RECENSIONE/ SHOGUN (TRIVIUM)

SHOGUN 75%
GRUPPO: TRIVIUM
TITOLO: Shogun
GENERE: Heavy Metal
ANNO DI USCITA: 2008
VOTO: 75


Tornano alla ribalta i Trivium, una delle band di punta dell'heavy metal mondiale contemporaneo. Il loro quarto disco, 'Shogun', mantiene in pieno stile il sound e lo stile della band, discostandosi leggermente dalle influenze thrash che imbevevano il precedente 'The Crusade' e affiancando a un metal dai suoni moderni con un occhio puntato sul santino dei Metallica e degli Iron Maiden che probabilmente Matt Heafy tiene sul comodino (come scrive Metallus.it) inflessioni di metalcore melodico che va a contornare dei refrain di grande effetto. Il risultato è molto positivo, un potente album di heavy moderno in cui spicca 'Down From The Sky' ma in cui tutte le canzoni meritano attenzione e godimento da headbangers. In molti si aspettavano un passo falso dalla band americana, ma i detrattori dovranno abbassare la testa: finchè le idee e la passione di questi quattro bravi ragazzi saranno così fertili, l'heavy metal potrà contare su un pilastro diventato ormai davvero importantissimo.

TRACKLIST: 01. Kirisute Gomen 02. Torn Between Scylla And Charybdis 03. Down From The Sky 04. Insurrection 05. Into The Mouth Of Hell We March 06. Throes Of Perdition 07. He Who Spawned The Furies 08. Of Prometheus And The Crucifix 09. The Calamity 10. Like Callisto To A Star In Heaven 11.Shogun.
GLAM METAL

METAL STORY: IL GLAM METAL. Detto anche pop metal o glam metal, vanta fra gli artisti ispiratori Kiss, Alice Cooper, New York Dolls, T-Rex, Van Halen ed altri. Lo stile presenta elementi hard rock ed heavy metal con melodie romantiche ed accattivanti spesso di derivazione glam rock. Le sonorità sono generalmente più orecchiabili rispetto agli altri sotto-generi dell'heavy metal ed il look dei musicisti 'glam' si caratterizza per essere particolarmente appariscente; molti si esibiscono con visi truccati, capelli cotonati, abbigliamenti vistosi e stravaganti. Essendo più legato ad un'attitudine tramandata dal rock & roll, i temi sono concentrati per la maggior parte sul sesso e sulle donne, sul divertimento, la bella vita, su tematiche romantiche e sugli eccessi di droghe ed alcol. Oltre a ciò, si parla di rivoluzione giovanile, di ribellione, del sociale. Strumentalmente il genere è tecnicamente sviluppato come nel resto della scena heavy metal, con riff e assoli distorti, cori trascinanti, batteria che si limita a portare il groove con un marcato riverbero tipico degli anni 80, e basso che segue schemi semplici e lineari. Esponenti di questa corrente sono i Mötley Crüe, i Ratt, i Cinderella, i Faster Pussycat, i Poison, Bon Jovi, gli Europe, i Dokken, Kiss, Stryper e Quiet Riot. Esistono altri gruppi come W.A.S.P., Lizzy Borden e Twisted Sister e molti altri che portano avanti sonorità heavy metal tradizionale. Questi ultimi sono noti anche per le tematiche basate su argomenti horror e perversioni sessuali, venendo anche classificati nello shock rock, seguendo il modello del maggior esponente di questa espressione musicale.

