CAPITOLO SECONDO: DAL 1990 AD OGGI
I Judas Priest avevano fatto la storia dell'heavy metal, a cavallo tra anni settanta ed anni ottanta: colate di metallo, bordate al fulmicotone, duetti di chitarra da delirio, un genere creato, plasmato, rivoltato a piacimento, come un calzino, dalle sonorità eroiche e devastanti al look di pelle, borchie e catene introdotto da Rob Halford, lo screamer per antonomasia; eppure, il finale di decennio aveva portato una fisiologica flessione, coincisa con un paio di dischi meno fortunati. Chi dava pèer morta la band di Birmingham, però, sarebbe presto stata travolta da una nuova scarica di potenza straordinaria. Nel 1990 esce infatti l'album del prepotente ritorno dei bikers inglesi ai loro livelli massimi, 'Painkiller'. L'album mostra notevoli cambiamenti: le sonorità sono diventate nettamente più feroci e moderni rispetto a quelle dei capitoli precedenti, i riff di chitarra e gli assoli acquistano una grande potenza, la voce di Halford diventa più cattiva e stridula. Ma il fattore che ha distinto il nuovo corso del gruppo è il drumwork di Travis, che dona linfa vitale allo stile del quintetto con il suo uso sferzante di doppia cassa. Sebbene questa era anche usata negli album precedenti del gruppo, con Painkiller diventa un elemento molto marcato e, unita alle ottime capacità del batterista, dà un grande tocco a pezzi come l'apocalittica titletrack, o l'epica 'Night Crawler'. Restano immortali certi riff da follia tracciati come fulmini da Downing e Tipton, all'apice della loro evoluzione tecnica: i due chitarristi sono degli esecutori straordinari, come sempre, capaci di sferrare attacchi frontali di impatto e melodia deliranti e travolgenti nonostante l'elevatissimo fatturato qualitativo, attraverso la debordante prova d'orgoglio 'Leather Rebel' come nel tapping lancinante di 'Metal Meltdown'. Il disco desta grande entusiasmo, ed entra di diritto nei classicissimi dei Priest. La tournée dell'album venne intrapresa con Megadeth, Sepultura e Pantera. Terminato il tour, purtroppo, nel gruppo sorsero forti dissidi che culminarono con l'inaspettata uscita di Halford dal gruppo. Di ragioni ne sono state raccontate tante: si dice che abbandonò per le condizioni fisiche non buone , che andò via perché sconvolto dal suicidio di due fans dei Judas Priest, oppure che lasciò il gruppo perché stavano circolando troppe voci sulla sua omosessualità [che verrà rivelata, dallo stesso cantante, nel 1998]. L'uscita di Halford fu un grande cruccio per il gruppo e per i loro fans che erano ormai affezionati al suo carisma e alla sua voce e il cantante si dedicherà ad altri progetti musicali. Per circa cinque anni, i Judas Priest rimasero inattivi e non si è mai capito se si fossero sciolti o meno, in quanto il gruppo non rilasciò mai comunicati riguardanti questa situazione. Dopo un lungo periodo di smarrimento, i restanti membri decisero dopo varie audizioni di sostituire Halford con Ripper Owens. Il caso di 'Ripper' Owens rappresentò un episodio più unico che raro nel panorama musicale mondiale, essendo stato scelto dopo che Scott Travis assistette a un concerto della cover band di Owens, un tributo ai Judas Priest, e venne in possesso di un nastro demo. Da fan sfegatato a cantante della band, Owens non rapì il cuore dei fans come seppe fare Halford. Resta però il singer del cazzutissimo Jugulator, che tocca picchi di thrash metal: la musica è diventata ancor più aggressiva di quella contenuta in Painkiller e la struttura dei brani più lunga e complessa. Per molti, Owens seppe reggere ottimamente il paragone con Halford per ciò che concerne le doti vocali ma, nonostante ciò, il nuovo stile della band non venne apprezzato da tanti. Nel 2001 uscì Demolition, più molle e di poca incisività: ormai era al tramonto l'era Owens; The Ripper fece spazio senza problemi al ritorno di Halford, invocato dai fans a gran voce. I componenti del gruppo dichiararono in molte interviste che non si sarebbero più ricongiunti con lui ma, spinti probabilmente a recuperare i nostalgici del celeberrimo singer, annunciarono nel 2003 il suo ritorno nelle fila della band. Questo evento venne festeggiato con Metalogy, un cofanetto di 5 dischi che raccoglie i loro maggiori successi. Nel 2004 i Judas Priest intrapresero un tour europeo insieme ai celebri Scorpions di grande successo con il ritornato Halford e fecero da headliner all'Ozzfest dello stesso anno. Nel 2005, il gruppo diede alle stampe 'Angel of Retribution', che segna il ritorno dei Priest al suono più classico e che riscosse buoni pareri dalla critica, grazie al suo stile classicamente heavy, epico e melodico, caratterizzato da buoni riffs di chitarra e calde sezioni soliste.

