HOLIER THAN THOU

CONTRO TUTTE LE BALLE DELLA STAMPA. Anche prima del successone mondiale del Black Album, i Metallica iniziavano ad apparire sui giornali come grandi star musicali. Spesso e volentieri erano vittime di gossip falsi e deficienti, come del resto tutte le band metal censurate e addidate dalla stampa e dai banpensanti fin dalla notte dei tempi. 'Holier Than Thou', che alla lettera significa 'più santo di te', è ispirata dall'ipocrisia e dalla falsità che debordano sulle colonne dei giornali ed è uno dei pezzi più heavy dell'omonimo disco nero. Il destinatario [i giornalisti] non viene mai citato espressamente, resta nel limbo dell'intuibile; il tema si caratterizza per una sostanziale novità rispetto ai precedenti argomenti -meno personali e introspettivi- trattati fino a 'Justice'. Tuttavia la lettura che si può fare di questo pezzo è molto più profonda. Se alla stampa e ai giornalisti sostituiamo le persone che ci giudicano, ogni giorno, nella vita comune, il risultato è identico. Le dicerie, i gossip e le falsità circolano sempre. La falsità è ovunque: tutti ridono e scherzano con tutti, salvo sparlarsi dietro alla prima occasione. Nessuno si salva, chiunque è sottoposto alla pubblica presa in giro, nulla scampa all'occhio critico di chi giudica, giudica, giudica. 'Non giudicate se non volete essere giudicati', canta James imbufalito. 'Le dicerie ti bruciano sulla punta della lingua, menti così tanto da crederci': la gente trova godimento a sputtanare il prossimo, senza curarsi del male che può recare ai danni di persone sensibili e vere: 'Dei piccoli sussurri fanno dei cerchi attorno alla tua testa; perché non ti preoccupi di te invece?'. Letale e tremendamente azzeccata una frase sibillata dall'inarrivabile Hetfield: 'Prima di giudicarmi pensa a te stesso! Non hai meglio da fare?Punti il dito, duro di comprendonio, l'arroganza e l'ignoranza vanno di pari passo'. E sono dovunque.
HOLIER THAN THOU
No more The crap rolls out your mouth again Haven't changed, your brain is still gelatin Little whispers circle around your head Why don't you worry about yourself instead? Who are you? Where ya been? Where ya from? Gossip burning on the tip of your tongue You lie so much you believe yourself Judge not lest ye be judged yourself Holier than thou You are Holier than thou You are You know not Before you judge me, take a look at you Can't you find something better to do? Point the finger, slow to understand Arrogance and ignorance go hand in hand It's not who you are, it's who you know Others' lives are the basis of your own Burn your bridges and build them back with wealth Judge not lest ye be judged yourself Holier than thou You are Holier than thou You are You know not Who the hell are you?
BIGOTTO
Non più! Le stronzate escono di nuovo dalla tua bocca, non sei cambiato, il tuo cervello è ancora di gelatina, dei piccoli sussurri fanno dei cerchi attorno alla tua testa. Perché non ti preoccupi di te invece? Chi sei? Dove sei stato? Di dove sei? Le dicerie ti bruciano sulla punta della lingua, menti così tanto da crederci; non giudicate se non volete essere giudicati. Bigotto, lo sei, bigotto, lo sei. Non sai niente, prima di giudicarmi pensa a te stesso, non hai meglio da fare? Punti il dito, duro di comprendonio; l'arroganza e l'ignoranza vanno di pari passo. Non sei ciò che sei ma chi conosci, le vite degli altri sono la base della tua. Bruci i ponti costruiti alle tue spalle con tanta fatica, non giudicate se non volete essere giudicati. Bigotto, lo sei, bigotto, lo sei, non sai niente.
METALLO DI CARTA

