APOCALISSE A BOLOGNA!!
BOLOGNA, 22 LUGLIO 2008. I Metallica sono tornati, ma forse non se ne sono mai andati. Bologna li accoglie in un'Arena parco Nord gremita, e si gode tutta la mitragliata di riff leggendari che hanno fatto grandissima la band di James Hetfield. I quattro cavalieri hanno dato spettacolo in ogni senso, dai fuochi artificiali alla potenza sonora esibita con la solita tecnica e carica adrenalinica. Kil'Em All è stato l'album preferito, con estratti del calibro di Motorbreath, No Remorse, The Four Horsemen oltre che la stratosferica Seek & Destroy. La folla ha tributato il degno tributo ai maestri, scatenandosi in cori, canti, pogo devastante ed emozioni indimenticabili, segno evidente di quanto attesa era questa unica data italiana. Oltre che ennesima dimostrazione di quanto amati siano i Metallica, ancora oggi, nell'universo heavy metal.
PRELUDIO. Già attorno alle 18 l'arena, sotto il sole battente, era piena di gente. Gli stand dele birre e le t-shirt a tema la facevano da padrone, mentre si avvicinava l'ora dell'inizio del mega festival. I The Sword hanno aperto le sinfonie, dimostrando un buon sound e qualche pezzo coinvolgente. I Down erano tutti nella grande presenza scenica del mitico Phil Anselmo, ma si sa, tutti attendevano solo loro. i Metallica.
DEVASTANTI. The Ecstasy Of Gold apre come da sempre l'entrata sul palco dei Metallica, che spaccano subito con una corrosiva Creeping Death. Seguono pezzi solenni e mitologici come For Whom The Bell Tolls, Ride The Lightning e Harvester Of Sorrow. James è in forma straripante, e si prende quasi tutta la scena: con le sue risate, i suoi "yeaah" che scaldano il pubblico, con ogni minimo gesto che scatena la folla: un fuck you, le corna, o anhe solo il mostrare il plettro col logo della band! Dopo la sorpresa Bleeding Me, sulla folla si scaglia una sassaiola di thrash potentissimo nel suo pieno splendore: The Four Horsemen, And Justice For All e No Remorse, pezzo molto sottovalutato (non certo dai fans!). Una magnifica Fade To Black porta un pò di melodia e smorza i focolari di pogo che però riprendono presto, col pezzo più distruttivo di tutti: Master Of Puppets, la regina. I ragazzi in platea si scatenano e cantano a piena voce, e il risultato è grandioso. La totale distruzione prosegue con Whiplash, altro cazzottone monolitico dritto nei denti. Fuochi d'artificio ed effetti speciali caricano la splendida One e l'hit Enter Sandman, mentre basta la melodia di Nothing Else matters o il ritornello di Sad But True, scandito da James, a regalare ai fans le altre sfaccettature della band. Kirk Hammett non ha sbagliato un colpo con la sua chitarra, Lars Ulrich ha dato spettacolo esibendosi addirittura in doppia cassa. E il folcloristico Robert Trujillo ha fatto divertire tutti con le sue acrobazie irreali. Ma i Metallica avevano ancora delle potenti cartucce in canna: dopo la cover So What?, Motorbreath e l'immensa Seek & Destroy hanno incendiato definitivamente la folla, che è letteralmente impazzita in un pogo totale, infinito, spontaneo. Un trionfo, salutato con vessilli tricolori inneggianti a Cliff Burton. L'Italia si è goduta i Metallica in gamba come la leggenda li vuole, e adesso Death Magnetic promette ancora meglio. I Metallica non finiranno mai!
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