A NIGHT AT THE OPERA

BLIND GUARDIAN [2002], POWER METAL
Ogni volta che esce un disco dei Blind Guardian, è inutile negarlo, si vengono a creare delle grandissime aspettative intorno ad esso, e con esse inevitabilmente interminabili discussioni tra chi sostiene che i Blind Guardian rimangono il miglior gruppo del pianeta e quelli che 'ma i Blind Guardian di una volta erano tutta un’altra cosa'. Comunque vadano le cose, ogni disco dei quattro bardi tedechi si colloca puntualmente in vetta alle polls di fine anno. I Blind Guardian, seguendo la strada intrapresa con decisione da 'Nightfall in Middle Earth', hanno partorito un lavoro mastodontico, di una complessità incredibile per songwriting, arrangiamenti e produzione. I mesi chiusi in studio, merito di budgets di registrazione impensabili per quasi tutti gli altri gruppi metal ma anche di una maniacale cura per ogni dettaglio, si sentono in tutto il corso del disco, e pezzi come l’opener 'Precious Jerusalem', che sette anni fa avrebbero suonato come 'Born in the Mourning Hall', assumono l’aspetto di vere mini-opere, tanto da porre seri interrogativi sulla loro riproducibilità dal vivo. Il disco risulta lontano dalla produzione pesantissima e veloce alla quale la band tedesca ci aveva abituato in passato, e va ad esplorare sentieri sinfonici, orchestrali, solenni e dalla classe elegante, come il titolo del platter lascia intuire. I nuovi pezzi, come già detto, non presentano il fianco critiche di sorta dal punto di vista qualitativo, anzi: canzoni come la già citata 'Precious Jerusalem', 'Under the Ice', 'Sadly Sings Destiny' o la suite finale 'And Then There Was Silence' si vanno ad inserire tra i brani migliori dei quattro di Krefeld, ma, anche se in misura minore rispetto a 'Nightfall', questo disco pone seri problemi di ascoltabilità: in altre parole, terminato di sentirlo una prima volta, molti ne resteranno colpiti, salvo poi lasciare il disco a prendere la polvere, a favore di lavori meno perfetti esteticamente, ma decisamente più coinvolgenti. In ogni caso, i Blind Guardian hanno sfornato un altro lavoro di grandissima caratura, che sarà certamente apprezzato dai fans (molti) cui è piaciuto Nightafall, mentre potrebbe lasciare un po’ di amaro in bocca a chi proprio quel disco non l’ha digerito. Da Kronic.it

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