IL METAL E LA STAMPA. In ogni settore della società, la stampa tende a cercare il 'titolone' per accattivarsi lettori. E' inevitabile e matematico, innegabile. Anche la stampa specializzata in campo metal è spesso influenzata dalle case discografiche, e non è una bestemmia affermare che quello che viene scritto nelle webzine online è quanto di più realistico e genuino si possa leggere a riguardo della nostra musica preferita. Non ci sono pressioni o potenti da accontentare. Con questo non si vuole certo intendere che i magazine specializzati siano solo fonte di notizie false o recensioni ammiccanti, tutt'altro: la passione e la competenza si percepiscono in maniera evidente in testate come 'Metal Hammer', 'Metal Maniac' e altre che nel corso degli ultimi anni hanno guadagnato punti rispetto ai gloriosi e storici 'Flash' e 'Metal Schock', che negli ultimi tempi sono diventati più 'patinati' e troppo puliti per essere metal! Il discorso, più generale, tende a riferirsi a certi casi in cui vengono esagerate più del dovuto le qualità di band giovani troppo protette o, viceversa, a quei giornalisti che tendono ad aggredire senza criterio i miti storici come Metallica e Iron Maiden: le leggende hanno la colpa di aver avuto troppo successo, di prendersi troppe prime pagine e di non lasciar spazio ai gruppi giovani che da soli non riescono a spodestarle. E poi fa vendere bene aprire 'casi' e polemiche in casa dei grandi colossi di metallo: bocciare un loro nuovo disco e raccontare in giro che 'sono finiti' fa vendere parecchio. Per fortuna non è sempre così, e anzi bisogna dire che 'Death Magnetic' ha ricevuto ottime recensioni sulla carta stampata. La stampa non specializzata, invece, ignora e censura -naturalmente- l'heavy metal. Meglio così, perchè quando se ne occupa spesso rischia di sparare stronzate e muovere le solite accuse infondate. Di metallo è meglio scrivere solo se lo si rispetta e si ha l'obbiettività necessaria a rendergli omaggio.

SAD BUT TRUE

C'E' UN DIAVOLO IN NOI. Sad But True è, con Enter Sandman, un altro classico dei Metallica tratto dal Black Album. una cantilena maciullante che racconta una storia ambigua, e si presta a differenti interpretazioni. La metafora più interessante deriva da un piccolo trattato di psicanalisi secondo il quale noi possiamo essere, a volte, i peggiori nemici di noi stessi. In ognuno c'è un lato malvagio pronto a prendere il sopravvento e manovrarci con cinismo amorale verso gesti spregevoli. E' anche vero che chiunque purtroppo ha una maschera calata sul volto diversa a seconda delle persone e delle situazioni in cui si trova ad agire, e se spesso ciò è innocuo, altre volte può rendere le persone animali falsi e biechi davvero schifosi! La song è stata ispirata da un film (Magic, 1978) tratto da un romanzo in cui la marionetta forca si ribellava al suo prestigiatore ventriloquo Corky, spingendolo a due delitti prima di portarlo al suicidio. Lo sdoppiamento di personalità, come è accaduto a Corky, ci porta dunque a compiere atti impensabili dei quali noi saremo i primi a pagare. Strano, ma triste: è anche la battuta spesso ripetuta da Forca. L'ultima interpretazione riguarda il ritratto di un uomo posseduto dall'alcool, che pur avvertendo le minaccie del suo incubo -impersonificato appunto nell'alcool- non riesce a sfuggirne.
SAD BUT TRUE
Hey I'm your life I'm the one who takes you there Hey I'm your life I'm the one who cares They They betray I'm your only true friend now They They'll betray I'm forever there I'm your dream, make you real I'm your eyes when you must steal I'm your pain when you can't feel Sad but true I'm your dream, mind astray I'm your eyes while you're away I'm your pain while you repay You know it's sad but true You You're my mask You're my cover, my shelter You You're my mask You're the one who's blamed Do Do my work Do my dirty work, scapegoat Do Do my deeds For you're the one who's shamed I'm your dream I'm your eyes I'm your pain You know it's sad but true Hate I'm your hate I'm your hate when you want love Pay Pay the price Pay, for nothing's fair Hey I'm your life I'm the one who took you here Hey I'm your life And I no longer care I'm your dream, make you real I'm your eyes when you must steal I'm your pain when you can't feel Sad but true I'm your truth, telling lies I'm your reasoned alibis I'm inside, open your eyes I'm you Sad but true.
TRISTE MA VERO
Hey Sono la tua vita, sono chi ti conduce là; hey sono la tua vita, sono quello a cui importa. Loro tradiscono, io sono il tuo unico vero amico adesso; loro tradiranno, io sono per sempre lì, sono il tuo sogno, ti rendo reale, sono i tuoi occhi quando devi rubare, sono il tuo dolore quando non puoi sentire; triste ma vero, sono il tuo sogno, mente smarrita, sono i tuoi occhi mentre sei via, sono il tuo dolore mentre ripaghi. Sai che è triste ma vero, tu Sei la mia maschera, sei la mia copertura, il mio riparo, tu sei la mia maschera, sei quello che è incolpato. Fai, fai il mio lavoro, fai il mio lavoro sporco, capro espiatorio, fai, fai le mie azioni perché sei quello che è disonorato; odio, sono il tuo odio, sono il tuo odio quando vuoi amore, paga, paga il prezzo, paga, perché niente è giusto. Hey, sono la tua vita, sono quello che ti ha portato qui, sono la tua vita e non mi importa più, sono il tuo sogno, ti rendo reale, sono i tuoi occhi quando devi rubare, sono il tuo dolore quando non puoi sentire. Triste ma vero, sono la tua verità, dicendo bugie, sono il tuo alibi ragionato, sono dentro te, apri gli occhi, sono te: triste ma vero.
QUESTO MONDO è FALSITA'

