01. QUALI SONO LE TAPPE DELLA LORO CARRIERA? Gli Iron Maiden nascono a Londra nel 1975, per opera del bassista Steve Harris. Suonano al Ruskin Pub, l’unico locale dove si può ancora respirare heavy metal: la moda punk dilaga, e gli stessi Iron Maiden devono tenere duro per non convertirsi, come avrebbe voluto la casa discografica. Avanti per la loro strada, i Maiden dopo innumerevoli cambi di line-up pubblicano il debutto omonimo, Iron Maiden, ed è un ciclone: alla tecnica e alle chitarre dell’heavy classico priestiano mixano l’aggressività e la velocità tipiche del punk. Così facendo permettono all’heavy metal di sopravvivere e rifiorire. ‘Killers’ conferma il successo della band, che però diventa internazionale con ‘The Number Of The Beast’ del 1982: l’irrequieto Paul DiAnno lascia il microfono a Bruce Dickinson, e da stradaiolo e grezzo il sound della band si fa più epico e cristallino, denso di atmosfere, tecnica e liriche ricercate nei contenuti. L’esperimento più melodico di ‘Piece Of Mind’ è così seguito nel 1984 dal concept capolavoro ‘Powerslave’, un vero pezzo di opera metal, e dal più moderno ‘Somewhere In Time’. L’introduzione delle tastiere si prolunga in ‘Seventh Son Of A Seventh Son’, con sonorità più pesanti. L’era Dickinson sembra concludersi, dopo il flop ‘No Prayr For The Dying’, col successone commerciale di ‘Fear Of The Dark’. Ma il suo successore Blaze Bayley non convince, e dopo due dischi nel 1999 torna Bruce Bruce con una nuova trilogia ben accolta dai fan.

02. COS'E' LA NWOBHM? New Wave of British Heavy Metal è il nome di un raggruppamento di complessi heavy metal originatisi in Gran Bretagna sul finire degli anni '70. I gruppi della NWOBHM. sono considerati la forma più pura dell'heavy metal, generalmente con meno influenze blues rispetto ai precursori di questa ondata come Black Sabbath e Led Zeppelin. I gruppi di questa corrente hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo dello speed e del thrash metal. I gruppi più importanti sono, fra gli altri, gli Iron Maiden, i Venom, i Saxon, i Def Leppard, i Diamond Head, i Tygers of Pan Tang, i Samson e gli Angel Witch. La NWOBHM. non è un genere o un sottogenere ed include band con diversi connotati musicali[1], senza che ci fosse una standardizzazione stilistica come quella che caratterizzerà i sottogeneri del heavy metal a venire. Gli Iron Maiden sono, probabilmente, il gruppo più conosciuto di questo movimento, autore di dischi come Iron Maiden e The Number Of The Beast, ritenuti molto influenti per numerose formazioni metal successive. La NWOBHM. si concluderà nella prima metà degli anni '80, con l'avvento dei gruppi thrash metal provenienti, perlopiù, dagli Stati Uniti. Di tutte le band di questo movimento, Iron Maiden, Saxon, Venom, Girlschool e Def Leppard sono tra le poche ad essere durate nel tempo.

03. CHI SONO GLI ARTEFICI DEL SUCCESSO? Innanzitutto Steve Harris, grandioso bassista e fondatore della band. E’ lui che ha forgiato il sound veloce e fresco della band, è lui il leader che ha detto ‘no al punk’, che ha cacciato DiAnno quando bisognava, lui che al fianco di Dickinson ha firmato l’epopea d’oro della band. Bassista, leader, produttore, songwriter. Figura predominante è anche Bruce Dickinson: laureato in storia, frontman istrionico e catalizzatore di sguardi sul palco, ama parlare di storia e mitologia nelle sue canzoni. La sua voce potente e poliedrica lo rende uno dei migliori cantanti rock in assoluto. Una volta sul palco scattò l'amplificazione; gli altri componenti smisero di suonare, mentre Bruce proseguì col solo canto fino alla fine del pezzo: al suo urlo 'chiudete quella fottuta porta' i 2500 spettatori lo accompagnarono nel canto, ma nonostante ciò la sua voce sovrastava ancora tutte le altre!! Nell’economia maideniana non vanno dimenticate la folgorante chitarra di Adrian Smith, prodigiosa matrice di assoli cristallini e delle celebri galoppate ultramelodiche divenute biglietto da visita più scintillante della band; Smith a inizio anni ’90 lasciò ci Maiden e si unì in seguito alla band solista di Dickinson, e proprio assieme al singer è tornato all'ovile a fine millennio; da menzionare la puntuale ed elegante del simpatico e istrionico mattacchione Nico McBrain, oltre al secondo chitarrista Janik Jers, giunto nel 1990 per sostituire Smith e poi confermato fino ad oggi come terza ascia di punta di un ensemble implacabile!

