SPECIALE BAY AREA THRASH PART II
THRASHING LIKE A MANIAC!

EXODUS. Metallica ed Exodus erano indubbiamente i leader di tutto il movimento, le band più rispettate e temute per la loro potenza, la velocità e la furia delle loro composizioni. Phil Demmel dei Technocracy ricorda che 'gli Exodus avevano un pubblico capace di ammazzarti: se dicevi qualcosa contro di loro ti facevano a pezzi'. Teoria appoggiata dall'onnipresente Peterson: 'Ai concerti degli Exodus se nel pubblico c'era qualcuno con l'aria glam gli rompevano il culo. Lo pestavano a sangue'. La band capeggiata dal grintosissimo Paul Baloff, cantante dalla timbrica aspra e inconfondibile, si destreggiava con una serie di pezzi abrasivi impreziositi dalla presenza alla chitarra solista del riccioluto Kirk Hammett, ragazzino metà irlandese e metà filippino che si era fabbricato il primo amplificatore con una scatola di scarpe. Il quesito è eterno e irrisolvibile: chi ha iniziato prima ad eruttare thrash metal dalle proprie cantine, i Metallica o gli Exodus? Le frequenti testimonianze del 'decano' Peterson rendono molto attendibili i suoi ricordi, pertanto ci affidiamo a lui per stendere una sorta di cronologia del thrash americano: Metallica in primis, incalzati a Los Angeles dagli integerrimi Slayer e a Frisco dagli Exodus, appunto, prima dell'arrivo di Possessed, Death Angel e Legacy, futuri Testament. La furia con la quale gli Slayer suonavano nella città del glam era qualcosa di assurdo e sovrumano, un'escalation di violenza istigato dal confronto con i Metallica; che sulle pagine di una fanzine venivano definiti 'la band più veloce d'America'; ascoltata la band di Ulrich su Metal Massacre, gli Slayer sbottarono: 'Ma che cazzo, possiamo fare roba molto migliore e molto più dura di questa merda'! e si ispirarono proprio agli Exodus, supportati con tre date nei club a San Francisco: 'Ecco cosa dobbiamo fare per suonare come cazzo si deve'. La band di Tom Araya e Kerry King pubblicò nel 1983 il terrificante Show No Mercy, ma questo arrivò sul mercato solo alcuni mesi dopo di Kill'Em All, il tambureggiante debut dei Metallica: le liriche infervorate, i riff martellanti, gli assoli orgasmici e la velocità incisa trai solchi del platter lo investono della leggendaria fama di primo, seminale disco di thrash metal finito sugli scaffali, prima, e sulle enciclopedie dopo. Gravemente danneggiante fu, per gli Exodus, il passaggio del loro guitar hero Hammett proprio nelle fila dei futuri Four Horsemen: nel combo di Hetfield si era ormai arrivati alle mani con l'indolente Dave Mustaine, che fu licenziato e tempestivamente sostituito con l'ingaggo di Hammett, fatto volare appositamente fino a New York per le imminenti registrazioni del disco d'esordio!

EVOLUZIONE. Su Kill'Em All Hammett suona le parti scritte da Mustaine, ma il suo apporto diventa fondamentale per l'escalation della band, assieme a quello geniale di Cliff Burton: già con l'imponente secondo album Ride The Lightning (1984), i Metallica iniziano a discostarsi al thrash tradizionale della Bay Area, stratificandosi in una produzione più tecnica, melodica e poliedrica. Evolvendosi al di fuori dell'underground circoscritto della Baia, i Four Horsemen escono in parte dalla scena per puntare al resto del mondo, anche se torneranno fedelmente alla Metallica Mansion per distendere i nervi dopo ogni impresa per tutto il corso degli anni '80, tristemente segnati dalla tragica fine di Cliff Burton in un incidente del tour di Master Of Puppets (1986). Intanto, in quel di Frisco, era proseguita l'avventura degli Exodus, che orfani di Hammett devono ritardare fino al 1985 il loro debutto-capolavoro, il sanguinolento Bonded By Blood, una furiosa galoppata mozzafiato capace di portare l'adrenalina a livelli di guardia grazie alle vocals acide di Paul Baloff. Gli Exodus avevano iniziato nel 1979, con alcune cover della NWOBHM, e in breve tempo si erano fatti capipopolo della thrash metal revolution: la lineup storica era completata dai chitarristi Rick Hunolt e Gary Holt, dal bassista Rob Mc Killog e dal drummer Tom Hunting. Bonded By Blood ebbe problemi di distribuzione per l'immagine di copertina ritenuta eccessiva, e in seguito le difficoltà per questa band tanto travagliata proseguiranno con il passaggio di Baloff agli Hirax, sostituito dall'ex Legacy Steve 'Zetro' Souza per una serie di ottimi dischi che però saranno scalzati dalle uscite delle nuove leve. Decine di band importanti stavano uscendo da quella fucina di riff impazziti che era la Bay Area: i Possessed, per esempio, passeranno alla storia come fondatori del genere death metal grazie al loro Seven Churches, che però è intriso di thrash pur se a sfondo satanico; il combo di Jeff Becerra splendeva per una tecnica notevole nelle parti veloci e negli intricati assoli, il tutto in un selvaggio mix di violenza sonora ancor più thrasheggiante nel successivo Beyond The Gates; i Death Angel erano quattro giovanissimi cugini di origine filippina 'scoperti' da Kirk Hammett e giunti al debutto nel 1986 con The Ultra Violence, esempio fulgido di trame intricate che permetteranno alla band di acaparrarsi un notevole seguito di fans anche in Europa. Dei Legacy c'è poco da dire, per loro parla la storia: solo con il moniker Testament riescono ad arrivare all'agognato debutto nel 1987 col superbo The Legacy, sapiente miscela della devastante foga degli Slayer con la tecnica e la melodia tipica dei Metallica, elemento garantito dal funambolico chitarrista Alex Skolnik e decisamente ribadita nel successivo The New Order (1988). Il thrash iniziava a crescere, sopratutto dal punto di vista della tecnica, con chitarriti come Hammett, Skolnik e Hunolth pronti a prendere lezioni dal Maestro Joe Satriani; le strutture compositive si facevano più ricercate ed elaborate, iniziando ad originare sottosettori come il technical thrash e il progressive thrash (Heaten, Forbidden, Evil, Defiance). In questa ottica crebbe rapidamente la fama dei Megadeth, creatura generata dalla costola dei Metallica in quanto nuova band dell'inarrestabile Dave Mustaine: dal grezzo debut Killing Is My Business... And the Business Is Good (1985) al memorabile Peace Sells, l'evoluzione e notevole e culminerà nel 1990 con il tecnicissimo Rust In Peace, dopo innumervoli cambi di line-up e problemi di droga e alcool per il solito Dave e i suoi compari. I Megadeth avevano il loro quartier generale a Los Angeles e non facevano propriamente parte della scena della Bay Area, però erano indubbiamente un prodotto della tanto produttiva scena musicale di San Francisco.

