NECROTICISM- DESCANTING THE INSALUBRIOUS
CARCASS [1991], DEATH METAL
Non è una novità che i Carcass abbiamo sempre saputo mantenersi a cavallo tra due generi, il grindcore degli esordi e il death metal abbracciato proprio con il disco che stiamo per esaminare, passando dalla vena melodica di 'Heartwork' alla più spiccata violenza di 'Symphonies Of Sickness', ma l'album che rappresenta in maniera perfetta questa sintesi è indubbiamente 'Necroticism, Descanting The Insalubrious', terzo full-lenght della seminale band britannica. Uscito nel 1991, anno denso di avvenimenti nella scena rock/metal mondiale -tra cui la pubblicazione del Black Album dei Metallica, di Nevermind dei Nirvana, di Human dei Death, la morte di Freddie Mercury e Eric Carr e il suicidio di Dead- Necroticism era destinato a imporsi da subito come capolavoro e punto di riferimento per tutto ciò che ruotasse attorno al movimento gore/grind/death. Se si dovesse trovare un aggettivo per descrivere questo disco, un solo aggettivo che sia in grado di spiegarne la sostanza, probabilmentesarebbe indicato utilizzarei il termine 'pesante. Quelli a cui ci troviamo davanti sono in effetti quarantotto minuti pesanti, granitici, compatti e inesorabili, che macinano e tritano per bene l'udito dell'ascoltatore, a qualsiasi velocità la band voglia muoversi. A guidare questa inarrestabile macchina da guerra è lo stratosferico Michael Amott, i cui riff non hanno nulla della melodia che troveremo in Heartwork: sono invece fortemente impastati, cupi, confusi; anche gli assoli avanzano senza fluidità, ma in maniera decisa e potente; indimenticabile il riff d'apertura di 'Symposium Of Sickness', uno dei più belli e coinvolgenti nella storia del death. Parlando poi di inizi storici, possiamo non citare 'Corporal Jigsore Quandary'? Il suo fantastico attacco di batteria e i riff che ci si inseriscono sono passati alla storia, insieme alle linee vocali di Jeff Walker, cantante (e bassista) di grandioso valore: il suo timbro non è scream, non è growl, è uno sporchissimo e grezzo concentrato di rabbia e odio; nulla nella sua prestazione potrebbe far pensare a un grande studio o a notevoli doti, ciò nonostante è impossibile non venire colpiti dalla sua voce aggressiva, diretta, violenta. Il disco viaggia costantemente su livelli di eccellenza: la già citata 'Corporal Jigsore Quandary' è il pezzo perfetto da far ascoltare a qualcuno per farlo innamorare dei Carcass, 'Pedigree Butchery' spicca per i suoi inserimenti delle più marce melodie che il death sappia proporre, i ritmi lenti e cadenzati di 'Lavaging Exptectorate Of Lysergide Composition' mantengono viva l'attenzione dell'ascoltatore per poi sottoporlo allo splendido attacco sonoro delle chitarre, semplicemente stupefacenti in questo pezzo, mentre 'Incarnated Solvent Abuse' si apre su una ritmica quasi brutal, sfociando poi nell'ostinata ripetizione di riff caotici e furiosi passaggi di batteria che rompono questo lento ma pesante incedere. Le liriche del disco, che descrivono l'utilizzo dei cadaveri a scopo di lucro -ad esempio come fertilizzanti ['Inpropagation'] o strumenti musicali ['Carneous Cacoffiny']-, hanno il merito di aver gettato idee che hanno poi costituito la linfa del movimento goregrind che ancora oggi si richiama a tematiche sviluppate da queste basi. 'Necroticism- Descanting The Insalubrious' è storia. È uno degli apici raggiunti dal death metal, è un capolavoro che corre a cavallo tra di esso e il grind, è un disco dalla straordinaria importanza storica che ha cambiato le carte in tavola nel mondo del metal. È assolutamente superfluo che consigliare di fare vostro questo disco, non potete farne a meno se siete fan del metal estremo, e anche se non lo siete è giusto che lo conosciate, perché ignorare un disco che dal 1991 emoziona, inquieta, fa appassionare i deathsters – e non solo – di tutto il mondo, sarebbe davvero imperdonabile. Da Metallized.it
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