04. PERCHE' I MAIDEN SONO COSI' FAMOSI E IMPORTANTI? E’ un mistero il come possa avere tanto successo una band Heavy Metal. Probabilmente il segreto sta nella grande fruibilità e godibilità delle loro canzoni, che anche nelle parti maggiormente influenzate dall’utilizzo massiccio di chitarre elettriche non perdono mai un’elevatissima dose di melodia e musicalità. Il loro rock-metal è accessibile a tutti, senza per questo essere commerciale. Anzi, è l’essenza più pura del metallo classico, quello che solo i Judas Priest sanno rappresentare al medesimo livello. Gli Iron Maiden sono fondamentali per questo: aver ridato splendore al genere nel bel mezzo del tornado punk, averlo preservato e eternizzato grazie ad una serie invidiabile di dischi-simbolo.

05. DI COSA PARLANO GLI IRON MAIDEN? L’enorme cultura di Harris e soci, e la laurea in storia di Bruce Dickinson hanno sempre permesso agli Iron Maiden di parlare di argomenti ricercati e colti, ruotanti a temi come libertà [Running Free], opere lirico-letterarie [Phantom Of The Opera, Murders in The Rue Morgue, The Trooper, Rime Of The Ancient Mariner, Seventh Son Of A Sevent Son, Sign Of The Cross], racconti immaginari [Charlotte The Harlot e la sua saga, Killers, The Number Of The Beast], storia [The Ides Of March, Gengis Khan, Run To The Hills, Powerslave, Alexander The Great], guerra [2 Minuts To Midnight] o sensazioni introspettive [Remember Tomorrow, Wasted Years]. Se ai tempi di DiAnno l’attitudine punk prevaleva anche nei testi scarni [si pensi all'inno auto celebrativo Iron Maiden o Prowle, ma si escludano ovviamente capolavori come Phantom Of The Opera], con l’arrivo di Bruce Bruce si è passati a vere opere metal, nelle quali alla complessità e progressività delle composizioni musicali si aggiungeva la vastità argomentativo-compositiva delle liriche. Gli Iron Maiden sono infatti un simbolo di musica aggressiva, ma con classe infinita.

06. CHI E' EDDIE? Edward The Head, poi abbreviato in Eddie T. H. è la mascotte degli Iron Maiden creata da Derek Riggs. Nato come semplice maschera kabuki, che doveva servire da "ornamento" del palco su cui si sarebbe esibita la band, ha finito ben presto per ingigantirsi seguendo il progressivo ingrandimento dei palchi su cui il gruppo si esibiva, fino alla nascita del cosiddetto "walking Eddie", ovvero una mastodontica versione tridimensionale e semovente del pupazzo, accompagnata da sempre più elaborate scenografie. All’inizio, quando era solo una maschera, ‘vomitava’ un liquido rosso sul batterista, che terminava i concerti completamente coperto di ‘sangue’! Successivamente Eddie ha assunto le forme più disparate sulle copertine degli album: dalle ambientazioni stradaiole dei primi due dischi a quella luciferina di ‘The Number..’, dal camice di forza di ‘Piece Of Mind’ alla mummia tra le piramidi di Powerslave. Le copertine maideniane sono non a caso le più belle di tutto l’heavy metal, dei veri e propri affreschi coloratissimi e affascinanti.