UNA SOCIETA' PREDEFINITA. Conformarsi alla società, fingere di integrarsi e stare bene con tutti, essere allegri e in gamba, non apparire troppo sensibili e generosi, raccontare in giro di essere felici. Sono i comandamenti fondamentali del bravo standardizzato, di chi vuole autoconvincersi di vivere bene la sua vita ma anche di chi lo crede per davvero, totalmente accecato dai dogmi imposti da una società incentrata sull'apparire, sull'accumulare 'cose' e sul guardare con sospetto alle persone troppo buone, ai legami troppo forti. C'è chi l'ha provato sulla propria pelle, e si è visto accusato di aver voluto troppo bene ad altre persone. Non perchè i destinatari di questo bene non lo abbiano recepito, e sta qui la cosa allarmante, ma perchè chi stava loro intorno percepiva questo legame speciale come qualcosa di innaturale, morboso, da mettere al bando. In un mondo che va di corsa e non contempla l'amore puro e fine a se stesso, anche un'amicizia fortissima può venire vista come minaccia, come scandalo. C'è chi si adopera per distruggere i legami troppo forti, in questo mondo di merda. Sappiatelo. Triste ma vero, la razza umana è una feccia che non merita rispetto. Pochissimi quelli che sanno dare un senso alla propria vita e al proprio cuore, che sanno respirare attraverso i propri sentimenti e attraverso i sorrisi degli altri. Non è la mera constatazione del solito metallaro che si chiude alla massa, non è l'ennesima mania di persecuzione. E' la verità, triste ma vera.

