METALLICA YEAR BY YEAR: 1984
CAVALCANDO I FULMINI
CAVALCANDO I FULMINI
AL LAVORO. In primavera, per promuovere il nuovo tour, uscì il singolo di Jump In The Fire con versioni live di Seek & Destroy e Phantom Lord. La copertina, con un grosso demone, diventa sfondo di t-shirt e felpe dei fans. Il singolo fu un importante aiuto all'economia della band. Zazula e la Megaforce non avevano abbastanza fondi per un secondo album, che sarebbe stato finanziato dunque dalla MFN. I Metallica decisero di registrare in Danimarca -il paese di Lars- agli Sweet Silence Studios di Copenaghen. Il produttore sarebbe stato Fleming Rasmussen, che nel 1981 aveva impressionato i ragazzi con 'Difficult To Cure' dei Rainbow. Nel febbraio 1984 i ragazzi si trasferirono a Copenaghen, per la registrazione del disco. Lavoravano nella sala prove in cui registravano anche i Mercyful Fate, e dormivano nello studio stesso perchè non avevano i soldi per mantenersi un albergo. I pezzi erano già pronti e la scaletta era quasi perfetta: c'era da fare solo il lavoro in studio. Con grande dedizione, Metallica sostennero a lungo anche delle session notturne. Facevano due turni, uno dei quali dalle 19 alle 5 di notte. Il produttore Rasmussen dava consigli ed era propositivo, pur non invadendo nel sound della band. I Metallica furono contenti, si divertirono nelle registrazioni e svilupparono un bel feeling con Rasmussen. i Metallica erano molto determinati. Ricorda James: 'Abbiamo detto "sti cazzi, stavolta facciamo da soli". Avevamo un budget da rispettare, abbastanza alto ma non al punto di poter scegliere lo studio e il produttore che volevamo. Allora abbiamo detto 'accontentiamoci dello studio migliore che troviamo e prendiamo il miglior tecnico interno'! Decisero di sostenere due sessioni di registrazione per via degli impegni dello studio: la prima a febbraio e marzo, la seconda a giugno; ciò permetteva di andare in tour tra aprile e maggio. Nonostante saltò per scarse vendite un tour nel Regno Unito con Rods ed Exciter, i Metallica non se ne stettero con le mani in mano e il 27 marzo e l'8 aprile si gustarono due serate al celebre Marquee Club di Londra. Fu un grande successo e i fans inglesi accorsero in ottimo numero. La prima data vide tra i poganti anche Brian Tatler, chitarrista dei Diamond Head che tre anni prima avevano conosciuto e ospitato Lars: 'La musica sembrava un pò eccessiva al primo acchito, velocissima, implacabile. Non riuscivo a seguirla tutta, ci ho messo un pò per farci l'orecchio. Mi chiedevo come diavolo facessero a suonare quella roba. E se qualcuno di loro se ne fosse andato, come avrebbero fatto a suonare quel set? Non era solo una questione di complessità, però: erano pezzi lunghissimi, con un'infinità di parti tirate e piccoli dettagli sui quali dovevano aver perso dei secoli. Ero impressionato dalla tecnica musicale, ma i testi sembravano quasi un muro che mi veniva addosso a centocinquanta all'ora'! Lars e James festeggiarono lil debutto in Gran Bretagna con una bella sbronza delle loro, dimenandosi da un pub all'altro per tutta la notte. Si fermarono anche in un Kentucky Fried a comprare una vaschetta di cosce di pollo, ma inebetiti dai fumi dell'alcool la riempirono di vomito! James, completamente fuori di testa, si arrampicò sul tetto del Classic Cannon Cinema e cercò di smantellare l'insegna al neon del locale: fu acchiappato dai poliziotti locali, che lo tennero qualche ora al fresco prima di rilasciarlo con severi ammonimenti. In Europa il metal estremo era del tutto ignorato, a quei tempi. Solo Bathory e Venom venivano a malapena citati sulla stampa musicale specializzata. Le radio passavano Duran Duran in continuazione. I Metallica erano preoccupati per l'eccessiva melodia di un loro pezzo nuovo: non tanto di Fade To Black quanto di Escape. Ci scherzavano su: 'è da singolo!' I Metallica diedero l'annuncio del nuovo album ai fans e alla stampa inglesi. Dopodichè tornarono in Danimarca a completare le session per RTL. Al termine delle registrazioni partirono per il nuovo tour, toccando anche Olanda e Germania di spalla ai coloratissimi Twisted Sister. L'ultima data, il 10 giugno all'Heavy Sound Festival a Poperinge (Belgio), fu una serata di fuoco: i Metallica si esibirono prima degli headliner Motorhead. Il 27 luglio 1984 esce 'Ride The Lightning', distribuito dalla Music For Nations nel Regno Unito, dalla Megaforce negli USA e dalla Roadrunner in Olanda. L'album è sensazionale e desta grande interesse l'enorme salto di professionalità e capacità compositiva effettuato dai giovani americani.
