MANOWAR BIOGRAFIE

LOUIS MARULLO, in arte Eric Adams [pseudonimo nato dalla fusione dei nomi dei suoi due figli], nato il 7 dicembre [l'anno, come solito per i membri del gruppo, non è stato reso pubblico] a Auburn, New York, è il cantante del gruppo statunitense Manowar dal 1980, anno della sua fondazione. Eric Adams conobbe Ross the Boss quando i due ragazzi erano ancora alle scuole superiori. Quando il futuro chitarrista decise di fondare una band epic metal assieme al suo amico Joey DeMaio, la scelta per il cantante ricadde proprio su Eric, che Ross aveva sentito più volte esibirsi, anche in piccole formazioni rock. Accettato l'ingresso del gruppo, Eric ne divenne ben presto l'icona, grazie soprattutto alla sua grande voce e alla sua disponibilità con i fan. Eric Adams è un ex enfant prodige: infatti a 12 anni entrò a far parte della band 'The Kidz', un gruppo di ragazzi di età compresa fra i 10 e 13 anni, come cantante e chitarrista. Eric è famoso per la sua voce graffiante e melodica e per la sua capacità di variare vocalmente da note basse e rauche per arrivare a note simili a quelle dei cantanti d'opera lirica con estrema facilità. Adams riesce a proporre tre o quattro tipi di tonalità diverse, variando dallo screaming al canto acuto, e a proporre tratti canori continui della durata superiore ai 35 secondi, grazie ai quali si è guadagnato il soprannome di Golden Voice. Nel 1999 ha eseguito in omaggio ai fan italiani il Nessun Dorma di Giacomo Puccini, cantato a Milano ripetendo per ben due volte il ritornello, cosa mai fatta da nessun cantante: il brano verrà poi riproposto nell'album Warriors of the World del 2002. Nel 2002 invece si è distinto per aver duettato con la soprano Sarah Brightman nella canzone Where eagles fly, mai pubblicata ufficialmente, ma rintracciabile in rete. Eric Adams è dotato di una estensione molto elevata. Lo si puo sentire nelle varie canzoni Blow Your Speaker, Secret of Steel, Dark Avenger, Hatred. Eric Adams sa suonare la chitarra e la tastiera, ma non propone mai uso di tali strumenti nei live e nei vari album dei Manowar.


Joey DeMAIO [Auburn, 6 marzo 1954] è un bassista statunitense fondatore del gruppo Epic/Heavy metal Manowar insieme a Ross the Boss. Di origini italiane, DeMaio imparò a suonare il basso in molte scuole musicali e lavorò come tecnico durante alcuni concerti dei Black Sabbath durante il loro 'Heaven and Hell tour'. Nel 1980 decise di fondare i Manowar insieme a Ross the Boss. Joey è, insieme a Eric Adams, l'unico musicista della band ad essere presente nel gruppo dall'anno di fondazione. Per alcuni fan Joey è considerato uno dei migliori bassisti della scena metal. Il suo basso Rickenbacker personalizzato è un elemento determinante per il suo stile; caratteristiche dello strumento sono: il ponte modificato con una distanza tra le corde ridotta di stampo chitarristico, corde di scalatura più piccola rispetto a quelle di un basso ordinario [piccolo strings], due humbucker attivi con un elevatissimo livello di segnale in uscita e ultima ma non meno importante caratteristica l'accordatura un ottava sopra, sconfinante nel registro chitarristico. Tutto ciò permette a Joey di adottare tecniche chitarristiche quali lo sweep-picking e l'uso di armonici artificiali, e di eseguire scale veloci. Gli album dei Manowar sono caratterizzati da brani strumentali nei quali Joey dà sfoggio del suo stile e della sua tecnica. Le distorsioni estreme e l'uso onnipresente del plettro contribuiscono al suo sound unico, conosciuto per l'incredibile potenza. Nel DVD dei Manowar 'Hell on Earth IV' il tecnico del suono live del gruppo racconta che ad un concerto i 18 amplificatori del suo basso presero fuoco a causa del volume troppo elevato [si dice che i coni uscissero di 1 pollice ad ogni beat]. DeMaio è fortemente criticato dai puristi del basso perché ha sconvolto lo strumento rendendolo simile ad una chitarra perdendo contemporaneamente di vista il ruolo di fondamenta del sound di una band da sempre costituito dal basso; questo abbandono del groove in favore di sonorità più estreme contribuisce a dividere ancora più nettamente chi ama e chi odia i Manowar; nel bene o nel male è un artista che ha reinventato il ruolo del basso nella musica. Famosissimo per le sue orgogliose interviste in cui rivendica, a nome dei Manowar, l'essenza dei veri metallers, i true defender doc, De Maio è spesso criticato da chi queste dichiarazioni le ritiene pacchiane ed esagerate. La grandezza di De Maio e Adams però sta proprio nel credere ciecamente alla fede che divulgano, ai codici morali e alla passione che solo l'heavy Metal sa dare! INTERVISTA: JOEY DeMAIO.

