MEGADETH [1994], HEAVY METAL
Con 'Countdown To Extinction' eravamo entrati in una nuova parte di carriera dei Megadeth. Come detto, la band aveva messo da parte il lato grezzo espresso in 'So Far, So Good…So What!', i virtuosismi di 'Rust In Peace', la tipica velocità thrash degli esordi e le strutture intricate dei brani. Tutte scelte che pagarono dal punto di vista commerciale, ma che ovviamente divisero i fans. L’attesa per la nuova release era tanta, tra chi si aspettava un sorta di 'Countdown' parte seconda e chi sperava che fosse accentuato il lato thrash del gruppo. I Megadeth erano sulla bocca di tutti, la pressione sulle loro spalle era tanta. Ritornare sul mercato dopo aver riscosso un successo mondiale è difficile per chiunque. Molte volte abbiamo visto gruppi non reggere la pressione e fallire l’appuntamento con il bis. Partiamo col dire che i Megadeth si erano definitivamente distaccati dal thrash, ormai la strada da seguire era un’altra, ed evidenziava il lato heavy metal della band. I 'deth avevano dimostrato di sapersi adattare ad una struttura classica della canzone e di avere un gusto per la melodia: lo stesso Mustaine cominciava a dare maggior importanza alla voce. L’album presenta almeno tre pezzi sopra le righe, vale a dire la potente opener 'Reckoning Day', 'Train Of Consequences' (il quale relativo video venne censurato da MTV) e la ballad 'A Tout Le Monde', in cui Dave Mustaine canta per metà del ritornello in francese. Tutti e tre i pezzi godono di linee melodiche infallibili che entrano in testa facilmente, e come è ovvio sono diventati singoli. Qualche brano in tono minore è presente, ad esempio 'Elysian fields' o 'I thought I knew it all'. Curioso il testo della conclusiva 'Victory', costruito sui titoli di alcuni dei pezzi famosi del combo californiano. Non è passata inosservata la copertina del disco (opera di Hugh Syme), una delle più belle della storia del metal, che venne censurata in Malesia, Tailandia e Singapore. Il disco fu accolto bene dal pubblico, anche se chi si aspettava un ritorno al thrash rimase deluso. Ma guardando ciò che i Megadeth avrebbero fatto negli anni a venire non si può non rivalutare quest’album. Tutti gli album che usciranno successivamente saranno inferiori a 'Youthanasia'.
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