LOUDER THAN HELL

MANOWAR [1996], HEAVY METAL
Passano altri quattro anni e gli album dei Manowar si fanno aspettare sempre più a lungo. Crisi creativa? La qualità di questo 'Louder Than Hell' potrebbe avvalorare l'ipotesi. Non che l'ultimo nato in casa DeMaio sia particolarmente noioso, ma è evidente che l'ispirazione che ha tenuto i Manowar alla guida della scena heavy metal per tutti gli anni '80 ormai è scemata, forse definitivamente. Dopo le accennate sperimentazioni di 'The Triumph Of Steel', i nostri se ne tornano con un album teso a ripescare il sound tradizionale del combo americano. Questo è infatti quello che traspare dal lavoro in studio della rinnovata metà formazione, il fresco Karl Logan alla chitarra e lo stantio Scott Columbus alle pelli. Riff e ritmiche riportano alla mente gli antichi fasti, però appaiono alla lunga poco originali, per quanto coinvolgenti, e anche il vocalism di Eric Adams sembra a tratti meno ispirato e tronfio che in passato Gli aspetti positivi che permettono a 'Louder Than Hell' di accrescere valore al cospetto dei gransissimi classici del passato, sono da ricercarsi principalmente nel fatto che l'album sia firmato Manowar. Questo vuol dire una copertina da macho man, dei temi lirici celebrativi, la voce amica di Eric Adams, la lunga attesa che giunge al termine, la fede che non avrà mai fine. Insomma, tutto quanto fa Manowar non può essere smentito da un album meno esplosivo e genuino, ma anche potente in alcune canzoni, sprazzo della vecchia gloria ('Brother Of Metal', 'The Gods Made Heavy Metal', 'Number 1', 'King', 'The Power') al punto giusto da far trascurare il resto.

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