Discografia commentata. BATTLE HYMNS (1982): L'epicità prende il sopravvento con l'arrivo dei Manowar, fieri promulgatori di un heavy metal potente, vero e genuino che inizia a riscuotere le prime frange di fedelissimi. L'album fu ben accolto dal pubblico e dalla critica, che rimase soprattutto colpita dal sound estremamente potente e aggressivo del gruppo, oltre che per i testi molto curati e la notevole estensione vocale del cantante Eric Adams. INTO GLORY RIDE (1983): I Manowar tornano col loro Heavy Metal Epico, e sfornano una serie di marce maestose, che nulla hanno a vedere con il panorama musicale del periodo. La nuova uscita fu dotata di svariati elementi innovativi, sia nello stile che nel sound in generale. HAIL TO ENGLAND (1984): La magia dell'Heavy Metal epico era tutta contenuta in album come 'Hail To England', un disco che si rivela essere uno scrigno nei quali sono contenuti i segreti più eroici dell'epic metal. Il disco riscosse nuovamente grande successo, grazie anche al ritmo ancora una volta rinnovato in particolare nella velocità di esecuzione dei brani e nella maggiorata potenza sonora. SIGN OF THE HAMMER (1984): Sign Of The Hammer rappresenta l'apoteosi del vecchio stile Manowar. Produzione grezza, voce tagliente, potente, altissima; le distorsioni sono metalliche e cattive, e il basso di De Maio viaggia alla grande. FIGHTING THE WORLD (1987): rappresenta un deciso ammorbidimento nel sound dei Kings Of Metal, smentito in parte dalla roboante seconda parte dell'album. KINGS OF METAL (1988): Con Kings Of Metal si ritorna a fare sul serio. L'attitudine pura e fottutamente Heavy Metal si incontra con l'epicità del loro primo periodo artistico conferendo una bellezza ed una forza incredibili a tutto l'album. Il disco è un mosaico straordinario di una sinfonia guerriera assolutamente irresistibile, che scorre adrenalinica ad una velocità folle e su canoni di potenza e pomposità difficili da riscontrare altrove. Basta il titolo, Kings Of Metal, per permettere ai Manowar di autoincoronarsi sovrani incontrastati dell'acciaio più nobile. THE TRIUMPH OF STEEL (1992): Settimo grande lavoro da consegnare ai posteri: con The Triumph of Steel i Kings dimostrano ancora una volta che quando si tratta di metal epico non hanno rivali. Un vero e proprio trionfo dell'acciaio. LOUDER THAN HELL (1996): Louder Than Hell segna il primo vero passo falso nella storia dei Manowar: monotono e poco enfatico, anche se pur sempre potente. WARRIORS OF THE WORLD (2002): 'Warriors of the World' è un disco puramente Manowar, dalla prima all’ultima nota, con tutti i pregi ed i difetti che questo fatto comporta. GODS OF WAR (2007): Nuovo corso per i Manowar: disco molto epico ma distante dal concetto di epic metal ottantiano e in cui le parti metal sono ridotte: i riff si contano sulle dita di una mano e a conti fatti qualche intermezzo poteva essere evitato. THE LORDS OF STEEL (2021): la band abbandona velleità power e sperimentazini sinfoniche, riprendendo a suonare il classico heavy grezzo e possente; ma il risultato non é molto brillante.

