FADE TO BLACK
CUORE DI METALLARO. Quando tutto sembra inutile, triste, quando la sconfitta della razza umana lascia pensare quanto schifose siano le bassezze del genere a cui apparteniamo, marcisce in noi la dissolvenza nel nero. E' Fade To Black, la prima ballad del thrash metal, il primo approccio dei Metallica a suoni meno cattivi, furenti, la prima volta che anche loro hanno sussurrato con dolcezza malinconica quei sentimenti più deprimenti dell'animo umano; il pezzo rimane comunque tecnico e dotato di un crescendo finale più intenso. 'Perdendomi in me stesso', non riuscendo nemmeno a capire cosa ti turba, perchè tanto 'Niente importa a nessun altro', dove tutti sembrano ostentare la loro superiorità, la loro forza, una felicità di plastica che nel profondo chissà quanto vera sia. Musicalmente siamo di fronte ad un pezzo molto melodico, lento e malinconico, aperto da un arpeggio delicato e poi reso ancor più toccante da alcuni brevi e suadenti assoli armonici; nel finale il brano 'esplode' in una parte più dura, sfociante nel vibrante assolo finale, da capogiro. 'Ho perso la voglia di vivere, semplicemente niente più da dare', due righe strazianti e crude, 'Ho bisogno della fine per liberarmi: le cose non sono come erano una volta'. 'Sentendo la mancanza di uno dentro di me', perchè spesso non siamo quello che vorremmo. O quello che gli altri vorrebbero che fossimo, forse. Escalation straziante di avversione e frustrazione, 'Non riesco a sopportare l'inferno che sento, il vuoto mi sta riempiendo sino all'agonia', chi non l'ha mai provato? 'Nessuno se non io può salvarmi, ma è troppo tardi', perchè dobbiamo saperci rialzare da soli da certe situazioni. Non sempre tutti ci riescono, e allora 'La morte mi saluta amichevole, adesso dirò addio'. E' Fade To Black, brividi toccanti per imparare a trovar la forza e la voglia di superare le sconfitte. L'ennesimo insegnamento targato Metallica.
Life, it seems, will fade away Drifting further every day Getting lost within myself Nothing matters, no one else I have lost the will to live Simply nothing more to give There is nothing more for me Need the end to set me free. Things not what they used to be Missing one inside of me Deathly lost, this can't be real Cannot stand this hell I feel Emptiness is filling me To the point of agony Growing darkness taking dawn I was me, but now he's gone No one but me can save myself, but it's too late Now I can't think, think why I should even try Yesterday seems as though it never existed Death greets me warm, now I will just say goodbye.
Sembra che la vita svanirà lasciandomi andare di più ogni giorno, perdendomi in me stesso; niente importa a nessun altro, ho perso la voglia di vivere, semplicemente non ho niente più da dare, non c'è nient'altro per me. Ho bisogno della fine per liberarmi, le cose non sono come erano una volta; sentendo la mancanza di uno dentro di me, perdita mortale, non può essere vero, non riesco a sopportare l'inferno che sento; il vuoto mi sta riempiendo sino all'agonia, buio che cresce e si prende l'alba. Ero io, ma adesso se n'è andato: nessuno se non io può salvarmi, ma è troppo tardi; non riesco a pensare, pensare perché dovrei persino provarci. Ieri sembra che non sia mai esistito, la morte mi saluta amichevole, adesso dirò addio.