07. QUALI SONO I CAPOLAVORI ASSOLUTI DELLA BAND? Se escludiamo grandissimi live come ‘Live After Death’ o ‘Death On The Road’, e ci limitiamo ai 14 episodi in studio, possiamo individuare i primi 7 album che sono capolavori assoluti di heavy metal, qualche passo falso (No Prayer, Virtual IX) e 4-5 dischi di ottimo livello, con vertici in Fear Of The Dark e pedici in X Factor e nell’ultimo ‘A Matter Of Life And Death’. Tra i sette gioielloni degli Eighties, però, ne spiccano . ‘Iron Maiden’ ha salvato l’heavy metal, lo ha ammodernato e velocizzato. E’ un crogiolo di acciaio rovente e stradaiolo, un rifferrama vastissimo e vertiginoso che non può non far muovere la capoccia con trasporto. ‘The Number Of The Beast’ è la svolta power, un passaggio ad un metal più ricercato e meno pesante. ‘Powerslave’ è il coronamento del nuovo corso, un album complesso e articolato anche strutturalmente (è un concept) che segna la definitiva consacrazione e maturazione della band, proiettandola in lidi quasi progressive e atmosfere sinfoniche che saranno ulteriormente incrementate nei successivi album grazie all’apporto delle tastiere.

08. COME HANNO AFFRONTATO LA CRISI? I primi problemi arrivarono prima di cominciare, con la concorrenza del punk e le pressioni dei discografici seppellite da un paio di ‘fuck you!’. Poi le rogne assunsero le fattezze del singer Paul DiAnno, irrequieto e dedito ad alcool e droghe: cacciato. I primi mormorii dei fan, in realtà, arrivarono con le tastiere di Somewhere In Time. Niente di preoccupante. ‘No prayer’ fu la prima vera delusione, e anche se ‘Fear Of The Dark’ è un bel riscatto, in quel periodo iniziarono i dissapori tra Dickinson e la band. Da un lato la sua voglia di fare qualcosa di nuovo, sentirsi libero, di none ssere eternamente ‘incatenato’ alla Vergine di Ferro; dall’altra qualche incomprensione con uno Steve harris sempre più padre-padrone della band. Le dichiarazioni ufficiali non hanno mai parlato di diatribe, anzi le due parti anche da separate si sono sempre augurate successi e longevità. Ma voci di corridoio parlano di un periodaccio, in cui Bruce e Steve sarebbero anche venuti alle mani! La delusione dei fan prosegue con l’arrivo del povero Blaze Bayley, mai accolto pienamente. Il primo disco con Blaze è un tentativo di riciclare vecchi riff in chiave più cupa, il secondo è un’accozzaglia di idee confuse che sembra segnare il capolinea dei Maiden. Invece il ritorno del figliol prodigo Dickinson riporta la band agli antichi splendori. C’è chi parla di mossa commerciale, riferendosi alla pace tra Bruce e Steve, ma i due all’atto effettivo sembrano tornati ad andare da tempo d’amore e d’accordo. Non potrebbe essere altrimenti vedendo lo splendido stato di forma della Vergine, soprattutto in sede live!

09. DISCOGRAFIA STUDIO. 1980 IRON MAIDEN 1981 KILLERS 1982 THE NUMBER OF THE BEAST 1983 PIECE OF MIND 1984 POWERSLAVE 1986 SOMEWHERE IN TIME 1988 SEVENTH SON OF A SEVENTH SON 1990 NO PRAYER FOR THE DYING 1992 FEAR OF THE DARK 1995 THE X FACTOR 1998 VIRTUAL XI 2000 BRAVE NEW WORLD 2003 DANCE OF DEATH 2006 A MATTER OF LIFE AND DEATH 2010 THE FINAL FRONTIER

10. DISCOGRAFIA LIVE. 1981 Maiden Japan, 1985 Live After Death, 1992 A Real Live One, 1992 A Real Dead One, 1993 Live at Donington, 1998 A Real LiveDead One, 2001 Rock in Rio, 2005 Death on the Road, 2009 Flight 666.

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