L'ex singer degli Helloween rivisita le zucche in chiave acustica, e critica la mentalità troppo dogmatica dei metalheads: "solo il cuore di un artista stabilisce se la sua musica è vera o fittizia".
Lo chiamavano "Sirena", per la voce acutissima, potente, poliedrica. Ha fatto leggenda con gli Helloween magici dei due "Keeper...", ma poi Michael Kiske ha seguito solo il suo cuore ed ha rinnegato l'heavy metal. Intraprendendo una carriera solistica, avvicinandosi a sentieri a volte addirittura pop-melodici, sparando senza rimpianti sul mondo della doppia cassa e del suo stesso passato, senza mai rinnegarlo ma cercando di mettere dei paletti. Gli Helloween, capiscuola del power-speed metal, hanno proseguito con Deris sulla loro strada e sono tuttora una band fondamentale; il loro ex singer no, ha cambiato vita e dopo le polemiche che nel 1993 lo portarono a dire addio alle zucche amburghesi si è costruito una nuova vita. Ora torna in pista con "Past In Different Ways", album in cui rivisita in chiave acustica i suoi vecchi pezzi con gli Helloween. "Ho pensato fosse necessario rendere le song di nuovo mie. Solo perchè ho smesso di apprezzare il metal e la sua scena non significa che debba rinnegare la mia stessa musica incisa in passato". A Kiske dà fastidio la mentalità di alcuni metalheads, definendo il metal "la più dogmatica forma di musica che io conosca". Spesso è vero, i metallari urlano al mondo la loro voglia di libertà di pensiero e azione ma poi contestano tutto ciò che non è metal! Bisognerebbe essere più aperti e riflessivi, a volte. Kiske attacca chi bacia il culo al male e all'anticristo per vendere dischi, e in questo ha più che ragione. Più che altro è discutibile la definizione di musica dogmatica, concetto che varia da persona a persona. Vero è che "è solo il cuore dell'autore a stabilire se una song è vera o fittizia". "Nella logica di molti metalfan dovrei odiare tutti i sostenitori del metal, qualsiasi hard e rock song con le palle. Stronzate. Adoro immergermi occasionalmente nell'ascolto di buon metal, a patto che non sia troppo brutale". L'orgoglio ferito anni e anni fa viene fuori quando Michael parla di "Pink Bubbles Go Ape" e "Chameleon", i cosidetti flop degli Helloween, che lo portarono lontano dalla band: "Artisticamente erano molto validi, l'unico problema è che non somigliavano agli osannati Keeper. Tutti si attendevano che tu ti ripetessi all'infinito, salvo poi criticarti se fossi diventato prevedibile". Non si può dire che non abbia ragione: gli Slayer sono accusati di sfornare album sempre uguali, i Metallica vengono continuamente derisi per aver provato a cambiarsi! Kiske conclude: "Escludo di darmi al metal in futuro, solo rock. La musica è libera, non necessita di contenitori stilistici". Il metallo sarà il passato, ma il buon vecchio Kiske sa sempre dire cose molto interessanti.
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