MEGADETH, PARLA LOMENZO
Priest Fest: Milano è pronta a raccogliere generazioni di metallari pronti a venerare i leggendari Judas Priest. Come degna celebrazione, anche mostri sacri del thrash come Testament e Megadeth pagano il loro tributo, esibendosi di spalla ai giganti. Metalitalia.com ne approfitta per fare quattro chiacchere coi Megadeth, nel pieno processo compositivo del loro prossimo lavoro in studio, interrotto proprio per il tour in oggetto. Al microfono James Lomenzo: un artista che non nasconde i segni del tempo – è visibilmente il più anziano della formazione – ma che dimostra tutta la sua grinta sul palco, ennesimo grande musicista impegnato nella pesante eredità Dave Ellefson. Ecco il resoconto della nostra chiacchierata…
COME STA ANDANDO IL TOUR E COME VANNO LE COSE DIETRO IL PALCO, NEI RAPPORTI TRA BAND E LE LORO RISPETTIVE CREW? “Tutto sta andando meravigliosamente bene. Nessuna rissa, nessuna litigata, tutto è davvero semplice, almeno fino ad adesso. Stiamo passando delle giornate magnifiche assieme ai Testament, il gruppo a noi più affine, anche perché Billy è un vecchio amico di Dave. Io l’ho conosciuto ora, e se al primo impatto incute un certo timore per la sua corporatura, ti posso assicurare che è un ragazzo d’oro. Anche i membri dei Judas si sono dimostrati estremamente cordiali. Fila tutto talmente liscio che è quasi noioso!”. IL TOUR SI CHIAMA “PRIEST FEST (leggi la recensione)”: QUAL E’ LA TUA PRIMA MEMORIA DEI JUDAS PRIEST? “Dobbiamo tornare al 1979. Suonavo in una delle mie prime band, con una ragazza nera alla voce, che era solita vestirsi in maniera molto fetish, tutta di pelle. Il resto del gruppo le andava dietro, vestendosi di pelle dalla testa ai piedi. Il batterista era un patito dei Judas Priest, e ci introdusse al loro suono facendoci ascoltare a ripetizione ‘Hell Bent For Leather’: ‘suoneremo qualche pezzo da questo album, ragazzi è una bomba!’. Così iniziammo a suonare dal vivo brani dei Priest, ma la nostra frontwoman ogni volta che era tempo dell’assolo mimava atti osceni col chitarrista, e spesso la serata terminava con l’intera band cacciata giù dal palco, a calci! Era una performance un po’ troppo spinta per quei tempi...”. SONO RIMASTI UNA TUA INFLUENZA? “Sono stati l’introduzione all’heavy metal, dopo i Black Sabbath e i Deep Purple. La loro musica è diventata la struttura per tutto ciò che c’è stato dopo, dagli Iron Maiden al resto, Megadeth compresi”. PUOI IMMAGINARTI I MEGADETH SUL PALCO ALLA LORO ETA’? “Sono più vicino a loro molto più del resto dei ragazzi della band, quindi sì! Se volete saperne di più andate su www.megadeth.com e cercate nella bio (James ha 50 anni esatti, ndR)”. PARLIAMO DEL NUOVO ALBUM: AVETE GIA’ UN “WORKING TITLE”? “Dave ci sta lavorando da tempo, ma non c’è nulla di definito, quindi mi spiace ma non posso dirti nulla a riguardo. Posso dire che siamo al 60% della lavorazione, tutta la sezione ritmica è terminata, dalla batteria alla chitarra ritmica, e ora che siamo in tour spendiamo il nostro tempo libero in hotel a registrare le voci. E’ difficile rimanere concentrati sulla musica componendo in questa maniera, in questa occasione però siamo facilitati dal fatto che suoniamo solo un’ora, meno del solito”. DAVE HA SPESO PAROLE MOLTO LUSINGHIERE PER L’ULTIMO ARRIVATO CHRIS BRODERICK: QUAL E’ IL TUO PARERE? “Sta portando sul tavolo materiale davvero valido, e, cosa più sorprendente, tutto suona molto Megadeth, in una maniera simile a Friedman, ma allo stesso tempo con un tocco personale. E’ un musicista preparatissimo, per questo penso che verrà fuori un buon matrimonio, e la gente ne sarà testimone quando sentirà il prossimo disco”. PARLANDO DEI NUOVI PEZZI: CHE DIREZIONE HA IL NUOVO ALBUM? Le composizioni sono molto più dirette rispetto a quelle dell’ultimo album, vanno dritto al punto. E’ come un bel cazzotto quando hai voglia di essere colpito, mi ricorda la vecchia produzione dei Megadeth, quella che amo alla follia”. MOLTI FAN DEI MEGADETH SONO PREOCCUPATI PER LA SALUTE DI DAVE MUSTAINE, DOPO CHE HA DICHIARATO I SUOI PROBLEMI DI ARTRITE CERVICALE: QUAL E’ LA TUA IMPRESSIONE? “Sta andando benissimo. Ovviamente si sta curando con gli ultimi ritrovati della medicina, senza badare a spese. Negli ultimi tempi ho potuto osservare un miglioramento sensibile. Come potete vedere continua ad essere lo stesso di sempre sul palco, quindi potete dormire sonni tranquilli”. CI SARA’ UN NUOVO GIGANTOUR NEL 2009? “Posso dirti che ci sarà di sicuro: stiamo organizzando tutto, ma ne parleremo dopo l’uscita del disco, quando avrà sicuramente più senso fare un annuncio del genere. Si è parlato di Avenged Sevenfold e Bullet For My Valentine, e confermo che siamo stati in trattativa anche con loro, ma ad oggi nulla è nero su bianco”. QUALI BAND PORTERESTI SE FOSSI SOLO TU A DOVER SCEGLIERE? “Dovresti chiedere a lui (indicando il batterista Shawn Drover, ndR). Lui è uno studente di heavy metal, un vero appassionato. Io oramai sono vecchio, non seguo dettagliatamente la scena. Di solito scopro nuovi gruppi solo quando ce li portiamo in tour. Prendi i Job For A Cowboy: non ascolto death metal, ma sul palco so che spaccano, e li ritengo una band più che valida tra le giovani leve”. A MILANO, QUANDO CRISTINA DEI LACUNA COIL VI HA RAGGIUNTO SUL PALCO, VI SIETE ACCORTI DI CIO’ CHE STAVA SUCCEDENDO? “Ce ne siamo accorti, il microfono non andava! E’ stato un problema tecnico e ci ha dato molto fastidio, soprattutto a Dave. Ti garantisco che questo errore è stato gravissimo, ci ha causato un grosso disagio e non è stato impunito. Paghiamo delle persone perché svolgano il loro lavoro con competenza, e se non abbiamo un risultato adeguato siamo costretti a difendere la nostra professionalità. Una testa è caduta”. VI ABBIAMO VISTO POCO TEMPO FA SUONARE ALL’EVENTO DI MIXED MARTIAL ARTS “AFFLICTION BANNED”: COSA TI E’ RIMASTO? “E’ stato brutale! La cosa assurda è che la maggior parte degli atleti alla vetta delle MMA sono amici nella vita reale, ma quando salgono sul ring se le danno di santa ragione. E’ adrenalina, sudore, sangue. Dovendo suonare tre pezzi abbiamo assistito all’intero evento, e non ti nascondo che mi ha appassionato moltissimo”.
Nessun commento:
Posta un commento