BORN IN THE U.K.
METAL STORY: SABBATH E PRIEST. Il rock si stava indurendo. Più robusto, più veloce, più massiccio. Led Zeppelin, Deep Purple, AC/DC: furono loro a iniziare la grande trasformazione. In particolare gli australiani, con il loro atteggiamento spettacolare e sfrontato, le canzoni trascinanti e la potenza crescente del sound diedero una svolta signifiacativa. Ma il grande passo, la mossa definitiva, la fanno i Black Sabbath di Ozzy Osbourne e Tony Iommi, che abbassa l'accordatura della chitarra. Un sound più cupo, oscuro e potente; testi misteriosi e pericolosi. Con l’ex rivale di scuola Ozzy Osbourne, emblema del MadMan pazzo e irrequieto, Iommi mette in piedi i Black Sabbath, e presto abbandona le influenze blues per dedicarsi ad un sound nuovo, oppressivo e sulfureo, che si trascina inquietante in riff potenti e tematiche d’impatto, dalla difficoltà di vivere alla curiosità morbosa per il surreale, il demoniaco, il postmortem. Album come ‘Black Sabbath’, ‘Paranoid’, ‘Master Of Reality’, ‘Volume IV’ e ‘Sabbath Bloody Sabbath’ sono dei colossi seminali per l’evoluzione del genere. E' nato l'heavy metal, e a incoronarlo nell'eternità arrivano degli altri ragazzi inglesi, anch'essi di Birmingham. I bikers Judas Priest, capitanati dal leader Rob Halford, inaspriscono ulteriormente il suono del metallo. Gli esordi hippy e progressive rock di ‘Rocka Rolla’ vengono presto seppelliti sotto i riff marziali e agli assoli fulminanti di dischi basilari quali ‘Sad Wings Of Destiny’, ‘Sin After Sinner’, ‘Stained Class’, ‘Killing Machine’ e soprattutto ‘British Steel’: acciaio inglese allo stato puro, incandescente e sempre più marcato, veloce, debordante. Un ammodernamento incredibile al sound dei Sabbath: in pieno fenomeno punk, quando di moda andavano i Sex Pistols e l’anarchia strafottente, i Priest si fanno alfieri della New Wave Of British Heavy Metal, una corrente musicale che riporta in auge l’heavy metal. Il metal stravince, esaltato dalla sua forte componente qualitativa e di longevità, sotterrando il punk nella categoria ‘fenomeni di passaggio’. E intanto i Priest continuano la loro serie di colpi da Maestro, album leggendari e stratosferici come ‘Screaming For Vegeance’ e ‘Defenders Of The Faith’, fedeli al loro credo metallico, rinvigorito anche nell’aspetto fisico voluto da Halford: il ‘MetalGod’, come viene ormai chiamato da tutti l’uomo dagli acuti terrificanti, ha segnato una rotta fatta di pelle, borchie, chiodi. E tutti gli headbangers hanno seguito la sua strada.

