INTERVISTA A LARS ULRICH (METALLICA)
'VOGLIAMO SUONARE OVUNQUE'
'VOGLIAMO SUONARE OVUNQUE'
'Uno dei punti prefissatici lavorando con Rick Rubin era di distillare l'essenza del nostro suono degli anni '80, ma non sono d'accordo sul fatto che per registrare un buon album heavy metal si debba necessariamente essere incazzati. James è il fratello che non ho avuto. Vogliamo restare in tour fino al 2010 e suonare ovunque'.
Quarantaquattro anni, i capelli sempre più corti, il sorriso malefico sempre pronto: Lars Ulrich oggi è un uomo tranquillo e più equilibrato del ragazzaccio simpatia che per anni ha scorazzato in giro per il mondo sotto gli striscioni dei Metallica. Tre bambini e la solita creatura, la sua band, sono oggi la fonte principale della sua felicità. La band non ha più nulla da dimostrare da circa tre lustri, e così se la prende comoda nello sfornare album: senza presioni, senza scadenze. Lars e gli altri se la godono, concentrando le proprie energie nei tour, quelli sì incessanti e sempre vertiginosamente incandescenti. E' proprio nel mezzo del tour che la rivista 'Rock Hard' ha intercettato il batterista danese, peraltro proprio dopo un'esibizione nei pressi di San Francisco. La Bay Area, casa loro, la patria del thrash metal.
Allora Lars, come va con Death Magnetic? 'Non si sa mai come il pubblico può recepire un album. Noi eravamo coscienti in tutta onestà di aver fatto un ottimo lavoro e tutti gli amici ai quali abbiamo fatto sentire in anteprima l'album ci hanno confortato con i loro giudizi. Ciò non significa granchè per le vendite, perchè i fans per qualsiasi motivo possono non gradire il suono, la produzione o l'artwork. Insomma le previsioni sul successo sono sempre un'incognita, spesso di questi tempi. Ciò che noi abbiamo voluto fare è certamente di catturare in studio l'energia che riusciamo a sprigionare dal vivo, e credo che ci siamo riusciti bene perchè ascoltando l'album hai l'idea di una band che suona assieme, verace e intensa, con grinta. Gli album degli anni '90, col senno di poi erano troppo prodotti, rifiniti e puliti. Ci eravamo intestarditi nella cura ossessiva dei dettagli, perdendo un pò di vista il fulcro del nostro suono'.
La gente ritiene che con Death Magnetic siete tornati alle origini? 'Ho sentito entrambe le campane, gente che dice che siamo entrati in una nuova dimensione musicale e gente che sice che siamo tornati al passato. Per me è difficile giudicare, perchè sono troppo 'dentro' la cosa e non mi piace categorizzare troppo. Sono molti anni che non faccio più questo tipo di esercizio mentale. Quello che so è che in tutti questi anni non ce ne siamo mai andati. Siamo passati attraverso molti tour fortunati e album di successo, e per me è come un unico viaggio con le sue fermate, le salite e le discese. La verità è che uno dei punti prefissatici lavorando con Rick Rubin era di distillare l'essenza del nostro suono degli anni '80, oltre a catturare gli elementi positivi che ci avevano portato a quel tipo di successo. Ma questo è molto diverso dal dire che abbiamo fatto un 'Master Of Puppets part II'. Comunque capisco l'atteggiamento di chi si accosta a questo album come ad un grande classico dei Metallica'.
Si dice che Rubin abbia insistito per farvi ritrovare la rabbia degli anni '80. 'Non sono d'accordo sul fatto che per registrare un buon album heavy metal si debba necessariamente essere incazzati. Ovvero, capisco questa cosa ma non vedo in che modo potrebbe funzionare per noi. Noi ci sentiamo più a nostro agio a incidere le song nel giardino di casa. Il fatto è che negli ultimi anni abbiamo sempre avuto paura di ripeterci, e per questo la band è andata ad esplorare direzioni musicalmente sempre nuove. Avevamo sempre bisogno di nuove sfide. Poi, quando c'è stata la celebrazione del ventennale di Master Of Puppets ci siamo riavvicinati a quel suono e a quel periodo, e la paura di ripeterci è scomparsa. Così la nuova sfida è diventata fare un disco che distillasse il meglio del nostro passato ma con un'ottica moderna'.
Ultimamente producete pochi dischi: solo due negli anni 2000. 'La nostra vita è cambiata da un bel pò di tempo. Adesso la band non è più la prima e unica priorità. I ritmi delle nostre giornate ruotano attorno alle nostre famiglie e soprattutto ai nostri figli. Voglio stare vicino a loro e vederli crescere. Per questo non abbiamo più dei ritmi di lavoro da forzati. Le idee ci sono, manaca il tempo per concretizzarle. Magari tra 10 anni, quando saranno tutti cresciuti e andranno al college i Metallica faranno uscire un album ogni anno'!
Si dice che farete uscire il prossimo disco tramite Internet. Il nostro contratto con la Warner finisce con quest'album, per cui dopo saremo completamente liberi e potremo decidere di fare come ci pare. Potremo fare uscire un album in modo indipendente, e anche Internet è sicuramente un'opzione'. (Al di là delle vecchie polemiche per Napster i Metallica non hanno certo problemi a sfruttare i vantaggi della tecnologia, ndr).
Fino a quando resterete in tour? Attualmente abbiamo fissato date fino all'estate 2009, ma proprio in queste settimane stiamo cercando dei posti dove suonare per tutto l'autunno e l'inverno e magari fino alla primavera 2010. Cercheremo di andare in posti dove non siamo mai stati e dove abbiamo suonato raramente. Stiamo anche valutando le condizioni politiche di diversi stati per prendere una decisione. Se la situazione sarà tranquilla potremmo andare anche in quelle zone. E poi stiamo pensando a suonare anche su altri pianeti'!! (ride, ndr).
Com'è cambiato l'andare in tour con i Metallica nel corso del tempo? 'Ho avuto i miei tempi in cui mi sparavo 18 mesi in tourbus, ma non li rimpiango. Quando hai 22 anni tutto quello che vuoi è divertirti, fare festa ogni sera e ubriacarti. Invece ora sono molto più focalizzato su quello che accade intorno a me. Mi piace vedere la reazione della gente, interagire coln gli altri del gruppo e godermi il mio tempo libero in modo più rilassato. Adesso teniamo gli occhi più aperti sul mondo e non discutiamo tra di noi per ogni minima questione'!
Ti mancano i vecchi tempi selvaggi? 'Sono felice di averli vissuti. Ho un sacco di bei ricordi e me la sono proprio spassata. Tutti noi abbiamo avuto i nostri momenti di pazzia, ma adesso non ho bisogno di riviverli. Diversi ragazzi che crescono con la musica hard rock o metal hanno la tendenza ad essere degli emarginati, a starsene da soli, e per me non è stata una cosa necessariamente negativa. Ho passato diverso tempo da solo, perchè sono figlio unico. Poi quando entri in una band le cose cambiano, anche le ragazze ti guardano in modo diverso, così passi un sacco di tempo a dar loro la caccia! Poi tutto d'un tratto arrivi ai 25 anni e cerchi di recuperare il tempoperso; ciò ti aiuta ad avere più fiducia in te stesso e identifica chi sei, e ciò ti fa sentire meglio. Ma ora che ho 44 anni, una splendida ragazza e 3 bei figli non ho più bisogno di convalidare chi sono attraverso questo tipo di feste o cercando di essere accettato a tutti i costi. Ho avuto la mia parte di divertimento, ma questo non decide più chi sono. Posso bere come qualsiasi altro ma adesso preferisco del buon vino piuttosto che sotrdirmi di wodka tonic come facevo prima'.
Com'è il tuo rapporto con James? 'Lui non è solo il mio migliore amico, ma è il fratello che non ho mai avuto. E questo, per gente come noi che ha un tipo di mentalità molto diversa è una cosa davvero particolare. E' blood on blood. Il fatto è che noi non abbiamo quasi niente in comune. Ciò che ci unisce è la nostra passione per i Metallica, di cui siamo i genitori. E' la nostra creatura prediletta e questo basta a renderci parte di una gang. Infatti noi non siamo solo grandi amici, am anche grandi compagni. E poi parliamo molto di bambini: trovo che sia una cosa positiva che tutti i componenti della band abbiano figli piccoli nello stesso momento. E' come essere tutti sulla stessa pagina, abbiamo una cosa in più che ci unisce'.
Quanti anni ci sono davanti ai Metallica? Quando salgo sul palco e vedo quella folla eccitata di fronte a me non sono in grado di trattenermi. So che devo dare sempre il massimo e picchiare tosto. Non riuscirei mai a battere la batteria più piano per conservare le energie. E' vero che questo non può durare per sempre e mentirei se ti dicessi che sono sicuro di trovarmi nello stesso posto tra vent'anni. Ma per il momento questo è il primo vero tour americano per le arene che facciamo e me lo sto godendo tutto. Suonare al chiuso fa risaltare meglio il suono ed enfatizza tutti i dettagli per cui devi essere sempre molto concentrato e non farti distrarre dall'atmosfera della serata, anche se avere la gente così vicina e rumorosa aumenta la vitalità e l'eccitazione'.
CLIC// LA SCHEDA DI LARS. Lars Ulrich (Gentofte, 26 dicembre 1963) è un batterista statunitense, di origini danesi, nonché cofondatore dei Metallica. Il suo vero nome è Large Oilrig. Prima di dedicarsi alla musica era un promettente tennista, sulle orme del padre Torben, professionista di fama nazionale.
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