BANDS. Tra le formazioni storiche da citare ad ogni costo ci sono i Sadus, formatisi ad Antioch (California) e dotati di uno dei migliori bassisti metal di sempre, quello Steve Di Giorgio che militerà in seguito con giganti come Death, Iced Earth, Testament e Control Denied; il loro debutto Illusioned (1988) è un thrash molto articolato, come quello dei Forbidden, capaci di concentrare in un unico pezzo una mole enorme di riff, mescolandoli ad irruenti acclerazioni e cambi di tempo, privi di melodia e autori di due perle come Forbidden Evil e Twisted Into Form; l'unica sfortuna dei Forbidden fu quella di essere arrivati troppo tardi su una scena che, con l'avvento dei Nineties, stava per essere attaccata anch'essa dal fenomeno grunge. Le molteplici influenze musicali dei Blind Illusion, nati nel 1979 come band progressive, plasmarono invece il thrash progressive di The Sane Asylum, cambio di rotta imposto dai frequenti cambi di formazione e dall'insoddisfazione perenne del leader mark Biedermann (chitarra). Di tutt'altra caratura, tecnicamente inferiore, erano invece i Vio-Lence, rozzi contraltari dei mostri sacri con il loro suono monocorde tutto impostato sulla percussione martellante. Amatissimi dagli headbangers erano i Laaz Rockit, che pubblicarono album molto apprezzatii come City's Gonna Burn e No Stranger To Danger. Le band che uscivano dai pub e dalle cantine erano veramente tantissime, ed è forse impossibile menzionarle tutte: i Mordred, per esempio, fusero il Testament sound con quello che verrà chiamato 'crossover', genere inaugurato dai Dirty Rotten Imbecilles, giunti dal Texas e padrini del genere con un album dal titolo eloquente (Crossover, appunto, 1987). Il loro bassista, Harald O sarà anche fotografo dei Metallica e testimone dell'evoluzione del thrash della Baia, al pari di altre personalità come Brian Slagel, ragazzino che aprì con pochi quattrini e qualche socio (John Kornarens) la sua etichetta personale, la Metal Blade, o Ron Quintana, fanzinaro che suggerì involontariamente a Lars Ulrich il moniker Metallica, che avrebbe voluto utilizzare per la sua rivista Metal Mania. La scena era animata dalla passione e dall'entusiasmo dei gestori dei locali, dei promotors e naturalmente degli headbanfer, fieri rivali della pacchianissima scena glam di Los Angeles, verso la quale esisteva un disprezzo folcloristico molto sentito.

NUOVO DECENNIO. Ormai il thrash metal era diventato grande. A metà anni '80, Metallica e Megadeth furono affiancati da Slayer ed Anthrax tra i cosiddetti 'Big Four', uno schieramento capace di produrre album epocali come Master Of Puppets, Peace Sells, Reign In Blood, Among The Living; la scintilla si diffuse rapidamente fino in Canada, dove maturò una band come gli Annihilator, ed in Europa, nella Germania della 'Triade', un devastante ensamble di band come Kreator, Sodom e Destruction, capaci di rendere ancor più tellurico il thrash made in Frisco. Nemmeno il declino degli anni '90, con gran parte dei pionieri ridottisi a sfornare album commerciali e radiofonici, ha fermato l'inarrestabile rincorsa di quei riff impazziti, che rivivono grazie alle schitarrate di Municipal Waste, Mantic Ritual, Vektor, Abadden e compagnia; chi indossa ancora oggi una t-shirt degli Exodus sotto un gilè in jeans coperto di toppe, inevitabilmente, non potrà non riservare un nostalgico ricordo ai ruggenti anni della Bay Area!

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