L'uscita, nel 2008, del concept album Nostradamus, epico, solenne e orchestrale, dimostra che i Judas possono fare con successo qualsiasi cosa, abbandonando in parte l'heavy veloce e apocalittico per orientarsi su coordinate più riflessive, barocche. L'ennesima medaglia al petto di una band leggendaria, e che nell'inverno 2010, dopo quarant'anni di heavy metal, annuncia il tour d'addio: 'Dopo aver suonato per 40 anni e dopo aver portato l’heavy metal in ogni parte del globo, Judas Priest, una delle heavy metal band più influenti di tutti i tempi, annunciano che questo sarà il loro ultimo tour! Certamente, i grandissimi Judas Priest saranno più in forma che mai in occasione del loro tour mondiale d’addio che avverrà nel 2011. La band toccherà le città più grosse ed eseguirà i brani che hanno scritto la storia dell’heavy metal e che hanno reso Judas Priest sinonimo di leggenda! Con gli ampli al massimo e la forza che la contraddistingue, la formazione inglese regalerà ai suoi fans la possibilità di vederli per l’ultima volta in assoluto e di assistere ad una vera e propria esperienza nel nome del metal'. Eppure, il tanto atteso tour d'addio viene guastato in aprile da una notizia clamorosa: l'addio del chitarrista e co-fondatore KK Downing, che decide in modo iaspettato ed inspiegabile di ritirarsi nel momento più inopportuno, scatenando le ire e i dispiaceri dei fans che, giustamente, gli rimproverano questo gesto, probabilmente plateale, teso forse a smascherare qualche dissidio recente. Dalla band, invece, giungono esternazioni di amicizia e comprensione, tese a smorzare ogni polemica. E' Rob Halford a parlare. 'K.K. ha preso da solo la decisione di lasciare la band per le ragioni che ha reso pubbliche attraverso il suo sito. Ci siamo divertiti molto durante il tour di 'Nostradamus' ma K.K. ha la sua vita e non possiamo costringerlo a fare qualcosa che non vuole fare. Ci informò della sua decisione prima di Natale. Io ho pensato che potesse essere la fine. Dal punto di vista emotivo per me è stato molto, molto difficile. Quando K.K. disse che pensava di ritirarsi, Glenn fu il primo a mandargli una email per dirgli, 'Ken, spero tu sia OK. Se hai bisogno di qualcosa, fammi sapere'. Abbiamo tenuto aperta la porta per tutto questo tempo nel caso Ken cambiasse idea ma il tempo passava. K.K. è insostituibile, unico e non volevamo una sua copia. Richie Faulkner è andato a casa di Glenn per una jam e Glenn semplicemente mi ha detto che era fantastico'. La band calca dunque le assi dei palchi europei, compreso quello del Gods of Metal, dimostrandosi in gran forma e salutando i propri fans con prestazioni di livello nel quale viene rivisitata tutta la carriera, pescando brani da tutti gli album pubblicati, nel tripudio generale di adepti di ogni generazione. Non sarà, tuttavia, il vero epitaffio di una carriera memorabile: a sorpresa, e contrariamente a quanto annunciato, infatti, la band rinnova anche nell'anno successivo la sua attività live.