RIDE THE LIGHTNING. La vera qualità del disco sta nelle variazioni e nella vena del metodo compositivo. Niente è banale o scontato. In copertina finisce una sedia elettrica sospesa al centro di una tempesta, un cielo blu intenso spezzato dai fulmini. L'opener Fight Fire With Fire è preceduta da un'inquietante intro acustica che lascia spazio a un riff veloce e brutale. Uno dei brani più rapidi della band, una cavalcata a briglia sciolta che si conclude con un'esplosione nucleare: da questa nasce la title track, col suo duello di chitarre. La potente sezione di chitarra solista è stratificata sotto una bordata di note, che si concentrano poi in una lunga parte strumentale. For Whom The Bell Tolls è un pezzo heavy metal di superba efficacia, scandito da rintocchi funebri e senza tendenze thrash. Da maestro l'assolo di brano che lo apre. Fade To Black è una ballata acustica dall'andamento discendente, fino alla parte finale molto più dura conclusa in un assolo spaziale per intensità melodica e armonica: un modello seguito più volte negli album a seguire. Il riff variabile e un bel giro di rullata di Lars, in Trapped Under Ice, antecedono Escape, che riporta la band su tempi standard quindi thrashy; il capolavoro assoluto del disco è Creeping Death, basata su riffery sfuggente ricco di armonie chitarristiche. Il brano é dinamico, imprevedibile e impreziosito da una fibrillante sezione solista; parla di faraoni e piaghe bibliche, e possiede un'atmosfera drammatica, con inizio e conclusione imponenti ed impetuosi. La band è in forma massima: la violenza verbale di Hetfield, gli inserti di Burton, l'assolo straordinario di Hammett -concluso con doppio tapping- e la solidità della 'macchina' Ulrich sono l'istantanea di una band imbattibile. Conclude l'album The Call Of Ktulu, epico e lungo pezzo strumentale, una struttura assai ricca sul quale intessere melodie potenti e memorabili. I Metallica hanno imparato a suonare e strutturare meglio i pezzi, grazie al tempo abbondante a disposizione in studio. RTL è meno sintonizzato sui canoni estremi del thrash, ed eleva la band al livello di eccellenza di gruppi affermati come gli Iron Maiden. Il giornalista musicale Martin Popoff disse: 'La produzione era elastica ma esplosiva, era straordinaria, la velocità era sovrumana, gli stacchi, le ripartenze. Quell'album lo abbiamo sentito e risentito fino alla nausea!'. Anche Jeff Becerra, leader dei Possessed, ha speso grandi complimenti per RTL: 'L'ho sentito per la prima volta su KVSF Radio, verso le due di notte, e sono rimasto allucinato: mi sembrava il pezzo del secolo'. RTL si diffonde alla grande in Europa e in America. I Metallica sono pronti a portarlo in giro in quello che viene chiamato Bang The Head That Doesn't Bang Tour [sbatti la testa che non sbatte], supportati dai Tank, vecchia gloria della NWOBHM. L'impegno profuso dai ragazzi è straordinario: alla lunga trasferta europea sarebbe seguito un itinerario ancor più lungo in America. Il tour inizia il 16 novembre 1984 a Rusen [Francia] per spostarsi in seguito a Poperinge in Belgio prima del ritorno in Francia con le date a Parigi, Lione, Marsiglia, Tolosa, Bordeaux, Montpellier, Nizza. I Metallica scendono anche a Milano e Venezia, prima di toccare Zurigo e salire in Germania, con le esibizioni di Mainz, Norimberga, Mannheim, Sindelfinger, Colonia Cosnabruck e Amburgo. Il thrash metal esplode anche ad Amsterdam, prima della trionfale esibizione a Copenaghen, la città natale di Lars. La carovana mette a ferro e fuoco anche Svezia e Finlandia, prima di concludere il tour europeo in quel di Londra. I ragazzi passano il Natale nella loro Bay Area e a Los Angeles: una pausa meritatissima.
RIDE THE LIGHTNING (1984). GENERE: thrash metal. VOTO: 100/100. TRACKLIST: Fight Fire with Fire, Ride the Lightning, For Whom the Bell Tolls, Fade to Black, Trapped under Ice, Escape, Creeping Death, The Call of Ktulu.
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