VIAGGIO ALL'INTERNO DEL MONDO DEI MANOWAR
WE ARE DEFENDERS OF STEEL

L'IDEOLOGIA. I Manowar sono una delle band più amate e allo stesso tempo odiate del panorama musicale. L'odio verso la band nacque da alcune dichiarazioni dei componenti che si vantarono di non essere mai diventati troppo "alla moda" e di aver creato una sorta di nuovo genere musicale, il True Metal (Vero Metal), un metal incontaminato, puro nel suo suono, legato agli stili classici dell'heavy metal e sensibilmente migliore rispetto a ogni altro proposto da altri gruppi. Joey DeMaio, leader del gruppo, descrisse il loro genere in questo modo: 'Il vero Metal che si dimostra fedele allo stile del classico Heavy Metal. Non è annacquato. Non si è infighettato. Non si è rammollito. Viene suonato dal cuore, al 100 per cento'. Subendo le prime contestazioni dovute a questa loro definizione di unici gruppi detentori del vero metal, i Manowar iniziarono a difendersi attaccando verbalmente gli altri artisti, in particolare quelli emergenti, elencandone i difetti e le incongruenze col genere. Questi gruppi furono definiti di bassa qualità, monotoni, finti e, in breve, incapaci. E' ancora DeMaio a suonare la carica: 'Noi suoniamo Metal puro, vedete. Noi non suoniamo stronzate da radio'. La band iniziò così ad essere contestata pubblicamente, specialmente dalla critica di settore che li definiva più bravi a parlare che a suonare. La risposta a queste dichiarazioni non tardò ad arrivare. Joey DeMaio, ancora una volta nelle vesti di leader del gruppo, dichiarò rivolto ai critici e ai gruppi che li contestavano: 'Questo è quello che noi facciamo. Se vi piace, bene. Altrimenti, fottetevi'. Da questo atteggiamento scaturì anche una netta divisione tra il pubblico che si suddivise tra coloro che amavano e letteralmente adoravano la band e quelli che la odiavano e ne contestavano ogni esibizione. A favore delle 'legioni di fan' (così i Manowar definiscono i loro sostenitori), il gruppo statunitense rilasciò molte dichiarazioni, incitandoli nella lotta contro la musica spazzatura. Ancora una volta DeMaio disse: 'Ogni giorno, ti svegli ed esci dal letto ben sapendo che della merda sta aspettando proprio te. Ogni giorno è una lotta, una battaglia e tu ti devi preparare per queste battaglie, per queste guerre. Devi essere preparato. Ed ecco dove entra in scena lo spirito dei Manowar. È per tutti, sia uomini che donne, che abbiano uno spirito combattivo. Allora, o tu combatti, e per vincere, o alzi le mani e ammetti che sei fottuto'. Come dargli torto?

LA MITOLOGIA. I Manowar, fedeli al loro genere musicale epico, si sono ispirati all'Iliade di Omero per la suite Achilles, Agony and Ecstasy in Eight Parts (contenuta nell'album The Triumph of Steel). Recentemente, il brano è stato oggetto di approfondita analisi da parte di un gruppo di ricerca dell'Università di Bologna, che fra l'altro ha evidenziato l'accuratezza del testo attraverso un puntuale confronto con il modello omerico. La band, tuttavia, ha preso soprattutto molti spunti dai racconti mitologici delle tradizioni germaniche e scandinave, inserendo tali storie nei testi, ma non sempre approfondendo il ruolo delle varie divinità. La figura più presente nelle tracce del gruppo è senza dubbio il Dio Thor, padrone del tuono, del fulmine e dei terremoti. A tale divinità segue, in ordine di apparizioni, Odino, padre di Thor e di tutti gli dei ma soprattutto dio della guerra e protettore degli eserciti, oltre che dio della conoscenza e della saggezza. Egli vive nel palazzo di Válaskjálf nel regno di Ásgarðr. In tale edificio è contenuto il salone del Valhalla, luogo dove sono raccolte le anime dei guerrieri morti in battaglia e degli eroi. Dopo aver combattuto per l'intero giorno in attesa del Ragnarök (la battaglia finale tra gli Æsir e le forze del caos), i guerrieri ad ogni tramonto si rialzano dal campo di battaglia e rientrando nel Valhalla per cenare alla mensa di Odino. Ogni giorno seguirà questo scandire finché il mondo non conoscerà la sua battaglia finale. La donna era vista allo stesso tempo sia come un elemento capace di soddisfare i piaceri sessuali sia come una figura sacra e degna di venerazione (proprio per questo a essa era concessa la possibilità di scegliere il guerriero con cui avere il rapporto liberamente e la durata dello stesso). Lo stupro era ritenuto uno dei peccati più spregevoli e degni di tormento eterno. I Manowar hanno presentato fin dai loro esordi una grandissima ammirazione per il compositore tedesco di musica classica Richard Wagner, descritto dal gruppo come 'il vero creatore dell'heavy metal' ma anche come il fondamentale innovatore della musica moderna in genere. In particolare Joey DeMaio ha incentrato la sua intera carriera musicale sulla base dei componimenti classici di questo artista e ne ha più volte ricordato la figura, anche durante le innumerevoli esibizioni live della band. In un'intervista il bassista dichiarò: 'La musica di Wagner cambiò la mia vita molti anni fa. Non so se potrei vivere un altro giorno senza le sensazioni che la sua musica mi dà. Era il più grande compositore di sempre. Ha inventato il metal'. Questo passionale 'culto di Wagner' ha portato più volte la band in contrasto con la famiglia del musicista. I discendenti dei Wagner si sono più volte detti offesi dalle dichiarazioni del gruppo che, invece che portare giovamento alla memoria dell'artista e della famiglia, avrebbero infangato la sua leggendaria figura, legandola a generi musicali che Richard non avrebbe mai ammirato o sostenuto, evidentemente dimenticando quante volte le parole blut (sangue), schwert (spada) ed ehre (onore) appaiano nei cori e nelle romanze delle sue opere.

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