EPIC METAL

METAL STORY: L'EPIC METAL. L'epic metal è un genere di diretta derivazione heavy metal, anche se incorpora nel sound svariate altre influenze. Può utilizzare ritmiche accelerate in stile speed metal, restare legato agli stilemi della nwobhm e del metal classico o 'tornare alle origini' con delle influenze anni settanta: quello che resta come filo conduttore, é la grande epicità di cui sono intrisi testi e musiche, sfondo ideale di marce trionfali e dichiarazioni d'orgoglio, narrazione di gesta eroiche ed omeriche battaglie oppure semplice metafora di quelle crociate alle quali siamo condannati ogni giorno. L'epic metal vanta come principali artisti gruppi come i Manowar, fortissimi ostentatori del culto del metal, i Manilla Road, i Virgin Steele e i Cirith Ungol, oltre agli italiani Rhapsody of fire. I Manowar, nati agli inizi degli anni ottanta e veri fondatori del genere grazie all'album Into Glory Ride del 1983, possiedono anche il primato di band più rumorosa della storia, essendo riusciti a toccare quota 129 decibel, più di un aereo a reazione. Principali temi trattati nelle liriche epic sono la battaglia, la guerra, l'onore ed il coraggio del guerriero. Sono molto frequenti anche testi di stampo fantasy oppure basati sull'esaltazione dei propri antenati. I Manowar nascono durante una delle date inglesi del Black’n Blue Tour nel 1981. A fare da spalla a Black Sabbath e Blue Oyster Cult c’erano gli Shakin’s Street. Chitarrista di questa band era un certo Ross The Boss, noto per aver militato nei Dictators. Il chitarrista australiano, secondo la leggenda, entrò nel backstage dei Sabbath, attirato da alcuni suoni, qui vide uno dei roady, un certo Joey De Maio [con un passato negli Elf], che si allenava con uno dei bassi di Geezer Butler correndo sulla tastiera ad una velocità mai vista prima. I due si misero a parlare e quel giorno furono gettate le fondamenta dei Manowar. Si trasferirono subito a Chicago, dove reclutarono subito un vecchio compagno di scuola di Joey, tale Eric Adams, più tardi definito come 'i polmoni più solidi dell’intera storia del metal'. Il loro esordio discografico nel 1982 con ‘Battle Hymns’. La proposta dei nostri è un heavy metal semplice, diretto, trascinante, epico e teatrale, infarcito di tematiche guerresche e subito etichettato come Epic Metal. Altri dischi, in un crescendo di qualità, vengono prodotti e con essi il nome Manowar comincia ad essere legato a doppio filo con l’essenza stessa dell’Heavy Metal, inteso come movimento di massa. Il loro 'Death to false Metal!', originariamente dedicato alle band Street e Glam, ritenute colpevoli di preoccuparsi più di trucchi e lustrini che di musica, ed il loro machismo esasperato divengono ben presto dei marchi di fabbrica, così come le loro trovate assolutamente kitch: come il fatto di presentarsi sul palco vestiti di pelli e armati di spade, a cavallo o in moto, come l’essere voluti fermamente entrare nel guinness dei primati come 'la band più rumorosa del pianeta', o ancora come l’essersi portati in tour un pullman pieno di groupies. Questo non deve però far dimenticare l’importanza della loro proposta musicale e la capacità di essere riusciti ad introdurre nell’immaginario metal tutta una serie di novità, partendo dalle tematiche ‘barbare’ fino ad arrivare all’approccio teatrale alla musica.
DOOM METAL
METAL STORY: IL DOOM METAL. Il doom metal è il sottogenere che tra tutti nella storia ha avuto più legami con l'occulto ed il 'nero'. Nonostante i Black Sabbath siano considerati i precursori e i maestri del genere [si veda la loro canzone Hand of Doom su Paranoid del 1970, ma anche le pesanti e granitiche atmosfere di pezzi come into the Void o Electric Fuenral], le radici del doom metal risalgono anche all'epopea di gruppi 'pre hard rock' come i Black Widow e i Coven che con l'album Witchcraft ne gettarono le prime basi, insieme con quelle dallo stoner rock. Il genere è caratterizzato da sonorità molto cupe e lente nei motivi e nei riffs, che evocano atmosfere drammatiche e decadenti, specificate anche nei testi spesso molto vicini all'occulto, all'introspettivo e alla sofferenza. I ritmi sono cadenzati, i riff granitici e pachidermici e le melodie decadenti; il tempo è solitamente scandito da cadenzati colpi di cassa, a volte sono presenti tappeti di organo o tastiera. Alcuni gruppi doom metal utilizzano il growl, prassi che ha dato vita ad un vero e proprio sottogenere, il doom death metal [My Dying Bride, primi Anathema]. Il doom più classico è caratterizzato da un canto pulito molto malinconico e sofferente; altri gruppi come i leggendari e seminali Cathedral usano una voce sporca, tendenzialmente gutturale, più vicina al metal degli anni '80, ma si tratta sempre di particolarità dovuta alle influenze del caso che il gruppo può avere. La prima formazione di doom moderno fu quella degli svedesi Candlemass con Epicus Doomicus Metallicus [1986], con cui, in verità, si addizionavano anche melodie relativamente più 'epiche' piuttosto che oscure. Un altro gruppo fra i pionieri del genere sono proprio gli inglesi Cathedral, fondati da un ex componente dei grindcorer Napalm Death, che invece tendevano ad essere maggiormente influenzati dall'heavy metal classico. Giungiamo così all'inizio degli anni '90 dove, sotto l'influenza del death metal si parla del già citato death doom: growls e accelerazioni tipiche del death metal si adagiano e si amalgamano con i rallentamenti tipici del genere creando un vero e proprio sottogenere. In particolare bisogna citare la Gran Bretagna che dà alla luce i pionieri di questo nuovo sottogenere: Anathema [che avrebbero abbandonato il genere per darsi ad un dark/alternative rock], i My Dying Bride e i Paradise Lost. In particolare i Paradise Lost in occasione del loro secondo album, Gothic [1991], diedero lo spunto per quella corrente musicale che di lì a poco sarebbe nata e che si sarebbe chiamata proprio gothic metal. Sono considerati fondamentali come influenzatori anche gli svedesi Katatonia dei primi album, nonostante siano datati 1993 e 1996, cioè a movimento già iniziato, particolarmente depressivi, malinconici, con uso del canto in growl ma anche molto melodici. Altri sottogeneri sono il Black Doom, il Funeral Doom, lo Sludge Metal e lo Drone Doom.