I BLACK SABBATH. Tutto nasce in una fonderia di Birmingham. Tony Iommi perde le dita della mano sul lavoro, e si monta delle protesi metalliche costruite in casa per poter continuare a suonare l'amata chitarra con l'ex rivale Ozzy Osbourne. Il suono delle dita di metallo sulle corde provoca un suono più tenebroso e cavernoso del normale, un sound nuovo ed esclusivo. Ma la vera intuizione di Iommi è l'accordatura della chitarra, che viene abbassata come mai nessuno aveva fatto prima, producendo un suono più oscuro e cupo. I due ragazzi suonano in una band che assume il nome di Black Sabbath traendolo da un film horror italiano, e prestissimo incupisce il proprio sound rendendolo più forte e potente. Il blues degli inizi è presto dimenticato, soppiantato da distorsioni e atmosfere sulfuree. Nel 1970 i ragazzi pubblicano ben due album che diventeranno fondamentali: l'omonimo Black Sabbath, pregno di elementi oscuri e orbitanti attorno a figure demoniache che scatenano le prime censure, e Paranoid, col quale dimostrano di poter cantare anche di altri temi. Ozzy Osbourne, il singer, è un personaggio unico: pazzo, imprevedibile, surreale. E' uno dei segreti della band, che nel 1971 pubblica il sinistro Master Of Reality, ribadendo la paternità nella nascita del doom metal, più lento e esasperato dell'heavy classico. Con i successivi Volume 4 e Sabbath Blody Sabbath, gli inglesi si confermano musicisti fenomenali e alfieri del metallo, anche se frequenti contaminazioni hardrock e progressive portano diverse varianti più colorate nel loro stile, fino all'uscita di Sabotage. Se da una parte i Black Sabbath, e Ozzy in particolare, erano diventati dei veri miti di un genere che li vedeva unici e incontrastati rappresenanti, dall'altro la droga e l'alcool iniziavano a minare la salute dei componenti. Dopo due album sottotono Ozzy lascia la band, rilevato da Ronnie James Dio, che con Heaven And Hell e il successivo Mob Rules, la rilancia nettamente. Dio, di origini italiane, è l'ex singer dei Rainbow: con il suo stile teatrale, nella voce e nelle movenze, il cantante si ritaglia un ruolo importantissimo nella storia dell'heavy metal, inventando oltretutto il gesto apotropaico delle corna: merito della nonna italiana, che lo esibiva per scacciare il malocchio!|E' il 1981, ma i Black Sabbath hanno ormai scritto la storia dell'heavy metal. Negli anni '80 si susseguiranno cantanti vari (anche Gillan dei Deep Purple, poi di nuovo Dio), album più o meno validi e anche cambi di moniker (oggi per rispetto al passato si chiamano Heaven and Hell); ma la leggenda dei pionieri del metallo era già bella e gloriosa allaa fine dei Seventie's.

JUDAS PRIEST. Nessuno può vantarsi di essere icona dell'heavy metal più dei Judas Priest. Innanzitutto perchè furono loro, alla fine degli anni '70, a evolvere il sound metallico dei Black Sabbath dallo stato embrionale alla sua definitiva evoluzione. L'heavy metal classico è quello dei Priest: quello che c'era prima era la cellula primordiale, quello che verrà dopo sarà un'evoluzione, un ammodernamento. Il vero metal sono i Judas Priest, i motociclisti di Birmingham. Anche perchè fu il leader Rob Halford a creare il look che tutti oggi noi oggi conosciamo come look da metallaro. Dimessi gli abiti da hippy, Rob volle creare un'uniforme per i suoi fedeli. Una divisa che doveva trasmettere forza, autorità, potenza. Catene, borchie, pelle nera, cuoio e harley Davidson. Il disco d'esordio Rocka Rolla (1974), progressive rock, fu presto solo un ricordo. Sad Wings Of Destiny (1976) è veloce e massiccio, ed è forse il primo vagito vero e proprio dell'heavy metal. Sin After Sin e Stained Class confermano il crescente irrobustimento del sound: soprattutto Stained Class (1978) sancisce un'ulteriore passo avanti, con l'uso frequente di doppia cassa alla batteria. Killing Machine (1979), con l'immortale Hell Bent For Leather, incrementa in maniera orgogliosa la grandeur di una band che ha ormai scalzato i Sabbath sul trono del metallo. Il successivo British Steel, lo si capisce dal titolo, incorona definitivamente la passione e il senso di appartenenza dei fans al circolo ristretto dei metallari. Fieri e orgogliosi di ribadire la propria non appartenenza al resto della massa, musicalmente e non. Dopo un esperimento più melodico, Point of Entry, i Judas fanno epoca con altri due mega classici: Screaming For Vegeance, metallo ruggente e immortale, e Defenders Of The Faith. Un altro cazzotto nei denti che si annuncia tale già dal nome. La seconda metà degli Eighties segna un breve declino, con una riduzione delle produzioni. Nel '90 Painkiller incide un'altra pagina immortale nella storia del metal, ed è il canto del cigno del Metal God, Halford. Col successore Tipton la band non riesce a riaquisire il suo splendore antico nei due album in studio, così si rilancia solo con il ritorno di Halford nel 2003.

Nessun commento: