ESCAPE

LA VITA E' MIA DA VIVERE A MODO MIO. ESCAPE è stato, nei primi anni ottanta, uno dei motti della band e dei suoi fan. Essa è un'immaginaria evasione da tutto, dalle catalogazioni e dal controllo esterno (tematica questa che verrà ripresa nel successivo Master Of Puppets). Escape fuoriesce dal pessimismo dell'album (Ride The Lightning), è un barlume di speranza: fuggo per salvare la dignità e le mie idee, forse è solo una via di fuga illusoria ma è proprio la forza di volontà e la fede nei propri ideali a crearla dal nulla. Senza momenti depressivi ( Non sento dolore, ma la mia vita non è facile), ma constatando che su questo mondo la falsità e l'ipocrisia ci costringe a lottare, spesso, da soli (So di essere il migliore amico di me stesso/Lotterò sino alla fine Per fuggire dal mondo veramente falso) per cause biologiche, insite nell'animo umano. Il ritornello è tutto un proclama, un grandissimo fuck you ai pregiudizi e alle considerazioni altrui, di chi magari ti deride per il tuo look o la tua passione per il metallo: 'Non ho bisogno di sentire le cose che dicono La vita è per me stesso da vivere a modo mio'. Mille avversità ci contrastano, ma 'Nessuna dannata catena può tenermi per terra'. Impera l'etica dell'heavy metal, la teoria del contrario con la quale sfregiare la morale pubblica: non è chi è fuori dalla normalità ad essere 'malato', ma è la società che si crede normale ad esserlo. Non se ne accorge, ma merita comunque di pagare salato per ciò!
ESCAPE
Feel no pain, but my life ain't easy I know I'm my best friend No one cares, but I'm so much stronger I'll fight until the end To escape from the true false world Undamaged destiny Can't get caught in the endless circle Ring of stupidity Out for my own, out to be free One with my mind, they just can't see No need to hear things that they say Life's for my own, to live my own way Rape my mind and destroy my feelings Don't tell me what to do I don't care now 'cause I'm on my side And I can see through you Feed my brain with your so called standards Who says that I ain't right? Break away from your common fashion See through your blurry sight See them try to bring the hammer down No damn chains can hold me to the ground Life's for my own, to live my own way Life's for my own, to live my own way.
FUGA
Non sento dolore, ma la mia vita non è facile; so di essere il migliore amico di me stesso, a nessuno importa, ma sono molto più forte. Lotterò sino alla fine per fuggire dal mondo veramente falso; destino intatto, non riesco a farmi prendere dal circolo senza fine, il cerchio della stupidità. Da solo per essere libero, tutt'uno con la mia mente, non riescono a capire; non ho bisogno di sentire le cose che dicono, la vita è mia, da vivere a modo mio. Violentate la mia mente e distruggete i miei sentimenti, non ditemi cosa fare, non mi importa adesso, perché sto dalla mia parte e posso guardare dentro di voi. Nutrite il mio cervello con i vostri cosiddetti standard, ma chi dice che non abbia ragione? Sfuggite ai vostri luoghi comuni, guardate attraverso la vostra vista annebbiata: vedete, cercano di colpire duro, nessuna dannata catena può tenermi per terra, la vita è mia, da vivere a modo mio.
LA VITA E' MIA, A MODO MIO

LA VOGLIA DI LIBERTA' DI OGNI METALLARO. I metallari sono gli individui che più di molti hanno voglia di libertà, realtà e onestà. Sin da piccoli soffrono terribilmente le ingiustizie e le imposizioni. Ci sono vari tipi di imposizioni, e spesso quelle dei genitori, per qualsiasi ragione, sono quelle più roventi. La scelta della scuola o la pretesa a pensare allo stesso modo loro, gli orari delle serate fuori e lo stesso uscire troppo: ogni cosa può essere oggetto di sospetti e diktat da parte dei genitori, e i giovani metallari covano dentro sentimenti contrastanti. Sognano la libertà, si sentono dei ribelli ma poi devono fermarsi di fronte a delle leggi nate nella loro stessa casa e per motivi discutibili. I genitori saranno anche in pensiero per i propri figli ma, per dirla alla Metallica, 'La vita è mia da vivere a modo mio'. A scuola, poi, i 'ribelli' si vedono inquadrati in un sistema claustrofobico. I professori non capiscono, spesso, di avere a che fare con dei giovani che hanno soprattutto voglia di vivere e divertirsi. La dittatura culturale può essere terribile: costringere a studiare chi non è fatto per studiare non è solo controproducente, è atroce. Per quello che serve, poi, studiare: nel mondo del lavoro spesso non serve a nulla quello che la scuola insegna, per lo meno quella italiana. Mondo del lavoro che, ovviamente, presenta presto i suoi punti negativi: dirigenti che guadagnano troppo e fanno poco, certo, ma anche un peso psicologico inquietante: si lavora per i soldi, ma al lavoro 'buttiamo' miliardi di ore della nostra vita. Tutti i soldi che guadagnamo valgono i milioni di giorni dedicati a persone e cose di cui non ci interessa minimamente? In ufficio o in fabbrica che sia, ripetere centinaia di volte la stessa routine pensando a cosa si ha voglia di fare nel (poco) tempo libero è molto pesante. Vedi il tuo tempo che scorre -lento, ma scorre- mentre fai cose che non ti interessano, mentre la tua vita -che naturalmente è quella relegata al (poco) tempo libero- è un corri corri che passa troppo veloce. Tutte queste ingiustizie, e molte (troppe) altre, costringono l'individuo a covare in sé una rabbia immane, che sfoga con l'indurimento del carattere e la chiusura glaciale davanti a molte situazioni della vita di tutti i giorni. Anche gli amici a volte ti deludono? Non farti problemi, sii forte e lascia scorrere tutto. L'heavy metal non ti tradisce mai, e se quegli amici lo sono davvero saranno loro stessi a tornare da te. Sii importante per te stesso, sentiti forte. E quando hai bisogno di qualcuno davvero al tuo fianco, accendi lo stereo e scavezza il tuo collo. Non scordarti mai, però, delle persone: per quanto qualcosa ti faccia arrabbiare o star male, il patrimonio umano di tutti gli individui incontrati nella propria esistenza è importante e non va mai tralasciato. C'è chi viene emarginato e chi si emargina da solo, chi cerca solo amici metallari e chi va d'accordo anche con gente normale, a patto che sia in gamba e semplice, alla mano, onesto. Nelle persone regna la falsità: tutti sorridono davanti e poi sparlano alle spalle. Le persone 'vere' non sono molte e si riconosono subito: dalla loro umiltà, dal loro animo 'rock'. Indipendentemente dai loro gusti musicali. A chi vuole farti pensare come lui, vivere come lui, vestire come lui, rispondi solo una cosa: 'Life's for my own, to live my own way '. Andare in giro con i jeans squartati, le borchie e le magliette dai disegni sconvolgenti è il grido di ribellione: io sono così, guardami società borghese e di plastica. Non ti vado bene? Non mi interessa, io sono così.

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