METAL CHURCH

METAL CHURCH [THRASH METAL], 1985
Metal Church, una delle band culto del thrash anni '80 ed una delle più sottovalutate colonne della musica heavy metal nel senso più generale del termine: la storia di questo ensemble originario di Seattle nasce nel lontano 1980, si getta con prepotenza nelle enciclopedie con un debutto terrificante come il disco omonimo che stiamo per recensire (1984) e prosegue con capitoli meno eccitanti quali Blessing In Disguise (1989) e The Human Factor che aprono la durissima decade dei Nineties e precedono l'uscita di una nuova cospicua serie di full length che però poco aggiungono alla storia di una formazione che resterà eternamente lgrata alle fortune di quel debut eccezionale. Lo scioglimento dei Metal Church, datato 2009, è indubbiamente un avvenimento triste per ogni appassionato di musica dura: dopo nove studio album e due live ufficiali, l'ingrato music business ha costretto la Chiesa a chiudere i battenti. E allora qual'è l'arma migliore contro la nostalgia se non la riscoperta di quel gioiellino intitolato proprio Metal Church? rispolverate gli smanicati zeppi di toppe e tuffatevi nel moshpit, qui si vola negli anni Ottanta. Il compito di aprire la strada all'abrasivo attacco dei Metal Church spetta a Beyond the Black, che evidenzia immediatamente la notevole melodia delle chitarre e un ritmo inquietante, coinvolgente, crescente: ad un intermezzo oscuro e truce segue un'accelerazione improvvisa dall'impatto impressionante: ora si fa sul serio, ora esplode il thrash metal! Nel susseguirsi delle tracce si denota comunque una struttura tecnica più intricata rispetto al thrash immediato della Bay Area, solitamente poggiato su un unico riff delirante costantemente riproposto nel corso della canzone: il profilo dei Church prevede un raggio d'azione più ampio, che strizza sovente l'occhio al power grazie alle galoppate strumentali melodiche accostate al classico drum tambureggiante e ai ritmi serrati da puro delirio. Proprio la fluida melodia strumentale impreziosisce le lunghe parti di intermezzo che danno respiro alla voce acidissima di David Wayne; uno dei picchi del platter è indubbiamente Gods of Wrath, introdotta in un'atmosfera mesta e commovente da un arpeggio svilente: il ritmo lievita lentamente ma inesorabilmente in un'escalation melodica sostenuta da riffs potentissimi. Stiamo parlando di un classicissimo della band americana, che ribadisce il colpo in Hitman, riff impetuoso e scorribanda esaltante: le vocals trascinanti ed un coro marcio caratterizzano la stridente melodia thrash con retrogusto motorhediano, elemento che spicca forte anche in molti assoli [ascoltatevi quello di (My Favorite) Nightmare] e nella ritmica, isterica ma non un taglio molto vicino a quello della leggendaria band di Lemmy. Ciò emerge anche in Battalions, traccia nella quale ci si può stupire per un certo timbro vocale 'pulito' di Wayne, insolito ma pur sempre piacevole. Chiude il disco una devastante versione di Highway Star, cover dei Deep Purple rivisitata con accelerazioni, potenza raddoppiata, urla e toni esasperati. Si può affermare che quasi tutti i pezzi di Metal Church siano significativi e dotati di una propria personalità che li rende imemdiatamente riconoscibili [i due capitoli meno esplosivi sembrano In the Blood e la già citata (My Favorite) Nightmare], con quell'ibrido freschissimo che mescola thrash, power e hardrock, la timbrica aspra di Wayne è quasi macabra, acidamente epica nel senso più oscuro del termine, le chitarre di Kurdt Vanderhoof e Craig Wells mettono in evidenza i cambi di tempo, le accelerazioni, le lunghe parti strumentali e la grandissima melodia abbinata magistralmente alla foga; assoli melodici prolungati e contorcenti completano l'opera, garantendo l'headbanging naturale per ogni metallaro che non può fare a meno di quel gusto forte di anni '80. PUNTO DI FORZA: la grande melodia powereggiante abbinata alla forza del thrash. PUNTO DI DEBOLEZZA: difficilissimo trovarne uno. CANZONI MIGLIORI: Beyond The Black, Metal Church, Gods Of Wrath, Hitman. GIUDIZI PARZIALI: vocals 9.0, sezione ritmica 8.0, sezione solista 9.5 Metallized.it

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