ENTER SANDMAN

L'OMINO DELLA NOTTE. Enter Sandman è il pezzo d'apertura del 'Black Album', e fore l'episodio meglio riuscito, energico e potente nonostante dia immediatamente l'idea dell'abbandono di quelle sonorità thrash che avevano contraddistinto i primi quattro dischi della band. Essa é introdotta da una chitarra acustica ritmata da batteria, alle quali si affianca la chitarra elettrica di James con un riff molto aggressivo. Il tema riprende le avventure di Sandman il Signore dei sogni, personaggio creato dl giornalista scrittore di fumetti e racconti Neil Gaiman. Il testo narra delle paure di un bambino che teme di addormentarsi per colpa degli incubi che potrebbe avere, e va a delinearsi come un'accusa nei confronti di quei genitori che utilizzano la strategia del terrore per imporre le proprie volontà ai figlioletti. Nella terza parte della canzone, James e un bambino recitano una preghiera, tipica del mondo anglosassone. Nella song si possono trovare doppi sensi forse forzati, riferiti ai soliti riferimenti ai devoti genitori di James [il bambino costretto a pregare e tempestato da mille paure, emblema di una società che nella religione trova più spauracchi che vogliono insegnargli la morale che non appigli di speranza]. L'assolo melodico suonato da Kirk Hammett é molto bello, pur non avvalendosi degli incroci virtuosi che erano dominanti nei dischi precedenti: tutte le tracce del platter mostrano in realtà semplificazioni evidenti dal punto di vista architettonico, ma nonostante questo riescono comunque a suonare cupe, potenti ed incisive. Enter Sandman, in particolare, é presto diventata una vera hit, immancabile nei set live e nel cuore degli appassionati più giovani, inevitabilmente attirati dal fascino mainstream.
ENTER SANDMAN
Say your prayers, little one Don't forget, my son, To include everyone Tuck you in, warm within Keep you free from sin Till the sandman he comes Sleep with one eye open Gripping your pillow tight Exit: light Enter: night Take my hand We're off to never-never land. Something's wrong, shut the light Heavy thoughts tonight And they aren't of Snow White Dreams of war, dreams of liars Dreams of dragon's fire And of things that will bite Sleep with one eye open Gripping your pillow tight Exit: light Enter: night Take my hand We're off to never-never land. Now I lay me down to sleep Pray the Lord my soul to keep If I die before I wake Pray the Lord my soul to take Hush little baby, don't say a word And never mind that noise you heard It's just the beasts under your bed In your closet, in your head Exit: light Enter: night Grain of sand Exit: light Enter: night.
ENTRA L'OMINO DELLA SABBIA
Di le preghiere piccolino, non dimenticare, figlio mio, di includere tutti; ti rimbocco le coperte, caldo dentro, ti mantiene libero dal peccato fino a che arriva l'omino dei sonno. Dormi con un occhio aperto, stringendo forte il cuscino; esce la luce, entra la notte: prendimi la mano, via nel paese immaginario. C'è qualcosa che non va, spegni la luce: pensieri grevi stanotte, e non sono su Biancaneve; sogni di guerra, sogni di bugiardi, sogni del fuoco del drago e di cose che mordono. Dormi con un occhio aperto, stringendo forte il cuscino; esce la luce, entra la notte: prendimi la mano, via nel paese immaginario. Adesso mi corico per dormire, prego Dio che conservi la mia anima se morirò prima di svegliarmi; prego Dio che si prenda la mia anima. Silenzio piccolo bimbo, non dire una parola e non badare a quel rumore che hai sentito, è solo l'orco sotto il tuo letto, nel tuo armadio, nella tua testa. Esce la luce, entra la notte, granello di sabbia; esce la luce, entra la notte, prendimi la mano, partiamo alla volta del paese immaginario.
BIOGRAFIA DELLA BAND: TRATTA DA METALLUS.IT
I Metallica nascono nel 1982 dall'iniziativa di Lars Ulrich, che insieme a James Hetfield inizia a mettere insieme il gruppo. Dopo qualche cambio di formazione, che porta a far parte della band per un breve periodo anche il futuro Megadeth Dave Mustaine, la formazione si stabilizza con Kirk Hammett alla chitarra e Cliff Burton al basso. Dopo un primo album molto acerbo, ma pieno di energia e con un'attitudine unica, i quattro pubblicano 'Ride The Lighning' e 'Master Of Puppets' due album che sono capisaldi del thrash e del metal in generale, riuscendo a coniugare l'aggressività e la velocità del thrash con dei brani melodici e di grandissima efficacia. Nonostante lascino ancora parecchio a desiderare dal vivo ampliano notevolmente il loro pubblico, anche grazie ad una attitudine senza compromessi che li porta a rifiutare di realizzare video e ad opporsi ai tradizionali circuiti promozionali. Nel 1986 muore in un incidente stradale con il tour bus Cliff Burton, personaggio atipico e molto influente all'interno del gruppo, che viene sostituito da Jason Newsted. Due anni dopo viene pubblicato 'And Justice For All', primo successo commerciale della band, che vede unire canzoni più ambiziose e complesse a testi finalmente maturi, e ad un'ottima produzione. Vengono inoltre mossi i primi passi verso il music business, con la realizzazione del primo video per 'One'. Ma il vero successo planetario arriva nel 1991 con 'Metallica'. Canzoni più brevi e melodiche, produzione all'avanguardia e un generale ammorbidimento del suono portano i quattro in vetta alle classifiche di mezzo mondo, superando i 10 milioni di copie vendute. L'assimilazione nel circuito musicale è ormai completata, con realizzazione di video a ripetizione e promozione a tappeto. Dopo svariati ed estenuanti tour mondiali e un lungo momento di pausa inizia una affannosa fuga dal proprio passato, che li porta a cambiamenti sia musicali che di look, quasi a cercare una nuova legittimazione quale gruppo rock a tutto tondo. I risultati sono altalenanti, e se Load, pur scontentando i fan della prima ora, riesce a suscitare buone impressioni, il successivo Re-Load risulta un mezzo fiasco. In un nuovo periodo di transizione pubblicano un album di cover ed uno di loro classici riarrangiati per orchestra, prima di concedersi una nuova pausa. A questo punto Newsted abbandona il gruppo per dedicarsi a nuove esperienze musicali, e i tre membri storici ritornano in studio. Musicisti ormai affermati e senza nulla da dimostrare lasciano sfogo al loro dinamismo e registrano nel 2003 'St.Anger', un disco ancora una volta spiazzante per molti, con brani lunghi, semplici e aggressivi, e una produzione estremamente grezza. Durante le registrazioni reclutano anche il nuovo bassista, l'ex Suicidal Tendencies Robert Trujillo, con cui intraprendere un nuovo tour mondiale, con cui danno alla luce 'Death Magnetic' (2008), il ritorno ad un heavy-thrash più pesante e rispettabile.