BORN IN THE U.K.
I BLACK SABBATH. Tutto nasce in una fonderia di Birmingham. Tony Iommi perde le dita della mano sul lavoro, e si monta delle protesi metalliche costruite in casa per poter continuare a suonare l'amata chitarra con l'ex rivale Ozzy Osbourne. Il suono delle dita di metallo sulle corde provoca un suono più tenebroso e cavernoso del normale, un sound nuovo ed esclusivo. Ma la vera intuizione di Iommi è l'accordatura della chitarra, che viene abbassata come mai nessuno aveva fatto prima, producendo un suono più oscuro e cupo. I due ragazzi suonano in una band che assume il nome di Black Sabbath traendolo da un film horror italiano, e prestissimo incupisce il proprio sound rendendolo più forte e potente. Il blues degli inizi è presto dimenticato, soppiantato da distorsioni e atmosfere sulfuree. Nel 1970 i ragazzi pubblicano ben due album che diventeranno fondamentali: l'omonimo Black Sabbath, pregno di elementi oscuri e orbitanti attorno a figure demoniache che scatenano le prime censure, e Paranoid, col quale dimostrano di poter cantare anche di altri temi. Ozzy Osbourne, il singer, è un personaggio unico: pazzo, imprevedibile, surreale. E' uno dei segreti della band, che nel 1971 pubblica il sinistro Master Of Reality, ribadendo la paternità nella nascita del doom metal, più lento e esasperato dell'heavy classico. Con i successivi Volume 4 e Sabbath Blody Sabbath, gli inglesi si confermano musicisti fenomenali e alfieri del metallo, anche se frequenti contaminazioni hardrock e progressive portano diverse varianti più colorate nel loro stile, fino all'uscita di Sabotage. Se da una parte i Black Sabbath, e Ozzy in particolare, erano diventati dei veri miti di un genere che li vedeva unici e incontrastati rappresenanti, dall'altro la droga e l'alcool iniziavano a minare la salute dei componenti. Dopo due album sottotono Ozzy lascia la band, rilevato da Ronnie James Dio, che con Heaven And Hell e il successivo Mob Rules, la rilancia nettamente. Dio, di origini italiane, è l'ex singer dei Rainbow: con il suo stile teatrale, nella voce e nelle movenze, il cantante si ritaglia un ruolo importantissimo nella storia dell'heavy metal, inventando oltretutto il gesto apotropaico delle corna: merito della nonna italiana, che lo esibiva per scacciare il malocchio!|E' il 1981, ma i Black Sabbath hanno ormai scritto la storia dell'heavy metal. Negli anni '80 si susseguiranno cantanti vari (anche Gillan dei Deep Purple, poi di nuovo Dio), album più o meno validi e anche cambi di moniker (oggi per rispetto al passato si chiamano Heaven and Hell); ma la leggenda dei pionieri del metallo era già bella e gloriosa allaa fine dei Seventie's.
JUDAS PRIEST. Nessuno può vantarsi di essere icona dell'heavy metal più dei Judas Priest. Innanzitutto perchè furono loro, alla fine degli anni '70, a evolvere il sound metallico dei Black Sabbath dallo stato embrionale alla sua definitiva evoluzione. L'heavy metal classico è quello dei Priest: quello che c'era prima era la cellula primordiale, quello che verrà dopo sarà un'evoluzione, un ammodernamento. Il vero metal sono i Judas Priest, i motociclisti di Birmingham. Anche perchè fu il leader Rob Halford a creare il look che tutti oggi noi oggi conosciamo come look da metallaro. Dimessi gli abiti da hippy, Rob volle creare un'uniforme per i suoi fedeli. Una divisa che doveva trasmettere forza, autorità, potenza. Catene, borchie, pelle nera, cuoio e harley Davidson. Il disco d'esordio Rocka Rolla (1974), progressive rock, fu presto solo un ricordo. Sad Wings Of Destiny (1976) è veloce e massiccio, ed è forse il primo vagito vero e proprio dell'heavy metal. Sin After Sin e Stained Class confermano il crescente irrobustimento del sound: soprattutto Stained Class (1978) sancisce un'ulteriore passo avanti, con l'uso frequente di doppia cassa alla batteria. Killing Machine (1979), con l'immortale Hell Bent For Leather, incrementa in maniera orgogliosa la grandeur di una band che ha ormai scalzato i Sabbath sul trono del metallo. Il successivo British Steel, lo si capisce dal titolo, incorona definitivamente la passione e il senso di appartenenza dei fans al circolo ristretto dei metallari. Fieri e orgogliosi di ribadire la propria non appartenenza al resto della massa, musicalmente e non. Dopo un esperimento più melodico, Point of Entry, i Judas fanno epoca con altri due mega classici: Screaming For Vegeance, metallo ruggente e immortale, e Defenders Of The Faith. Un altro cazzotto nei denti che si annuncia tale già dal nome. La seconda metà degli Eighties segna un breve declino, con una riduzione delle produzioni. Nel '90 Painkiller incide un'altra pagina immortale nella storia del metal, ed è il canto del cigno del Metal God, Halford. Col successore Tipton la band non riesce a riaquisire il suo splendore antico nei due album in studio, così si rilancia solo con il ritorno di Halford nel 2003.
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