A TWIST IN THE MYTH
BLIND GUARDIAN [2006], POWER METAL
E chi li ferma più questi? In un cammino intrapreso ormai da qualche anno a questa parte questa band sta bruciando le tappe, muovendosi inesorabilmente verso un rinnovamento che sembra non avere una fine. Stiamo parlando ovviamente dei ‘crucchi’ Blind Guardian, che benedicono questa stagione musicale con 'A Twist In The Myth', un lavoro che come da tradizione non mancherà di far parlare di sé, nel bene e nel male. Le carte sono state scoperte, i dissidenti sono stati allontanati [il drummer Thomen Stauch, da sempre contrario alla piega che la musica dei nostri stava prendendo da 'Nightfall in Middle Earth' in poi], gli obiettivi sono stati segnati, e così avanti senza guardare in faccia a nessuno. Per chi scrive, questo album rappresentava la cosiddetta prova del nove, dopo un lavoro rischiosamente audace come 'A Night At The Opera'. E possiamo subito affermare che le attese non sono state completamente ripagate. L’impressione iniziale che abbiamo è che nonostante i nostri puntino come non mai sulle chitarre [i riff prima di tutto], e nonostante le stratificazioni siano ridotte notevolmente, alla fine quello che manca sono le idee davvero vincenti. Un sound più crudo, sicuramente, più violento, che non manca di impreziosire pezzi da novanta come 'Otherland', 'Straight Through The Mirror', il celebre singolo 'Fly', ma che non sembra dare i suoi frutti sulla lunga distanza. C’è anche da dire che i nostri con una abile capacità di mestiere si rimettono in carreggiata citando 'Nightfall in Middle Earth' nel pezzo 'Turn The Page', pescando il ritornello di 'Under The Ice' nell’opener 'This Will Never End' e ispirandosi al classico 'A Past And Future Secret' per comporre la comunque valida 'Skalds & Shadows'. La strada sembra essere quella giusta, quella della varietà sempre e comunque, così perfetta sulla carta e così spinosa nella realtà. Non avete idea di quanto sia difficile trovare l’errore tecnico qui dentro, ma potete giurarci che l’ingranaggio rotto c’è eccome. Dopo aver ascoltato (capo)lavori come 'Nightfall' o 'Imaginations From The Other Side' era facile premere play una, cento, mille volte. Con 'A Twist In The Myth' la cosa non è così evidente, e quando parliamo di gruppi grossi come i Blind Guardian la cosa deve far riflettere. Un album nel complesso buono, quindi, ben al di sotto della possibilità dei 'bards' e un filino sbrigativo negli arrangiamenti, che farà impazzire chi ha amato 'A Night At The Opera' e che farà storcere ancora di più il naso a chi della band ha amato la prima versione, quella con Hansi al basso, per intenderci. Come si evolverà il mito? Da Metalitalia.com

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