BLACK METAL
VENOM [1982], BLACK METAL
Venom, un nome che bastava da solo a terrorizzare. Black Metal, un titolo eloquente ed una copertina bellissima, blasfema e ormai leggendaria che ancor oggi incute timore e rispetto. Nel 1982 Conrad 'Cronos' Lant, Jeff 'Mantas' Dunn e Tony 'Abaddon' Bray registrano il seguito del debutto 'Welcome To Hell' che appena l'anno precedente aveva stravolto e scioccato il panorama Heavy del periodo; pur collocandosi in coordinate temporali e spaziali riconducibili alla NWOBHM, i Venom esordirono con una miscela esplosiva di speed heavy di grande impatto, associata a tematiche occulte e sataniche tanto forti quanto innocue che al tempo era quanto di più pesante potesse essere proposto sul mercato musicale. Brani come 'In League With Satan', 'Welcome To Hell', '1000 Days in Sodom', 'Poison' e 'Schizo, si riveleranno immediatamente dei veri e propri classici di un modo nuovo di intendere l'Heavy Metal. Un approcio attitudinale di stampo 'punk' con un occhio di particolare riguardo ai contemporanei Motörhead. In questa formula, semplice ed innovativa, l'inizio della leggenda. Il disco della riconferma 'Black Metal', registrato in appena sei giorni presso gli Impulse Studios di Newcastle, procede nelle medesime coordinate stilistico-tematiche del predecessore, rafforzando ed appesantendo però ancora di più il suono. Le parti di chitarra, basso e batteria svolgono in questa direzione appieno il loro compito, tanto che non è azzardato parlare in questo album di una particolare alchimia di speed metal proto thrash [certi riffs sono inequivocabili in questo senso]. Sin dalle note di apertura della title track, la voce sulfurea e sgraziata di Cronos ci accompagna nella blasfema traversata metallica che passa attraverso episodi come 'To Hell And Back', la grezza 'Buried Alive' oppure 'Raise The Dead', titoli e testi dal sapore macabro e marcio come la sguaiata ed oltraggiosa 'Teacher's Pet', le bellissime 'Leave Me In Hell', 'Sacrifice' e' Heaven's On Fire' sino all'apoteosi nella cavalcata nera di 'Countess Bathory', mid-tempo tra le perle dell'album. 'Don't Burn The Witch' e 'At War With Satan [Introduction]' [breve assaggio del successivo 'At War With Satan'] chiudono un disco epocale nei cui solchi è possibile rintracciare la matrice di tutto il metal estremo successivo, soprattutto dal punto di vista attitudinale, formale e lirico ma anche da quello stilistico, e consegnando i Venom alla storia dell'heavy metal. E' inoltre con questo lavoro che viene coniato per la prima volta il termine 'black metal' in modo così esplicito, termine che andrà in seguito ad identificare un intero sottogenere metal: questo ad ulteriore conferma e dimostrazione del peso storico indiscutibile e rilevante dell'opera. L'influenza dei Venom si è infatti rivelata nel tempo enorme e spropositata e un pò tutti: dai Metallica agli Slayer, dai Possessed ai Death, il movimento thrash tedesco, dai Bathory alle bands della scena Black scandinava, per citare solo i più importanti, sono diversi i gruppi che hanno tributato il dovuto riconoscimento a Cronos e compagni, considerati a buon diritto ed a ragion veduta i padrini dell' extreme metal intero. I loro brani minimali, privi di particolari tecnicismi ma allo stesso tempo diretti e coinvolgenti, sono ormai entrati nel patrimonio metallico comune e hanno tracciato il solco nel quale molti altri gruppi si sono poi rifatti per creare evoluzioni sonore dell' hard'n'heavy, esasperando ancora di più il concetto musicale dei Maestri. Il tutto a conferma di una band importantissima e seminale che tanto ha dato alla causa della musica dura.

2 commenti:

Mr.P ha detto...

Bel blog, complimenti!

Rino Gissi ha detto...

Grazie mille!