LE BALLAD, UN HEAVY METAL 'INSOLITO'. Fade To Black è la prima 'ballad' della storia del metal 'pesante'. I Metallica si stavano evolvendo e alle canzoni killer velocissime di KEA aggiungevano ora pezzi sempre più ricercati e variegati. All'inizio i fan di vecchia data storsero un pò il naso, ma fulminea fu la rettifica: Fade To Black era un grande pezzo, che conferma che anche i più duri metalhead hanno un cuore e dei momenti di debolezza. Il finale in crescendo strizza l'occhio alle sonorità thrash e fa felici proprio tutti. Nell'album successivo a Ride The Lightning, il copione si ripete con 'Welcome Home (Sanitarium)'. Stessi arpeggi dolci, stessa sanguinosa malinconia, stessa rabbia comunque nascosta tra le righe. E tanti sentimenti reali e 'umani' svelati da James, sotto il cuoio. In 'Justice' c'è One, che parla di un mutilato di guerra e, praticamente, di eutanasia. Inizia tristissima e ovattata da una fredda nenia, si scatena dopo la metà canzone e termina con un incedere potente. Ad accomunare tutti questi pezzi dolci ci sta la struttura, inizialmente triste, lenta e malinconica, ma capace di esplodere nell'irruenta escalation finale, culminante in guitar solos spaziali, sempre fortemente melodici. 'Non faremo mai una canzone d'amore', dicevano i Metallica, e invece sull'album omonimo ecco 'Nothing Else Matters', la song dolce per eccellenza, che ora la band dedica a tutti i fans. Il pezzo più conosciuto dei Metallica considerando anche chi mastica poco non solo di rock, ma anche di musica in generale. Sul Black Album spicca anche l'armonia tristissima di The Unforgiven, che trova un seguito su 'Reload' e il terzo episodio in 'Death Magnetic', dove c'è anche 'The Day That Never Comes' a rinverdire i fasti di 'One'. Tralasciando Load e Reload, su St. Anger non compare nessuna canzone lenta, mentre 'The Day that Never Comes', di 'Death magnetic', è un ideale ponte di collegamento con la cara vecchia 'One'.
FADE TO BLACK
DISSOLVENZA NEL NERO
NON SOLO VIOLENZA SONORA
LE BALLAD, UN HEAVY METAL 'INSOLITO'. Fade To Black è la prima 'ballad' della storia del metal 'pesante'. I Metallica si stavano evolvendo e alle canzoni killer velocissime di KEA aggiungevano ora pezzi sempre più ricercati e variegati. All'inizio i fan di vecchia data storsero un pò il naso, ma fulminea fu la rettifica: Fade To Black era un grande pezzo, che conferma che anche i più duri metalhead hanno un cuore e dei momenti di debolezza. Il finale in crescendo strizza l'occhio alle sonorità thrash e fa felici proprio tutti. Nell'album successivo a Ride The Lightning, il copione si ripete con 'Welcome Home (Sanitarium)'. Stessi arpeggi dolci, stessa sanguinosa malinconia, stessa rabbia comunque nascosta tra le righe. E tanti sentimenti reali e 'umani' svelati da James, sotto il cuoio. In 'Justice' c'è One, che parla di un mutilato di guerra e, praticamente, di eutanasia. Inizia tristissima e ovattata da una fredda nenia, si scatena dopo la metà canzone e termina con un incedere potente. Ad accomunare tutti questi pezzi dolci ci sta la struttura, inizialmente triste, lenta e malinconica, ma capace di esplodere nell'irruenta escalation finale, culminante in guitar solos spaziali, sempre fortemente melodici. 'Non faremo mai una canzone d'amore', dicevano i Metallica, e invece sull'album omonimo ecco 'Nothing Else Matters', la song dolce per eccellenza, che ora la band dedica a tutti i fans. Il pezzo più conosciuto dei Metallica considerando anche chi mastica poco non solo di rock, ma anche di musica in generale. Sul Black Album spicca anche l'armonia tristissima di The Unforgiven, che trova un seguito su 'Reload' e il terzo episodio in 'Death Magnetic', dove c'è anche 'The Day That Never Comes' a rinverdire i fasti di 'One'. Tralasciando Load e Reload, su St. Anger non compare nessuna canzone lenta, mentre 'The Day that Never Comes', di 'Death magnetic', è un ideale ponte di collegamento con la cara vecchia 'One'.
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