DISCOGRAFIA COMMENTATA

Discografia commentata. 1974 Rocka Rolla: Il debutto dei Judas Priest è un lavoro lontano da ciò che saranno in seguito i Metal Gods: un album più vicino al prog e al rock che non all'heavy metal. 1946 Sad Wings Of destiny: Il secondo album è un grande passo verso l'alba dell'heavy metal moderno: un classico ancora oggi ritenuto fondamentale nell'evoluzione del genere. 1977 Sin After Sin: Continua il percorso verso la creazione del sound tipico dell'heavy metal. Sin After Sin è un ulteriore irrobustimento che per l'epoca era davvero heavy! 1978 Stained Class: Stained Class è un album che ha plasmato la storia dell'Heavy Metal targato 'seventy', indiscussa pietra miliare per la carriera di una band che ha fatto la storia della nostra musica più di chiunque altri. 1979 Killing Machine: I Judas Priest fagocitano leggende di metallo in serie: gli anni '70 si concludono con Killing Machine, trainato dalla mitologica Hell Bent For Leather! 1980 British Steel: Il momento è caldo ed il combo è pronto a sferrare un colpo come British Steel, monumento all'acciao inglese e primo esempio di heavy metal moderno. Si guadagna in velocità e si sperimentano nuove soluzioni. 1981 Point Of Entry: Dopo il trionfo (British Steel), i Judas Priest si cimentano in sonorità più sperimentali e accessibili, sempre mantendendosi sui loro sentieri heavy. 1982 Screaming for vengeance: I mitici Judas Priest ci regalano un altro disco eccezionale, sia per il suo valore storico che per la freschezza e l'originalità delle canzoni; incredibile, vulcanico e assolutamente immancabile a chi vive per l'Heavy Metal. 1984 Defenders Of The Faith: Anche se l'energia dell'album non esplode come nel precedente 'Screaming For Vengeance', si tratta indubbiamente di un'altra perla della band inglese, che rimarrà negli annali della storia dell'Heavy Metal. Essenziale. 1986 Turbo: Svolta glam nella carriera dei Judas Priest, che sperimentano soluzioni diverse dal passato. Ma è solo una parentesi. 1988 Ram It Down: Abbandonate le novità glam di 'Turbo', i Judas ritornano al loro heavy classico. La carriera della band torna a lievitare verso lidi stellari pur con un album non eccezionale. 1990 Painkiller: È ritenuto uno degli album più rappresentativi della carriera del quintetto britannico, oltre che di tutto il movimento heavy metal. In questo disco è forse concentrato il significato stesso del movimento. Potentissimo, travolgente, heavy al diecimila per cento. 1997 Jugulator: Dopo l'addio di Halford i Judas Priest tornano con un sound completamente diverso dal classico Heavy a cui si era abituati: una svolta thrash con inserti eletronici. 2001 Demolition: Il secondo album dei Judas Priest con Owens alla voce non è all'altezza della band. E' arrivato il momento del ritorno del MetalGod! 2005 Angel Of retribution: Il ritorno del Metal Rob Halford nei Judas Priest segna anche un ritorno al vecchio caro stile della band. 2008 Nostradamus: Gli eterni Judas Priest si lanciano in un complesso concept album su Nostradamus: risultato di gran classe con diversi elementi di novità nella loro musica.


JUDAS PRIEST DISCOGRAPHY


PRIEST NEWS

PRIEST NEWS! I JUDAS AL GODS OF METAL 2008. Evento spettacolare che vede sul palco, oltre ai Priest, Testament, Slayer, Iron maiden e tanti altri! 'HALFORD E' SEMPRE IL MIGLIORE!' Il chitarrista dei Judas Priest, Glen Tipton, durante un’intervista con Classic Rock, ha risposto ad alcune domande sulla salute vocale di Rob Halford. PRIESTFEST 2009 (Milano, Italy). Gli anni passano inesorabilmente ma la passione per i Judas Priest riesce sempre a portare migliaia di fan ad ogni concerto della leggendaria band inglese. JP, ANNUNCIATO IL TOUR D'ADDIO. Dopo aver suonato per 40 anni e dopo aver portato l’heavy metal in ogni parte del globo, Judas Priest, una delle heavy metal band più influenti di tutti i tempi, annunciano che questo sarà il loro ultimo tour! Certamente, i grandissimi Judas Priest saranno più in forma che mai in occasione del loro tour mondiale d’addio che avverrà nel 2011. La band toccherà le città più grosse ed eseguirà i brani che hanno scritto la storia dell’heavy metal e che hanno reso Judas Priest sinonimo di leggenda! Con gli ampli al massimo e la forza che la contraddistingue, la formazione inglese regalerà ai suoi fans la possibilità di vederli per l’ultima volta in assoluto e di assistere ad una vera e propria esperienza nel nome del metal!!! GODS OF METAL 2011: EPITAPH TOUR [22 GIUGNO 2011]. E’ un Gods mono-giorno, che anticipa di poco il grande evento del Sonisphere e ne è forse surclassato in importanza, ma di certo l’evento dell’Epitaph Tour dei Metal Gods Judas Priest saprà richiamare un pubblico numeroso. 10 PUNTI PER CAPIRE I JUDAS PRIEST.


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