HIT THE LIGHTS
INIZIA LA RIVOLUZIONE. Hit The Lights, noi siamo i Metallica. James Hetfield e Lars Ulrich si erano conosciuti sedicenni grazie ad un annuncio su un giornale del taciturno cantante. Alla batteria però Lars era ancora poco adatto ['faceva proprio cagare', per dirla con James], così tra i due finì tutto quel pomeriggio. Almeno per un anno: l'irrequieto batterista aveva infatti un amico che redigeva una fanzine metal, e quando questi decise di allegare una compilation alla sua rivista il giovane danese insistette talmente tanto -assillante come sempre- per avere una canzone tutta per lui, che l'amico non seppe rifiutare. Lars ancora non aveva una band, e chiamò James: pur di apparire su una metal compilation, Hetfield accettò di lavorare con 'quel batterista di merda, che aveva una batteria con un solo piatto, che cadeva mentre suonavamo, costringendoci a fermarci per raccoglierlo'. Suonarono una canzone che James e Ron Mc Govney avevano scritto quando erano nei Leather Charms: 'Hit The Lights'. La compilation era 'Metal Massacre I', e quella traccia numero nove segnò qualcosa di enorme: chi la ascoltava, tra tutte le altre canzoni 'normali', restava allibito dalla velocità e l'aggressività con cui suonavano i giovanissimi Metallica. La canzone finisce sul primo demo 'No Life Till Leather', e 'No Life Till Leather' è la frase che apre il pezzo: riferimento autoreferenziale in cui leather sta per cuoio ['Niente vita fino al cuoio'] ma anche per 'tosto', a voler significare che la vita la si scopre quando si decide di agire, diventare duri per ribellarsi al sistema. La song è un inno al metal, perchè il metal è voglia di libertà. Scrive Maurizio de Paola su 'Le Canzoni dei Metallica': 'Il suono metal è qualcosa che agli altri crea dolore, e più ne provoca più aumenta il volume perchè le chitarre sono usate come mitragliatrici e la musica è un'arma': 'Con tutto il nostro urlare squarceremo il tuo cervello, abbiamo il potere letale, ti sta dando un dolore dolce, oh un dolore dolce! Quando incominciamo a fare rock non ci vogliamo più fermare'! Hit sta per 'colpire', ma anche per 'accendere', 'avviare'.
HIT THE LIGHTS
ACCENDI LE LUCI
METAL, UNA VIA DI FUGA
L'ETICA MORALE DELL'HEAVY METAL. All'inizio degli anni '80, e con il loro seminale Kill'Em All, i Metallica si fanno portatori del verbo dell'heavy metal. Ovvero della ribellione. Heavy metal è ribellione contro qualsiasi cosa, a seconda di ciò che ogni metallers sente dentro: le imposizioni dei genitori, le tribolazioni scolastiche, il peso di essere emarginato da qualcuno, l'oppressione di un sistema corrotto, la dipendenza da sostanze stupefacenti o qualsiasi altra causa di frustrazione. I Metallica acquisiscono un look e un sound forte, da ribelli, ma per essere tali non serve necessariamente essere 'come loro'. Altrimenti si verrebbe conformizzati e standardizzati, e non è questo l'obbiettivo: l'obbiettivo è l'esatto opposto, e cioè lottare contro il conformismo di chi vuole annientare le singole sensazioni, idee, emozioni. La società non si cura di quello che noi pensiamo e sentiamo: l'odio verso questa superficialità e verso l'esaltazione collettiva di cose futili è la nostra ribellione. Hit The Lights esalta la pazzia che scaturisce nei metalkids quando si trovano con i loro 'simili' a percuotersi l'anima con i potenti riff dei Metallica. L'appartenenza alla milizia del metal è la transfigurazione del nostro mondo ideale, fatto solo di musica e divertimento. Tutto ciò che ci dà fastidio resta al di fuori, e quando ci scivola addosso nessuno si rende conto che la routine, la 'normalità' è in realtà qualcosa di fastidioso che interferisce con le nostre vite. La gente 'comune' potrebbe prenderci per pazzi, e così è; ma in realtà in un mondo di pazzi sono proprio loro, i 'normali', ad essere i pazzi! The Thrasher
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