran parte dai suoi studi musicali giovanili che erano stati influenzati da moltissimi generi musicali. La sua tecnica si basava su un frequente utilizzo di veloci e accurate parti in alternate picking e nell'uso di particolari tratti in stile legato. Schuldiner utilizzava anche tecniche come lo sweep picking o lo string skipping e talvolta si esibiva in tapping (come evidenziato dalla parte introduttiva della traccia 'The Philosopher'). Utilizzò anche molti vibrato nella parte finale della sua carriera. Contrariamente a quanto molti sostengono, Schuldiner non fu mai molto istruito in quanto a teoria musicale. Egli sosteneva che il "suonare a orecchio" fosse il modo migliore e il più adatto ad esprimere le proprie sensazioni in musica, e compose per tutta la sua carriera le sue scale, rimaste un perfetto testamento del suo eccellente senso musicale, secondo questo metodo. Schuldiner si preoccupò subito di teorizzare la sua tecnica compositiva, insegnandola a gran parte dei sui musicisti, come James Murphy, Paul Masvidal, Andy LaRocque, Bobby Koelbe e Shannon Hamm. Il suo stile ad oggi è stato ammirato e riproposto da tanti chitarristi e da molte successive death metal band, che ne hanno preso le basi per creare la loro identità. Schuldiner è stato infatti il chitarrista che più ha influenzato il genere death assieme a Larry LaLonde dei Possessed e Trey Azagthoth dei Morbid Angel e, anche nelle parti vocali, Charles diede un contributo fondamentale alla nascita del death metal. Infatti le sue parti cantate in growl presentavano già tutte quelle cararatteristiche che oggi sono tipiche dei cantanti di questo genere, ovvero una voce estremamente rauca e bassa di tono capace di elevarsi a vette vocali più alte ma pur sempre urlate e lontane da quelle più melodiche proposte dagli altri generi metal.

PAROLA DI CHUCK. 'Sicuramente in quattordici anni di carriera ci sono molti momenti piacevoli e ricordarli tutti è cosa veramente ardua. Quanto invece ai momenti difficili, anche qui ce ne sono veramente tanti, però non voglio cancellarli, voglio portarli sempre con me, perché la vita è fatta di momenti belli e altri peggiori ed è giusto portarsi tutto appresso, perché anche le cose peggiori alla fine aiutano, aiutano a capire meglio la vita ed insegnano come affrontarla. Io credo fortemente in quello che faccio, amo la musica e so esattamente quello che voglio fare, quindi continuo per la mia strada facendo quello che mi piace, superando i momenti difficili e cercando di trovare sempre il positivo in tutte le situazioni che mi si fanno incontro'